Scandalo italiano del calcioscommesse del 1980: differenze tra le versioni

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'''Lo scandalo del calcio-scommesse 1980''' colpì il calcio italiano nella stagione agonistica [[Serie A 1979-1980|1979-1980]] e vide coinvolti giocatori, dirigenti e società di [[Serie A]] e [[Serie B|B]], i quali truccavano le partite di campionato attraverso scommesse clandestine che per la FIGC rappresentavano casi di illecito sportivo.
'''Lo scandalo del calcio-scommesse 1980''' è uno scandalo che colpì il calcio italiano nella stagione agonistica [[Serie A 1979-1980|1979-1980]] e vide coinvolti giocatori, dirigenti e società di [[Serie A]] e [[Serie B|B]], i quali truccavano le partite di campionato attraverso scommesse clandestine che per la FIGC rappresentavano casi di illecito sportivo.
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Si trattò del primo grande scandalo di illeciti sportivi e partite truccate nella storia del calcio italiano, tanto che il presidente federale [[Artemio Franchi]] (all'epoca anche presidente dell'[[UEFA]]) decise, in seguito, di rassegnare le dimissioni dalla carica che ricopriva e il tutto avveniva a soli tre mesi dall'inizio del [[Campionato europeo di calcio 1980]], che si sarebbe disputato proprio in [[Italia]], il che faceva perdere molta credibilità al calcio nazionale, sia in patria che all'estero.
Si trattò del primo grande scandalo di illeciti sportivi e partite truccate nella storia del calcio italiano, tanto che il presidente federale [[Artemio Franchi]] (all'epoca anche presidente dell'[[UEFA]]) decise, in seguito, di rassegnare le dimissioni dalla carica che ricopriva e il tutto avveniva a soli tre mesi dall'inizio del [[Campionato europeo di calcio 1980]], che si sarebbe disputato proprio in [[Italia]], il che faceva perdere molta credibilità al calcio nazionale, sia in patria che all'estero.
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*{{Calcio Bologna}}: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
*{{Calcio Bologna}}: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
*{{Calcio Perugia}}: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
*{{Calcio Perugia}}: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
*{{Calcio Lazio}}: multa di 10 milioni con diffida.
*{{Calcio Lazio}}: multa di 10 milioni con diffida.
*{{Calcio Juventus}}: assolta


'''Tesserati società'''
'''Tesserati società'''
*[[Felice Colombo]] (presidente [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): radiato.
*[[Felice Colombo]] (presidente [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): radiato.
*[[Tommaso Fabbretti]] (presidente [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]): 1 anno.
*[[Tommaso Fabbretti]] (presidente [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]): 1 anno.
*[[Giampiero Boniperti]] (presidente [[Juventus Football Club|Juventus]]): assolto
*[[Riccardo Sogliano]] (direttore sportivo [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]): assolto.
*[[Riccardo Sogliano]] (direttore sportivo [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]): assolto.
*[[Marino Perani]] (allenatore [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]): assolto.
*[[Giovanni Trapattoni]] (allenatore [[Juventus Football Club|Juventus]]): assolto
*[[Luís Vinício]] (allenatore [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]): assolto.
*[[Luís Vinício]] (allenatore [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]): assolto.


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*{{Calcio Bologna}}: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
*{{Calcio Bologna}}: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
*{{Calcio Perugia}}: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
*{{Calcio Perugia}}: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
*{{Calcio Juventus}}: assolta


'''Tesserati società'''
'''Tesserati società'''
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*[[Felice Colombo]] (presidente [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): radiato.
*[[Felice Colombo]] (presidente [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): radiato.
*[[Tommaso Fabbretti]] (presidente [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]): 1 anno.
*[[Tommaso Fabbretti]] (presidente [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]): 1 anno.
*[[Giampiero Boniperti]] (presidente [[Juventus Football Club|Juventus]]): assolto
*[[Riccardo Sogliano]] (direttore sportivo [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]): assolto.
*[[Riccardo Sogliano]] (direttore sportivo [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]): assolto.
*[[Marino Perani]] (allenatore [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]): assolto.
*[[Giovanni Trapattoni]] (allenatore [[Juventus Football Club|Juventus]]): assolto
*[[Luís Vinício]] (allenatore [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]): assolto.
*[[Luís Vinício]] (allenatore [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]): assolto.


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*[[Claudio Merlo]] ([[Unione Sportiva Lecce|Lecce]]): 1 anno.
*[[Claudio Merlo]] ([[Unione Sportiva Lecce|Lecce]]): 1 anno.
*[[Francesco Brignani]] ([[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]]): assolto.
*[[Francesco Brignani]] ([[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]]): assolto.

