Cecilia Payne Gaposchkin: differenze tra le versioni

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|Nome = Cecilia Helena
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|ForzaOrdinamento = Gaposchkin ,Cecilia
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|Nazionalità = britannica
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|FineIncipit = fu un'[[astrofisica]] [[Regno Unito|anglo]]-[[Stati Uniti d'America|statunitense]], nota per essere stata la prima a teorizzare che le stelle fossero composte essenzialmente di [[idrogeno]] e [[elio]], contraddicendo le teorie dell'epoca. Nel 1925 fu la prima persona a ottenere un dottorato in astronomia ad Harvard e nel 1956 fu la prima donna a essere nominata capo del dipartimento di astronomia di [[Università di Harvard|Harvard]]<ref>{{Cita web|url=https://astronomy.fas.harvard.edu/history#:~:text=Cecilia%20Payne%2DGaposchkin%20was%20the,from%20Radcliffe%20College%20(1925). |titolo=A Brief History of the Harvard College Observatory |autore= |sito=Harvard University |data= |lingua=en |accesso=30 settembre 2024}}</ref>
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== Biografia ==
== Biografia ==
Cecilia era la primogenita di tre figli. Sua madre, Emma Leonora Helena Pertz (1866-1947), era una pittrice di origine prussiana, mentre suo padre, Edward John Payne (1844-1904) era un avvocato inglese, studioso di storia e apassionato di musica. I genitori si sposarano nel 1899 e si trasferirono a vivere a [[Wendover]]. Dopo Cecilia, nacque il fratello Humfry (1902-1936) divenuto archeologo e la sorella Leonora (1904-1996). La serenità della prima infanzia, s'interruppe il 26 dicembre 1904 con la morte del padre. La madre si occupò da sola di crescere i figli, stimolandone sempre la formazione culturale e la famiglia si trasferì a Londra quando Cecilia iniziò le scuole superiori.<ref>{{Cita libro|titolo=What Stars Are Made Of: The Life of Cecilia Payne-Gaposchkin |autore=Donovan Moore |url=https://books.google.be/books?id=4SbMDwAAQBAJ&printsec=frontcover&dq=cecilia+payne+mother&hl=en&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwiJ8Li2--qIAxU02wIHHU3CDjMQ6AF6BAgIEAI#v=onepage&q=cecilia%20payne%20mother&f=false |editore=Harvard University Press |anno=2020 |p=7-11 |ISBN=9780674237377 |cid= }}</ref>
Cecilia era la primogenita di tre figli. Sua madre, Emma Leonora Helena Pertz (1866-1947), era una pittrice di origine prussiana, mentre suo padre, Edward John Payne (1844-1904) era un avvocato inglese, studioso di storia e appassionato di musica. I genitori si sposarono nel 1899 e si trasferirono a vivere a [[Wendover]]. Dopo Cecilia, nacque il fratello Humfry (1902-1936) divenuto archeologo e la sorella Leonora (1904-1996). La serenità della prima infanzia, s'interruppe il 26 dicembre 1904 con la morte del padre. La madre si occupò da sola di crescere i figli, stimolandone sempre la formazione culturale e la famiglia si trasferì a Londra quando Cecilia iniziò le scuole superiori.<ref>{{Cita libro|titolo=What Stars Are Made Of: The Life of Cecilia Payne-Gaposchkin |autore=Donovan Moore |url=https://books.google.be/books?id=4SbMDwAAQBAJ&printsec=frontcover&dq=cecilia+payne+mother&hl=en&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwiJ8Li2--qIAxU02wIHHU3CDjMQ6AF6BAgIEAI#v=onepage&q=cecilia%20payne%20mother&f=false |editore=Harvard University Press |anno=2020 |p=7-11 |ISBN=9780674237377 |cid= }}</ref> A 12 anni fu iscritta alla [[St Paul's Girls' School]] di [[Londra]] che ne stimolò la già innata curiosità scientifica. Si dedicò agli studi di botanica ed ottenne una borsa di studio per entrare, a diciannove anni, al [[Newnham College]], uno dei collegi femminili che costituivano l'[[Università di Cambridge]]. Entrata all'università per studiare botanica, fu talmente impressionata da una conferenza di [[Arthur Eddington]], in cui il famoso astrofisico inglese presentò i risultati dei suoi studi a [[São Tomé e Príncipe]] che confermavano la teoria della [[relatività generale]], che decise di cambiare subito facoltà iscrivendosi a astronomia.<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/biography/Cecilia-Payne-Gaposchkin |titolo=Cecilia Payne-Gaposchkin |sito=britannica.com |lingua=En |accesso=19 novembre 2021}}</ref>
A 12 anni fu iscritta alla [[St Paul's Girls' School]] di [[Londra]] che ne stimolò la già innata curiosità scentifica. Si dedicò agli studi di botanica ed ottenne una borsa di studio per entrare, a diciannove anni, al [[Newnham College]], uno dei collegi femminili che costituivano l'[[Università di Cambridge]]. Entrata all'università per studiare botanica, fu talmente impressionata da una conferenza di [[Arthur Eddington]], in cui il famoso astrofisico inglese presentò i risultati dei suoi studi a [[São Tomé e Príncipe]] che confermavano la teoria della [[relatività generale]], che decise di cambiare subito facoltà iscrivendosi a astronomia.<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/biography/Cecilia-Payne-Gaposchkin |titolo=Cecilia Payne-Gaposchkin |autore= |sito=britannica.com |data= |lingua=En |accesso=19 novembre 2021}}</ref>


