Solidago: differenze tra le versioni
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L'[[etimologia]] del nome generico (''Solidago'') è controversa ma in ogni caso fa riferimento alle proprietà medicamentose di varie [[specie]] di questo [[Genere (tassonomia)|genere]], e potrebbe derivare dal [[Lingua latina|latino]] ''solido'' il cui significato è “consolidare, rinforzare” e quindi anche “guarire del tutto”<ref>{{cita web|url=http://www.calflora.net/botanicalnames/pageSI-SY.html|titolo=Botanical names|accesso=13 dicembre 2010}}</ref>. |
L'[[etimologia]] del nome generico (''Solidago'') è controversa ma in ogni caso fa riferimento alle proprietà medicamentose di varie [[specie]] di questo [[Genere (tassonomia)|genere]], e potrebbe derivare dal [[Lingua latina|latino]] ''solido'' il cui significato è “consolidare, rinforzare” e quindi anche “guarire del tutto”<ref>{{cita web|url=http://www.calflora.net/botanicalnames/pageSI-SY.html|titolo=Botanical names|accesso=13 dicembre 2010}}</ref>. |
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Il nome scientifico attualmente accettato (''Solidago'') è stato proposto da [[Carl von Linné]] (1707 |
Il nome scientifico attualmente accettato (''Solidago'') è stato proposto da [[Carl von Linné]] (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna [[classificazione scientifica]] degli organismi viventi, nella pubblicazione ''”[[Species Plantarum]]”'' del 1753<ref name=Tropicos>{{cita web|url=http://www.tropicos.org/Name/40001882|titolo=Tropicos Database|accesso=13 dicembre 2010}}</ref>. |
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La [[specie tipo]] per questo genere è: ''[[Solidago virgaurea]]'' <small>L. (1753)</small><ref name=Tropicos/>. |
La [[specie tipo]] per questo genere è: ''[[Solidago virgaurea]]'' <small>L. (1753)</small><ref name=Tropicos/>. |
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===Infiorescenza=== |
===Infiorescenza=== |
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[[File:Solidago virgaurea06.jpg|upright=0.7|thumb|Infiorescenza<br />(''[[Solidago virgaurea]]'')]] |
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L'[[infiorescenza]] è composta da [[Glossario botanico#R|racemi]] (raccolti perlopiù in pannocchie) semplici formati ognuno da numerosi [[Capolino|capolini]] [[Peduncolo (botanica)|peduncolati]] (in alcuni casi si possono contare fino a 1500 capolini per pianta). La struttura dei capolini è quella tipica delle ''[[Asteraceae]]'': il [[Peduncolo (botanica)|peduncolo]] sorregge un [[Fiore delle Asteraceae|involucro]] cilindrico/campanulato composto da diverse [[Glossario botanico#S|squame]] (da 10 a 35) che fanno da protezione al [[Fiore delle Asteraceae|ricettacolo]] sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: i fiori esterni [[Fiore delle Asteraceae|ligulati]] (da 2 a 15, massimo 24), e i fiori centrali [[Fiore delle Asteraceae|tubulosi]] (da 2 a 35, massimo 60). In particolare, quelli periferici sono femminili, mentre quelli centrali sono [[Glossario botanico#E|ermafroditi]]. I fiori femminili periferici sono disposti in una unica circonferenza; sono fertili ed hanno una [[corolla]] ligulata con la [[Glossario botanico#L|ligula]] molto allargata. Le squame dell'involucro sono diseguali a forme varie (lanceolate, lineari, ovate o oblunghe con 2 |
L'[[infiorescenza]] è composta da [[Glossario botanico#R|racemi]] (raccolti perlopiù in pannocchie) semplici formati ognuno da numerosi [[Capolino|capolini]] [[Peduncolo (botanica)|peduncolati]] (in alcuni casi si possono contare fino a 1500 capolini per pianta). La struttura dei capolini è quella tipica delle ''[[Asteraceae]]'': il [[Peduncolo (botanica)|peduncolo]] sorregge un [[Fiore delle Asteraceae|involucro]] cilindrico/campanulato composto da diverse [[Glossario botanico#S|squame]] (da 10 a 35) che fanno da protezione al [[Fiore delle Asteraceae|ricettacolo]] sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: i fiori esterni [[Fiore delle Asteraceae|ligulati]] (da 2 a 15, massimo 24), e i fiori centrali [[Fiore delle Asteraceae|tubulosi]] (da 2 a 35, massimo 60). In particolare, quelli periferici sono femminili, mentre quelli centrali sono [[Glossario botanico#E|ermafroditi]]. I fiori femminili periferici sono disposti in una unica circonferenza; sono fertili ed hanno una [[corolla]] ligulata con la [[Glossario botanico#L|ligula]] molto allargata. Le squame dell'involucro sono diseguali a forme varie (lanceolate, lineari, ovate o oblunghe con 2 – 5 nervi sulla superficie) con margini membranosi disposte in modo [[Glossario botanico#E|embricato]] su più serie (3 - 5), mentre il ricettacolo è nudo (senza pagliette) o alveolato e convesso. Dimensioni dell'involucro: larghezza 1,7 – 10 mm; lunghezza 3 – 12 mm. |
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===Fiori=== |
===Fiori=== |
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[[File:Late guldenroede hoofdje Solidago gigantea.jpg|upright=0.7|thumb|I fiori<br />(''[[Solidago gigantea]]'')]] |
[[File:Late guldenroede hoofdje Solidago gigantea.jpg|upright=0.7|thumb|I fiori<br />(''[[Solidago gigantea]]'')]] |
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*Gineceo: i [[Carpello (botanica)|carpelli]] sono due e formano un [[Ovario (botanica)|ovario]] bicarpellare [[Glossario botanico#I|infero]] uniloculare. Lo stilo è unico terminante in uno [[Stigma (botanica)|stigma]] profondamente bifido di tipo filiforme e scanalato nei fiori esterni, mentre è breve e conico nei fiori tubulosi più interni. Nei fiori tubulosi lo stilo sporge dalla corolla. |
*Gineceo: i [[Carpello (botanica)|carpelli]] sono due e formano un [[Ovario (botanica)|ovario]] bicarpellare [[Glossario botanico#I|infero]] uniloculare. Lo stilo è unico terminante in uno [[Stigma (botanica)|stigma]] profondamente bifido di tipo filiforme e scanalato nei fiori esterni, mentre è breve e conico nei fiori tubulosi più interni. Nei fiori tubulosi lo stilo sporge dalla corolla. |
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===Frutti=== |
===Frutti=== |
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I frutti (degli [[Achenio|acheni]]) hanno una forma più o meno cilindrica con le estremità assottigliate. La superficie è percorsa da coste. Ogni achenio è sormontato da un [[Pappo (botanica)|pappo]] senza coroncina e con i peli (da 25 a 45) disposti in unico rango (raramente due). Dimensione dell'achenio: 1,5 |
I frutti (degli [[Achenio|acheni]]) hanno una forma più o meno cilindrica con le estremità assottigliate. La superficie è percorsa da coste. Ogni achenio è sormontato da un [[Pappo (botanica)|pappo]] senza coroncina e con i peli (da 25 a 45) disposti in unico rango (raramente due). Dimensione dell'achenio: 1,5 – 5 mm. |
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==Riproduzione== |
==Riproduzione== |
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==Distribuzione e habitat== |
==Distribuzione e habitat== |
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La distribuzione delle [[specie]] di questo [[Genere (tassonomia)|genere]] è relativa al ''Vecchio Mondo'' (regioni temperate e fredde dell'[[Europa]] e dell'[[Asia]] e zone sub-tropicali dell'[[Africa]] boreale) e al continente americano. In particolare, a parte l'emisfero settentrionale americano con la maggioranza delle specie, 8 specie si trovano nel [[Messico]], 4 nell'[[America del Sud]] e 6 |