== La discussa assoluzione della Juventus ==
La [[Juventus Football Club|Juventus]] fu l'unica delle tre più importanti compagini coinvolte nell'inchiesta (i bianconeri, il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] e la [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]) a non subire alcuna condanna. La "Vecchia Signora" fu tirata in ballo nello scandalo per via di una presunta combine nella partita [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]-Juventus del [[13 gennaio]] [[1980]], terminata 1-1.

Secondo il racconto postumo di [[Carlo Petrini (calciatore)|Carlo Petrini]], all'epoca giocatore felsineo, le due società si erano effettivamente accordate per ottenere un pareggio, e quasi tutti i giocatori bolognesi, assieme all'allenatore [[Marino Perani]] scommisero sull'incontro tramite Massimo Cruciani.

L'incontro fu messo nel gruppo di quelli sospetti perché il suo andamento destò perplessità fin dall'inizio: dopo circa un'ora di gioco svoltasi a ritmi molto bassi, la Juventus passò in vantaggio grazie ad un errore del portiere rossoblù [[Giuseppe Zinetti|Zinetti]] su un tiro dalla distanza. [[Franco Causio|Causio]], l'autore della marcatura, non esultò. Dopo una decina di minuti i padroni di casa pareggiarono con un [[autogol]] di [[Sergio Brio]]. La partita terminò così in parità fra i fischi del pubblico.

Per l'assoluzione della società juventina il [[26 maggio]] fu decisiva l'assenza dall'aula del superteste Cruciani, avvenuta due giorni prima, il quale non si presentò a testimoniare contro il Bologna. Sempre a detta di Petrini, fu il presidente bianconero [[Giampiero Boniperti]] a convincere Cruciani a non testimoniare, chiedendo allo stesso Petrini di fare da intermediario, per evitare una possibile retrocessione dei bianconeri.<ref name=autogenerato5>[http://www.usqueadfinem.com/sito/03%20memoria/03%20articoli%20di%20quotidiani%20e%20riviste/nel%20fango%20del%20dio%20pallone/nel%20fango%20del%20dio%20pallone.html Nel Fango del dio pallone<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>

Le affermazioni di Carlo Petrini, contenute nel suo libro "Nel Fango del Dio Pallone", non sono state finora mai smentite ufficialmente dalla società Juventus. Tuttavia gli ex-bianconeri Franco Causio e [[Roberto Bettega]], intervistati a tal proposito, hanno negato l'esistenza di una combine, in contrasto con le affermazioni degli ex-rossoblù [[Angelo Castronaro]], [[Renato Sali]] e [[Arcadio Spinozzi]], i quali, invece, confermarono quanto detto da Petrini.<ref name=autogenerato6>[http://bologna.repubblica.it/sport/2012/03/14/news/bologna-juventus_taroccata_le_iene_riaprono_il_caso_del_1980-31536305/ "Bologna-Juventus taroccata" le Iene riaprono il caso del 1980 - Bologna - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>


==Stagione 1980-1981==
==Stagione 1980-1981==
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*[[Taranto Sport|Taranto]] (-5 punti)
*[[Taranto Sport|Taranto]] (-5 punti)


== Amnistia ==
== Riduzione delle squalifiche ==


Dopo la vittoria dell'[[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]] nel [[Campionato mondiale di calcio 1982]], la [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] decise di condonare due anni di sospensione ai calciatori che in quel momento erano squalificati (Pellegrini, Cacciatori, Della Martira, Albertosi, Giordano, Wilson, Manfredonia, Petrini, Savoldi e Zecchini in [[Serie A]], Magherini e Massimelli in [[Serie B]])<ref name=scommesse />.
Dopo la vittoria dell'[[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]] nel [[Campionato mondiale di calcio 1982]], la [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] fece una sorta di amnistia, condonando due anni di sospensione ai calciatori che in quel momento erano squalificati (Pellegrini, Cacciatori, Della Martira, Albertosi, Giordano, Wilson, Manfredonia, Petrini, Savoldi e Zecchini in [[Serie A]], Magherini e Massimelli in [[Serie B]])<ref name=scommesse />.
Ci furono cambiamenti anche a livello di squalifica dei tesserati: il massimo periodo di squalifica era limitato a cinque anni con proposta di radiazione, e la radiazione dei tesserati poteva deciderla il presidente federale anziché i giudici sportivi.
Ci furono cambiamenti anche a livello di squalifica dei tesserati: il massimo periodo di squalifica era limitato a cinque anni con proposta di radiazione, e la radiazione dei tesserati poteva deciderla il presidente federale anziché i giudici sportivi.