Nel 1923 terminò i suoi studi a Cambridge ottenendo solo un certificato, poiché l'università non rilasciò lauree alle donne fino al 1948. Payne si rese conto che non c'era futuro per i suoi studi in Inghilterra e decise quindi di trasferirsi negli Stati Uniti dove il [[Radcliffe College]] dell'[[Università di Harvard]] stava offrendo borse per ricercatrici donne. Raggiunse così [[Adelaide Ames]], prima donna a ottenere un Master in astronomia a Harvard, e colei che diventò la sua più cara amica quando insieme andarono a lavorare presso l'[[Harvard College Observatory]], nel gruppo chiamato [[Harvard Computers]].<ref>{{Cita libro|titolo=Cecilia Payne-Gaposchkin: An Autobiography and Other Recollections |autore=Cecilia Payne-Gaposchkin |url=https://books.google.be/books?id=LYh6hZaMqZcC&pg=PA30&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false |editore=Katherine Haramundanis |anno=1996 |p=29, 30 |ISBN=9780521483902 |cid= }}</ref> Ottenne la borsa dopo l'incontrò con [[Harlow Shapley]], il nuovo direttore dell'[[Harvard College Observatory]]. Grazie all'enorme lavoro di catalogazione e classificazione di [[Annie Jump Cannon]], Payne poté beneficiare del più grande archivio al mondo di spettri stellari. Nel 1924 presentò un articolo basato sulle sue ricerche a [[Henry Russell]], che la dissuade da pubblicarli argomentando che le stelle e la terra dovevano avere composizione simile.<ref>{{Cita web|url=https://www.amnh.org/learn-teach/curriculum-collections/cosmic-horizons-book/cecilia-payne-profile |titolo=Cecilia Payne and the Composition of the Stars |autore= |sito=American Museum of natural history |data= |lingua=en |accesso=30 settembre 2024}}</ref>
Nel 1923 terminò i suoi studi a Cambridge ottenendo solo un certificato, poiché l'università non rilasciò lauree alle donne fino al 1948. Payne si rese conto che non c'era futuro per i suoi studi in Inghilterra e decise quindi di trasferirsi negli Stati Uniti dove il [[Radcliffe College]] dell'[[Università di Harvard]] stava offrendo borse per ricercatrici donne. Raggiunse così [[Adelaide Ames]], prima donna a ottenere un [[Master universitario|master]] in astronomia a Harvard, e colei che diventò la sua più cara amica quando insieme andarono a lavorare presso l'[[Harvard College Observatory]], nel gruppo chiamato [[Harvard Computers]].<ref>{{Cita libro|titolo=Cecilia Payne-Gaposchkin: An Autobiography and Other Recollections |autore=Cecilia Payne-Gaposchkin |url=https://books.google.be/books?id=LYh6hZaMqZcC&pg=PA30&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false |editore=Katherine Haramundanis |anno=1996 |pp=29, 30 |ISBN=9780521483902}}</ref> Ottenne la borsa dopo l'incontrò con [[Harlow Shapley]], il nuovo direttore dell'[[Harvard College Observatory]]. Grazie all'enorme lavoro di catalogazione e classificazione di [[Annie Jump Cannon]], Payne poté beneficiare del più grande archivio al mondo di spettri stellari. Nel 1924 presentò un articolo basato sulle sue ricerche a [[Henry Russell]], che la dissuade da pubblicarli argomentando che le stelle e la terra dovevano avere composizione simile.<ref>{{Cita web|url=https://www.amnh.org/learn-teach/curriculum-collections/cosmic-horizons-book/cecilia-payne-profile |titolo=Cecilia Payne and the Composition of the Stars |autore= |sito=American Museum of natural history |data= |lingua=en |accesso=30 settembre 2024}}</ref>