La distribuzione delle [[specie]] di questo [[Genere (tassonomia)|genere]] è relativa al ''Vecchio Mondo'' (regioni temperate e fredde dell'[[Europa]] e dell'[[Asia]] e zone sub-tropicali dell'[[Africa]] boreale) e al continente americano. In particolare, a parte l'emisfero settentrionale americano con la maggioranza delle specie, 8 specie si trovano nel [[Messico]], 4 nell'[[America del Sud]] e 6 – 10 in [[Eurasia]]<ref name=eFloras>{{cita web|url=http://www.efloras.org/florataxon.aspx?flora_id=1&taxon_id=130659|titolo=eFloras - Flora of North America|accesso=20 dicembre 2010}}</ref>. In [[Italia]] delle quattro specie, tre sono a distribuzione prevalentemente alpina (''virgaurea'', ''canadensis'' e ''gigantea''), anche se la ''virgaurea'' è presente su tutto il territorio italiano e la ''gigantea'' è considerata [[specie naturalizzata]], mentre la ''litoralis'' è presente solamente in [[Toscana]]<ref name=CIVF168>{{cita|Checklist of the Italian Vascular Flora|p. 168}}.</ref>. |
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Delle 4 [[specie]] spontanee della nostra flora 3 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'[[habitat]], al [[Substrato (ecologia)|substrato]] e alla diffusione delle specie alpine<ref name=FloraAlpina>{{cita libro|autore=AA.VV. |titolo=Flora Alpina. Volume secondo |anno=2004 |editore=Zanichelli |città=Bologna}}</ref>. |
Delle 4 [[specie]] spontanee della nostra flora 3 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'[[habitat]], al [[Substrato (ecologia)|substrato]] e alla diffusione delle specie alpine<ref name=FloraAlpina>{{cita libro|autore=AA.VV. |titolo=Flora Alpina. Volume secondo |anno=2004 |editore=Zanichelli |città=Bologna}}</ref>. |
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Tradizionalmente il piccolo gruppo di specie spontanee italiane di questo genere veniva diviso (dal botanico toscano [[Adriano Fiori]]) in due sezioni: |
Tradizionalmente il piccolo gruppo di specie spontanee italiane di questo genere veniva diviso (dal botanico toscano [[Adriano Fiori]]) in due sezioni: |
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*sezione ''DORIA'': con [[Infiorescenza|infiorescenze]] a [[racemo (botanica)|racemi]] eretti e [[Capolino|capolini]] grandi (10 mm); comprende le specie ''[[Solidago gigantea]]'' e ''[[Solidago litoralis]]''; |
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*sezione ''UNILATERALES'': con infiorescenze a racemi unilaterali e [[Scorpioide|scorpioidi]] e con capolini piccoli (meno di 5 mm); comprende le specie ''[[Solidago canadensis]]'' e ''[[Solidago gigantea]]''. |
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Altri sistemi di [[Classificazione scientifica|classificazione]] comprendenti un numero più vasto di specie sono basati su altre chiavi analitiche, come quelle proposte dal botanico e naturalista americano [[Jacob Whitman Bailey]] (1811-1857)<ref name=Motta728/>: |
Altri sistemi di [[Classificazione scientifica|classificazione]] comprendenti un numero più vasto di specie sono basati su altre chiavi analitiche, come quelle proposte dal botanico e naturalista americano [[Jacob Whitman Bailey]] (1811-1857)<ref name=Motta728/>: |
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*[[Capolino|capolini]] con fiori con fiori [[Fiore delle Asteraceae|ligulati]] (periferici – da 12 a 20) in numero maggiore di quelli [[Fiore delle Asteraceae|tubulosi]] (centrali – meno di 12): ''[[Solidago graminifolia]]''; |
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*capolini con fiori con fiori ligulati minori di quelli del disco centrale; |
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**[[corolla]] biancastra: ''[[Solidago bicolor]]''; |
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**corolla giallastra; |
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***infiorescenza di tipo spiga composta a forma cilindrica: ''[[Solidago latifolia]]'', ''[[Solidago hispida]]''; |
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***infiorescenza di tipo [[corimbo]]so con capolini inseriti in rami laterali e terminali; |
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****capolini tutti disposti più o meno su un unico piano: ''[[Solidago rigida]]'', ''[[Solidago ridelli]]''; |
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****capolini disposti diversamente; |