Versione delle 19:49, 14 apr 2012

Lo scandalo del calcio-scommesse 1980 è uno scandalo che colpì il calcio italiano nella stagione agonistica 1979-1980 e vide coinvolti giocatori, dirigenti e società di Serie A e B, i quali truccavano le partite di campionato attraverso scommesse clandestine che per la FIGC rappresentavano casi di illecito sportivo. Le società coinvolte nell'inchiesta erano Milan,[1] Lazio,[2] Bologna, Juventus, Avellino, Perugia, Fiorentina e Pescara in Serie A, Palermo e Taranto in Serie B. Il Pescara e la Fiorentina furono le uniche società ad essere prosciolte dall'inchiesta, la Juventus l'unica assolta.

Si trattò del primo grande scandalo di illeciti sportivi e partite truccate nella storia del calcio italiano, tanto che il presidente federale Artemio Franchi (all'epoca anche presidente dell'UEFA) decise, in seguito, di rassegnare le dimissioni dalla carica che ricopriva e il tutto avveniva a soli tre mesi dall'inizio del Campionato europeo di calcio 1980, che si sarebbe disputato proprio in Italia, il che faceva perdere molta credibilità al calcio nazionale, sia in patria che all'estero.

Gli arresti

Il 1º marzo 1980, un commerciante all'ingrosso di ortofrutta, Massimo Cruciani, presentò un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, sostenendo di essere stato truffato. Egli, tramite Alvaro Trinca, proprietario di un ristorante di cui era fornitore, era venuto in contatto con alcuni giocatori della Lazio, che lo avevano indotto a scommettere su alcune partite di Serie A che erano state "combinate". Tuttavia, non tutti i risultati concordati si erano verificati, facendo perdere a Cruciani somme ingenti (centinaia di milioni di lire).

In seguito alla denuncia di Cruciani e di Trinca, il 23 marzo 1980 (24° turno di Campionato di Serie A e 27° turno di Campionato di Serie B) la magistratura fece effettuare una serie di arresti proprio sui campi di gioco, a fine incontri. Le manette scattarono per i giocatori Stefano Pellegrini dell'Avellino, Sergio Girardi del Genoa, Massimo Cacciatori, Bruno Giordano, Lionello Manfredonia e Giuseppe Wilson della Lazio, Claudio Merlo del Lecce, Enrico Albertosi e Giorgio Morini del Milan, Guido Magherini del Palermo, Gianfranco Casarsa, Mauro Della Martira e Luciano Zecchini del Perugia. Altri ricevettero ordini di comparizione, tra cui Paolo Rossi del Perugia, Giuseppe Dossena e Giuseppe Savoldi del Bologna, e Oscar Damiani del Napoli.

Di Morini si accertò la consegna a Roma di 20 milioni, forniti dal presidente rossonero Felice Colombo, avvolti in carta da giornale per far tacere Fabio Trinca e Massimo Cruciani a seguito della partita contro la Lazio, giocata il 6 gennaio e vinta dal Milan 2-1[3], mentre Paolo Rossi venne accusato d'aver concordato il pareggio dell'incontro tra Avellino e Perugia, giocato il 30 dicembre 1979 e finito 2-2.

Le immagini degli arresti e delle camionette di Polizia e Guardia di Finanza presenti negli stadi sono famose ancora oggi per essere state riprese in diretta nel corso della trasmissione sportiva 90º minuto[4].

Il 23 dicembre 1980 tutti gli indagati vennero prosciolti poiché il fatto, a livello penale, non costituiva reato. Vennero invece presi provvedimenti in ambito calcistico, in quanto venne provata l'accusa di illecito sportivo[5].

Sentenza di primo grado

La sentenza di primo grado fu resa pubblica dalla Commissione Disciplinare della Lega Nazionale Professionisti tra la fine di maggio e la prima metà di giugno, a campionati conclusi, con l’eccezione del calciatore Giuseppe Wilson per la gara tra Milan e Lazio del 6 gennaio, che fu giudicato il 13 luglio, e con le eccezioni di Giancarlo Antognoni e Piergiorgio Negrisolo, che furono giudicati il 24 luglio per l’incontro tra Pescara e Fiorentina del 10 febbraio, vinto dalla Fiorentina 2-1[6].

Serie A

Società

  • Milan: retrocessione in Serie B.
  • Avellino: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
  • Bologna: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
  • Perugia: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
  • Lazio: multa di 10 milioni con diffida.
  • Juventus: assolta

Tesserati società

Calciatori

Serie B

Società

Calciatori

Sentenza d'appello

Nel processo d'appello la CAF, con sentenze inappellabili rese pubbliche tra il 19 e il 31 luglio 1980, con l’eccezione dei calciatori Giuseppe Wilson, per la gara tra Milan e Lazio del 6 gennaio, Giancarlo Antognoni e Piergiorgio Negrisolo, per l’incontro tra Pescara e Fiorentina del 10 febbraio, che furono giudicati il 29 settembre. Furono confermate la maggior parte delle decisioni di primo grado con sconti di pena in alcune situazioni e con un aumento della pena in altre[4][6][7].