Nel 1925 Payne ottenne il suo [[PhD]] in astronomia ad [[Università di Harvard|Harvard]] con la tesi ''"Stellar Atmospheres, A Contribution to the Observational Study of High Temperature in the Reversing Layers of Stars"'', diventando così la prima persona a ottenere un dottorato in astronomia nella prestigiosa università del [[Massachusetts]]. Nella tesi presentò i risultati delle sue ricerche. Applicando la teoria della [[ionizzazione]] di [[Meghnad Saha]], trovò una stretta correlazione tra la [[classificazione stellare|classe spettrale]] delle stelle e la loro temperatura. La tesi indicava anche come l'[[idrogeno]] fosse di gran lunga il maggior costituente del [[Sole]], circa il 90%. Tuttavia, dato che allora si riteneva, erroneamente, che il Sole fosse costituito principalmente di [[ferro]], (in analogia con quanto accade nel nucleo della [[Terra]]), e timorosa della valutazione negativa di Russell, aggiunse che l'abbondanza d'idrogeno e elio erano dati "quasi certamente non reali".<ref>{{Cita libro|titolo=Out of the Shadows: Contributions of Twentieth-Century Women to Physics |autore=Nina Byers, Gary Williams |url=https://books.google.be/books?id=CQeKFG01s-oC&pg=PA159&dq=Cecilia+Payne+%E2%80%9Calmost+certainly+not+real.%E2%80%9D&hl=en&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwjwmcTYkuuIAxU6hf0HHflgDvcQ6AF6BAgEEAI#v=onepage&q=Cecilia%20Payne%20%E2%80%9Calmost%20certainly%20not%20real.%E2%80%9D&f=false |editore=Cambridge University Press |anno=2006 |p=159 |ISBN=9780521821971 |cid= }}</ref> Quattro anni dopo Russell giungeva alle medesime conclusioni, confermandone le tesi.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Henry Norris Russel |anno=1929 |titolo=On the composition of the Sun's atmosphere |rivista=Astrophysical J. |volume=70 |numero=64 |url=https://articles.adsabs.harvard.edu/pdf/1929ApJ....70...11R}}</ref> L'astronomo [[Otto Struve]] la definì "indubbiamente la più brillante tesi di laurea mai scritta in astronomia".<ref>{{Cita web|url=https://sites.psu.edu/astrowright/2012/12/16/best-thesis-ever/ |titolo=Best Thesis Ever |autore=Jason Wright |sito=Penn State University |data= |lingua=en |accesso=2 ottobre 2024}}</ref>
Nel 1925 Payne ottenne il suo [[PhD]] in astronomia ad [[Università di Harvard|Harvard]] con la tesi ''"Stellar Atmospheres, A Contribution to the Observational Study of High Temperature in the Reversing Layers of Stars"'', diventando così la prima persona a ottenere un dottorato in astronomia nella prestigiosa università del [[Massachusetts]]. Nella tesi presentò i risultati delle sue ricerche. Applicando la teoria della [[ionizzazione]] di [[Meghnad Saha]], trovò una stretta correlazione tra la [[classificazione stellare|classe spettrale]] delle stelle e la loro temperatura. La tesi indicava anche come l'[[idrogeno]] fosse di gran lunga il maggior costituente del [[Sole]], circa il 90%. Tuttavia, dato che allora si riteneva, erroneamente, che il Sole fosse costituito principalmente di [[ferro]], (in analogia con quanto accade nel nucleo della [[Terra]]), e timorosa della valutazione negativa di Russell, aggiunse che l'abbondanza d'idrogeno e elio erano dati «quasi certamente non reali».<ref>{{Cita libro|titolo=Out of the Shadows: Contributions of Twentieth-Century Women to Physics |autore=Nina Byers, Gary Williams |url=https://books.google.be/books?id=CQeKFG01s-oC&pg=PA159&dq=Cecilia+Payne+%E2%80%9Calmost+certainly+not+real.%E2%80%9D&hl=en&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwjwmcTYkuuIAxU6hf0HHflgDvcQ6AF6BAgEEAI#v=onepage&q=Cecilia%20Payne%20%E2%80%9Calmost%20certainly%20not%20real.%E2%80%9D&f=false |editore=Cambridge University Press |anno=2006 |p=159 |ISBN=9780521821971 |cid= }}</ref> Quattro anni dopo Russell giungeva alle medesime conclusioni, confermandone le tesi.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Henry Norris Russel |anno=1929 |titolo=On the composition of the Sun's atmosphere |rivista=Astrophysical J. |volume=70 |numero=64 |url=https://articles.adsabs.harvard.edu/pdf/1929ApJ....70...11R}}</ref> L'astronomo [[Otto Struve]] la definì «indubbiamente la più brillante tesi di laurea mai scritta in astronomia».<ref>{{Cita web|url=https://sites.psu.edu/astrowright/2012/12/16/best-thesis-ever/ |titolo=Best Thesis Ever |autore=Jason Wright |sito=Penn State University |data= |lingua=en |accesso=2 ottobre 2024}}</ref>


Dopo il dottorato Shapley la incitò a studiare la [[Fotometria (astronomia)|fotometria]] delle stelle, cosa che lei fece anche se continò a studiare gli spettri stellari e nel 1930 editò la sua seconda pubblicazione '''Stars of High Luminosity''', che segnò il suo nuovo interesse per le [[nova]] e le [[Stella variabile|stelle variabili]]. Shapley, che aveva molta stima di Payne, cercò di ottenere per lei il titolo di professore, ma l'allora [[Presidenti dell'Università di Harvard|presidente dell'università]], Abbott Lawrence Lowell, gli e lo negò a causa dei pregiudizi di genere dell'epoca. Quando nel 1954 Shapley andò in pensione, fu sostituito da [[Donald Menzel]], che riuscì a ottenere per lei la cattedra di astonomia nel giugno 1956. La notizia era tale, che fu riportata anche dal [[New York Times]]. Pochi mesi dopo divenne presidente del dipartimento di astronomia, all'età di 56 anni.<ref>{{Cita web|url=https://physicsworld.com/a/cecilia-payne-gaposchkin-the-woman-who-found-hydrogen-in-the-stars/ |titolo=Cecilia Payne-Gaposchkin: the woman who found hydrogen in the stars |autore=Sidney Perkowitz |sito=Physics world |data=8 marzo 2022 |lingua=en |accesso=2 ottobre 2024}}</ref>
Dopo il dottorato, Shapley la incitò a studiare la [[Fotometria (astronomia)|fotometria]] delle stelle, cosa che lei fece anche se continuò a studiare gli spettri stellari e nel 1930 editò la sua seconda pubblicazione "''Stars of High Luminosity''", che segnò il suo nuovo interesse per le [[nova]] e le [[Stella variabile|stelle variabili]]. Shapley, che aveva molta stima di Payne, cercò di ottenere per lei il titolo di professore, ma l'allora [[Presidenti dell'Università di Harvard|presidente dell'università]], Abbott Lawrence Lowell, glielo negò a causa dei pregiudizi di genere dell'epoca. Quando nel 1954 Shapley andò in pensione, fu sostituito da [[Donald Menzel]], che riuscì a ottenere per lei la cattedra di astronomia nel giugno 1956. La notizia era tale, che fu riportata anche dal [[New York Times]]. Pochi mesi dopo divenne presidente del dipartimento di astronomia, all'età di 56 anni.<ref>{{Cita web|url=https://physicsworld.com/a/cecilia-payne-gaposchkin-the-woman-who-found-hydrogen-in-the-stars/ |titolo=Cecilia Payne-Gaposchkin: the woman who found hydrogen in the stars |autore=Sidney Perkowitz |sito=Physics world |data=8 marzo 2022 |lingua=en |accesso=2 ottobre 2024}}</ref>