Serie A

Società

  • Lazio: retrocessione in Serie B.
  • Milan: retrocessione in Serie B.
  • Avellino: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
  • Bologna: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
  • Perugia: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
  • Juventus: assolta

Tesserati società

Calciatori

Serie B

Società

  • Palermo: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
  • Taranto: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.

Calciatori

La discussa assoluzione della Juventus

La Juventus fu l'unica delle tre più importanti compagini coinvolte nell'inchiesta (i bianconeri, il Milan e la Lazio) a non subire alcuna condanna. La "Vecchia Signora" fu tirata in ballo nello scandalo per via di una presunta combine nella partita Bologna-Juventus del 13 gennaio 1980, terminata 1-1.

Secondo il racconto postumo di Carlo Petrini, all'epoca giocatore felsineo, le due società si erano effettivamente accordate per ottenere un pareggio, e quasi tutti i giocatori bolognesi, assieme all'allenatore Marino Perani scommisero sull'incontro tramite Massimo Cruciani.

L'incontro fu messo nel gruppo di quelli sospetti perché il suo andamento destò perplessità fin dall'inizio: dopo circa un'ora di gioco svoltasi a ritmi molto bassi, la Juventus passò in vantaggio grazie ad un errore del portiere rossoblù Zinetti su un tiro dalla distanza. Causio, l'autore della marcatura, non esultò. Dopo una decina di minuti i padroni di casa pareggiarono con un autogol di Sergio Brio. La partita terminò così in parità fra i fischi del pubblico.

Per l'assoluzione della società juventina il 26 maggio fu decisiva l'assenza dall'aula del superteste Cruciani, avvenuta due giorni prima, il quale non si presentò a testimoniare contro il Bologna. Sempre a detta di Petrini, fu il presidente bianconero Giampiero Boniperti a convincere Cruciani a non testimoniare, chiedendo allo stesso Petrini di fare da intermediario, per evitare una possibile retrocessione dei bianconeri.[8]

Le affermazioni di Carlo Petrini, contenute nel suo libro "Nel Fango del Dio Pallone", non sono state finora mai smentite ufficialmente dalla società Juventus. Tuttavia gli ex-bianconeri Franco Causio e Roberto Bettega, intervistati a tal proposito, hanno negato l'esistenza di una combine, in contrasto con le affermazioni degli ex-rossoblù Angelo Castronaro, Renato Sali e Arcadio Spinozzi, i quali, invece, confermarono quanto detto da Petrini.[9]

Stagione 1980-1981

In seguito alle sentenze, il quadro iniziale dei campionati di Serie A e B nella stagione 1980-1981 si presentava così:

Serie A

Serie B

Amnistia

Dopo la vittoria dell'Italia nel Campionato mondiale di calcio 1982, la FIGC fece una sorta di amnistia, condonando due anni di sospensione ai calciatori che in quel momento erano squalificati (Pellegrini, Cacciatori, Della Martira, Albertosi, Giordano, Wilson, Manfredonia, Petrini, Savoldi e Zecchini in Serie A, Magherini e Massimelli in Serie B)[3]. Ci furono cambiamenti anche a livello di squalifica dei tesserati: il massimo periodo di squalifica era limitato a cinque anni con proposta di radiazione, e la radiazione dei tesserati poteva deciderla il presidente federale anziché i giudici sportivi.

Conseguenze

  • Per il Milan la retrocessione del 1980 fu la prima nella sua storia. Dopo aver vinto il Campionato di Serie B 1980-1981, retrocesse nuovamente tra i cadetti, al termine della stagione 1981-1982, a causa del terzultimo posto in classifica.
  • La Lazio tornò in Serie B dopo otto anni (e dopo aver vinto uno Scudetto nel 1974) ma dovette aspettare il 1983 per ritornare in Serie A.
  • L'Avellino e il Bologna non risentirono dei cinque punti di penalizzazione.
  • Il Perugia, partendo con cinque punti di penalizzazione, retrocesse in Serie B al termine della stagione successiva.
  • Il Palermo, senza penalizzazione, avrebbe ottenuto una salvezza tranquilla senza soffrire fino alle ultime gare, mentre il Taranto, retrocesso in Serie C1, si sarebbe salvato.

Bibliografia

Altri progetti

Voci correlate

Note

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