Si ritirò dall'insegnamento attivo nel 1966 e fu nominata professore emerito.<ref>{{Cita web|url=https://www.washingtonpost.com/archive/local/1979/12/09/dr-cecilia-h-payne-gaposchkin-dies/cc84cdc3-72de-4442-91bb-f103d31eb8a1/ |titolo=Dr. H. Cecilia Payne-Gaposchkin died |autore=Maureen Joyce |sito=The Washington Post |data=9 dicembre 1979 |lingua=en |accesso=2 ottobre 2024}}</ref>
Si ritirò dall'insegnamento attivo nel 1966 e fu nominata professore emerito.<ref>{{Cita web|url=https://www.washingtonpost.com/archive/local/1979/12/09/dr-cecilia-h-payne-gaposchkin-dies/cc84cdc3-72de-4442-91bb-f103d31eb8a1/ |titolo=Dr. H. Cecilia Payne-Gaposchkin died |autore=Maureen Joyce |sito=The Washington Post |data=9 dicembre 1979 |lingua=en |accesso=2 ottobre 2024}}</ref>


== Vita privata ==
== Vita privata ==
Nel 1933 si recò in Europa per incontrare [[Boris Gerasimovich]] che aveva collaborato con Shapley dal 1927 al 1929 durante il suo breve soggiorno negli Stati Uniti. Durante quel viaggio, incontrò a [[Gottinga]] l'astrofisico russo Sergei Gaposhkin, che sposò l'anno successivo dopo averlo aiutato a torvare un posto all'università e con il quale ebbe tre figli: Edward, Katherine e Peter.<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/biography/Cecilia-Payne-Gaposchkin |titolo=Cecilia Payne Gaposchkin |autore= |sito=Britannica |data= |lingua=en |accesso=2 ottobre 2024}}</ref>
Nel 1933 si recò in Europa per incontrare [[Boris Gerasimovich]] che aveva collaborato con Shapley dal 1927 al 1929 durante il suo breve soggiorno negli Stati Uniti. Durante quel viaggio, incontrò a [[Gottinga]] l'astrofisico russo Sergei Gaposhkin, che sposò l'anno successivo dopo averlo aiutato a trovare un posto all'università e con il quale ebbe tre figli: Edward, Katherine e Peter.<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/biography/Cecilia-Payne-Gaposchkin |titolo=Cecilia Payne Gaposchkin |autore= |sito=Britannica |data= |lingua=en |accesso=2 ottobre 2024}}</ref>


== Premi e riconoscimenti ==
== Premi e riconoscimenti ==
* [[Premio Annie Jump Cannon per l'astronomia]] (1934)<ref>{{Cita libro|titolo=Women Scientists in America: Before Affirmative Action, 1940-1972 |autore=Margaret W. Rossiter |url=https://books.google.be/books?id=i7xDqk0_HTQC&pg=PA352&dq=annie+Jump+Cannon+first+American+Astronomical+Society&hl=fr&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwjdqIb-rbCEAxWY-AIHHRzzBwsQ6AF6BAgGEAI#v=onepage&q=annie%20Jump%20Cannon%20first%20American%20Astronomical%20Society&f=false |editore=Margaret W. Rossiter |anno=1998 |p=352 |ISBN=9780801857119 |cid= }}</ref>
* [[Premio Annie Jump Cannon per l'astronomia]] (1934).<ref>{{Cita libro |titolo=Women Scientists in America: Before Affirmative Action, 1940-1972 |autore=Margaret W. Rossiter |url=https://books.google.be/books?id=i7xDqk0_HTQC&pg=PA352&dq=annie+Jump+Cannon+first+American+Astronomical+Society&hl=fr&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwjdqIb-rbCEAxWY-AIHHRzzBwsQ6AF6BAgGEAI#v=onepage&q=annie%20Jump%20Cannon%20first%20American%20Astronomical%20Society&f=false |editore=Margaret W. Rossiter |anno=1998 |p=352 |ISBN=9780801857119}}</ref>
* Nominata membro della [[American Philosophical Society]] e della [[Accademia nazionale delle scienze (Stati Uniti d'America)|National Academy of Sciences]].<ref>{{Cita libro|titolo=Women In Their Element: Selected Women's Contributions To The Periodic System |autore=Annette Lykknes |autore2=Brigitte Van Tiggelen |url=https://books.google.be/books?id=2ZmxDwAAQBAJ&pg=PA206&dq=payne+member+Philosophical+Society&hl=en&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwjU3vP67O-IAxVz7QIHHfVMOkQQ6AF6BAgNEAI#v=onepage&q=payne%20member%20Philosophical%20Society&f=false |editore=World Scientific |anno=2019 |p=206 |ISBN=9789811206306}}</ref>
* [[Medaglia Rittenhouse]] (1961)
* [[Medaglia Rittenhouse]] (1961)
* L'asteroide [[2039 Payne-Gaposchkin]] prende il suo nome. Le è stata dedicata anche una [[Patera (esogeologia)|patera]] (struttura geologica costituita da una struttura crateriforme) sul [[pianeta]] [[Venere (astronomia)|Venere]]<ref>{{en}} [http://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/4623 Payne-Gaposchkin Patera]</ref>.
* L'asteroide [[2039 Payne-Gaposchkin]] prende il suo nome. Le è stata dedicata anche una [[Patera (esogeologia)|patera]] (struttura geologica costituita da una struttura crateriforme) sul [[pianeta]] [[Venere (astronomia)|Venere]].<ref>{{en}} [http://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/4623 Payne-Gaposchkin Patera]</ref>
* Nel 2008 l'[[Institute of Physics]] ha istituito il Cecilia Payne-Gaposchkin medal and prize.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20191022210729/https://www.iop.org/about/awards/subject/payne_gaposchkin-/page_72438.html |titolo=Cecilia Payne-Gaposchkin Medal and Prize |sito=Iop |lingua=en |accesso=2 ottobre 2024}}</ref>
* Nel 2013 l'è stato intestato il ''Doctoral Dissertation Award in Astrophysics'' che è diventato il ''Cecilia Payne-Gaposchkin Doctoral Dissertation Award'' in astrofisica.<ref>{{Cita web|url=https://www.aps.org/archives/publications/apsnews/updates/cecilia.cfm |titolo=Cecilia Payne-Gaposchkin Doctoral Dissertation Award in Astrophysics |sito=Aps |data=15 agosto 2018 |lingua=en |accesso=2 ottobre 2024}}</ref>
* Il telescopio della [[All Sky Automated Survey for SuperNovae]] situato in [[Sudafrica]], porta il suo nome.<ref>{{Cita web |url=https://www.astronomy.ohio-state.edu/asassn/ |titolo=What is ASAS-SN? |sito=The Ohio state university |lingua=en |accesso=2 ottobre 2024}}</ref>


==Opere==
== Opere ==
Pubblicò diversi libri, tra cui:
Pubblicò diversi libri, tra cui:
* "Stars of High Luminosity" (1930)
* ''Stars of High Luminosity'' (1930);
* "Variable Stars" (1938)
* ''Variable Stars'' (1938);
* "Variable Stars and Galactic Structure" (1954)
* ''Variable Stars and Galactic Structure'' (1954);
* "Introduction to Astronomy" (1956)
* ''Introduction to Astronomy'' (1956);
* "The Galactic Novae" (1957)
* ''The Galactic Novae'' (1957);
* "Cecilia Payne-Gaposchkin : an autobiography and other recollections" (1984, ed. Katherine Haramundan)
* ''Cecilia Payne-Gaposchkin: an autobiography and other recollections'' (1984, ed. Katherine Haramundan).


== Note ==
== Note ==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==

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Cecilia Gaposchkin all'Università di Harvard

Cecilia Helena Payne (Wendover, 10 maggio 1900 – Cambridge, 7 dicembre 1979) fu un'astrofisica anglo-statunitense, nota per essere stata la prima a teorizzare che le stelle fossero composte essenzialmente di idrogeno ed elio, contraddicendo le teorie dell'epoca. Nel 1925 fu la prima persona a ottenere un dottorato in astronomia ad Harvard e nel 1956 fu la prima donna a essere nominata capo del dipartimento di astronomia di Harvard.[1]

Biografia

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Cecilia era la primogenita di tre figli. Sua madre, Emma Leonora Helena Pertz (1866-1947), era una pittrice di origine prussiana, mentre suo padre, Edward John Payne (1844-1904) era un avvocato inglese, studioso di storia e appassionato di musica. I genitori si sposarono nel 1899 e si trasferirono a vivere a Wendover. Dopo Cecilia, nacque il fratello Humfry (1902-1936) divenuto archeologo e la sorella Leonora (1904-1996). La serenità della prima infanzia, s'interruppe il 26 dicembre 1904 con la morte del padre. La madre si occupò da sola di crescere i figli, stimolandone sempre la formazione culturale e la famiglia si trasferì a Londra quando Cecilia iniziò le scuole superiori.[2] A 12 anni fu iscritta alla St Paul's Girls' School di Londra che ne stimolò la già innata curiosità scientifica. Si dedicò agli studi di botanica ed ottenne una borsa di studio per entrare, a diciannove anni, al Newnham College, uno dei collegi femminili che costituivano l'Università di Cambridge. Entrata all'università per studiare botanica, fu talmente impressionata da una conferenza di Arthur Eddington, in cui il famoso astrofisico inglese presentò i risultati dei suoi studi a São Tomé e Príncipe che confermavano la teoria della relatività generale, che decise di cambiare subito facoltà iscrivendosi a astronomia.[3]

Nel 1923 terminò i suoi studi a Cambridge ottenendo solo un certificato, poiché l'università non rilasciò lauree alle donne fino al 1948. Payne si rese conto che non c'era futuro per i suoi studi in Inghilterra e decise quindi di trasferirsi negli Stati Uniti dove il Radcliffe College dell'Università di Harvard stava offrendo borse per ricercatrici donne. Raggiunse così Adelaide Ames, prima donna a ottenere un master in astronomia a Harvard, e colei che diventò la sua più cara amica quando insieme andarono a lavorare presso l'Harvard College Observatory, nel gruppo chiamato Harvard Computers.[4] Ottenne la borsa dopo l'incontrò con Harlow Shapley, il nuovo direttore dell'Harvard College Observatory. Grazie all'enorme lavoro di catalogazione e classificazione di Annie Jump Cannon, Payne poté beneficiare del più grande archivio al mondo di spettri stellari. Nel 1924 presentò un articolo basato sulle sue ricerche a Henry Russell, che la dissuade da pubblicarli argomentando che le stelle e la terra dovevano avere composizione simile.[5]

Nel 1925 Payne ottenne il suo PhD in astronomia ad Harvard con la tesi "Stellar Atmospheres, A Contribution to the Observational Study of High Temperature in the Reversing Layers of Stars", diventando così la prima persona a ottenere un dottorato in astronomia nella prestigiosa università del Massachusetts. Nella tesi presentò i risultati delle sue ricerche. Applicando la teoria della ionizzazione di Meghnad Saha, trovò una stretta correlazione tra la classe spettrale delle stelle e la loro temperatura. La tesi indicava anche come l'idrogeno fosse di gran lunga il maggior costituente del Sole, circa il 90%. Tuttavia, dato che allora si riteneva, erroneamente, che il Sole fosse costituito principalmente di ferro, (in analogia con quanto accade nel nucleo della Terra), e timorosa della valutazione negativa di Russell, aggiunse che l'abbondanza d'idrogeno e elio erano dati «quasi certamente non reali».[6] Quattro anni dopo Russell giungeva alle medesime conclusioni, confermandone le tesi.[7] L'astronomo Otto Struve la definì «indubbiamente la più brillante tesi di laurea mai scritta in astronomia».[8]

Dopo il dottorato, Shapley la incitò a studiare la fotometria delle stelle, cosa che lei fece anche se continuò a studiare gli spettri stellari e nel 1930 editò la sua seconda pubblicazione "Stars of High Luminosity", che segnò il suo nuovo interesse per le nova e le stelle variabili. Shapley, che aveva molta stima di Payne, cercò di ottenere per lei il titolo di professore, ma l'allora presidente dell'università, Abbott Lawrence Lowell, glielo negò a causa dei pregiudizi di genere dell'epoca. Quando nel 1954 Shapley andò in pensione, fu sostituito da Donald Menzel, che riuscì a ottenere per lei la cattedra di astronomia nel giugno 1956. La notizia era tale, che fu riportata anche dal New York Times. Pochi mesi dopo divenne presidente del dipartimento di astronomia, all'età di 56 anni.[9]

Si ritirò dall'insegnamento attivo nel 1966 e fu nominata professore emerito.[10]

Vita privata

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Nel 1933 si recò in Europa per incontrare Boris Gerasimovich che aveva collaborato con Shapley dal 1927 al 1929 durante il suo breve soggiorno negli Stati Uniti. Durante quel viaggio, incontrò a Gottinga l'astrofisico russo Sergei Gaposhkin, che sposò l'anno successivo dopo averlo aiutato a trovare un posto all'università e con il quale ebbe tre figli: Edward, Katherine e Peter.[11]

Premi e riconoscimenti

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Opere

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Pubblicò diversi libri, tra cui:

  • Stars of High Luminosity (1930);
  • Variable Stars (1938);
  • Variable Stars and Galactic Structure (1954);
  • Introduction to Astronomy (1956);
  • The Galactic Novae (1957);
  • Cecilia Payne-Gaposchkin: an autobiography and other recollections (1984, ed. Katherine Haramundan).

Note

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  1. ^ (EN) A Brief History of the Harvard College Observatory, su Harvard University. URL consultato il 30 settembre 2024.
  2. ^ Donovan Moore, What Stars Are Made Of: The Life of Cecilia Payne-Gaposchkin, Harvard University Press, 2020, p. 7-11, ISBN 9780674237377.
  3. ^ (EN) Cecilia Payne-Gaposchkin, su britannica.com. URL consultato il 19 novembre 2021.
  4. ^ Cecilia Payne-Gaposchkin, Cecilia Payne-Gaposchkin: An Autobiography and Other Recollections, Katherine Haramundanis, 1996, pp. 29, 30, ISBN 9780521483902.
  5. ^ (EN) Cecilia Payne and the Composition of the Stars, su American Museum of natural history. URL consultato il 30 settembre 2024.
  6. ^ Nina Byers, Gary Williams, Out of the Shadows: Contributions of Twentieth-Century Women to Physics, Cambridge University Press, 2006, p. 159, ISBN 9780521821971.
  7. ^ Henry Norris Russel, On the composition of the Sun's atmosphere, in Astrophysical J., vol. 70, n. 64, 1929.
  8. ^ (EN) Jason Wright, Best Thesis Ever, su Penn State University. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  9. ^ (EN) Sidney Perkowitz, Cecilia Payne-Gaposchkin: the woman who found hydrogen in the stars, su Physics world, 8 marzo 2022. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  10. ^ (EN) Maureen Joyce, Dr. H. Cecilia Payne-Gaposchkin died, su The Washington Post, 9 dicembre 1979. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  11. ^ (EN) Cecilia Payne Gaposchkin, su Britannica. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  12. ^ Margaret W. Rossiter, Women Scientists in America: Before Affirmative Action, 1940-1972, Margaret W. Rossiter, 1998, p. 352, ISBN 9780801857119.
  13. ^ Annette Lykknes e Brigitte Van Tiggelen, Women In Their Element: Selected Women's Contributions To The Periodic System, World Scientific, 2019, p. 206, ISBN 9789811206306.
  14. ^ (EN) Payne-Gaposchkin Patera
  15. ^ (EN) Cecilia Payne-Gaposchkin Medal and Prize, su Iop. URL consultato il 2 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2019).
  16. ^ (EN) Cecilia Payne-Gaposchkin Doctoral Dissertation Award in Astrophysics, su Aps, 15 agosto 2018. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  17. ^ (EN) What is ASAS-SN?, su The Ohio state university. URL consultato il 2 ottobre 2024.

Voci correlate

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