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****capolini disposti in tutti i sensi su rami eretti: ''[[Solidago speciosa]]'', ''[[Solidago virgaurea]]''; |
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****capolini disposti unilateralmente su rami [[Glossario botanico#P|patenti]] o arcuati: ''[[Solidago sempervirens]]'', ''[[Solidago gigantea]]'', ''[[Solidago canadensis]]''. |
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Sono soprattutto le specie del gruppo Nordamericano (molto numerose: 70 |
Sono soprattutto le specie del gruppo Nordamericano (molto numerose: 70 – 80) che vengono suddivise in [[Sezione (tassonomia)|sezioni]] e [[Sottosezione (tassonomia)|sottosezioni]] (una dozzina e più), alcune delle quali sono elencate di seguito<ref name=eFloras/>: ''Multiradiate'' <small>Semple</small>, ''Ptarmicoidei'' <small>(House) Semple & Gandhi</small>, ''Argutae'' <small>(Mackenzie) G. L. Nesom</small>, ''Thyrsiflorae'' <small>(A. Gray) A. Gray</small>, ''Glomeruliflorae'' <small>(Torrey & A. Gray) A. Gray</small> e altre ancora. |
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Il [[numero cromosomico]] di base per il genere è: 2n = 18<ref name=eFloras/>; sono presenti anche diversi livelli di [[poliploidia]] nelle specie spontanee italiane con valori di 2n=36 e 54 (''[[Solidago gigantea]]''). |
Il [[numero cromosomico]] di base per il genere è: 2n = 18<ref name=eFloras/>; sono presenti anche diversi livelli di [[poliploidia]] nelle specie spontanee italiane con valori di 2n=36 e 54 (''[[Solidago gigantea]]''). |
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*''[[Solidago canadensis]]'' <small>L. (1753)</small> - '''Verga d'oro del Canada''' |
*''[[Solidago canadensis]]'' <small>L. (1753)</small> - '''Verga d'oro del Canada''' |
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*''[[Solidago gigantea]]'' <small>Aiton (1789)</small> - '''Verga d'oro maggiore''' |
*''[[Solidago gigantea]]'' <small>Aiton (1789)</small> - '''Verga d'oro maggiore''' |
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**subsp. ''gigantea'' |
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**subsp. ''serotina'' <small>(Kuntze) McNeill (1973)</small> |
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*''[[Solidago graminifolia]]'' <small>(L.) Salisb. (1796)</small> |
*''[[Solidago graminifolia]]'' <small>(L.) Salisb. (1796)</small> |
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*''[[Solidago litoralis]]'' <small>Savi (1804)</small> - '''Verga d'oro dei litorali''' |
*''[[Solidago litoralis]]'' <small>Savi (1804)</small> - '''Verga d'oro dei litorali''' |
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*''[[Solidago macrorrhiza]]'' <small>Lange (1865)</small> |
*''[[Solidago macrorrhiza]]'' <small>Lange (1865)</small> |
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*''[[Solidago sempervirens]]'' <small>L. (1753)</small> |
*''[[Solidago sempervirens]]'' <small>L. (1753)</small> |
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**var ''sempervirens'' |
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**var. ''azorica'' <small>(Hochst.) H.St.John</small> |
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*''[[Solidago virgaurea]]'' <small>L. (1753)</small> - '''Verga d'oro comune''' |
*''[[Solidago virgaurea]]'' <small>L. (1753)</small> - '''Verga d'oro comune''' |
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**subsp. ''virgaurea'' |
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**subsp. ''centiflora'' <small>Velen. (1891)</small> |
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**subsp. ''minuta'' <small>(L.) Arcang. (1882)</small> |
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Altre informazioni sulla struttura [[Tassonomia|tassonomica]] interna del genere (specialmente per le specie Nordamericane) si trova in un sito<ref>{{cita pubblicazione |url=http://www.jcsemple.uwaterloo.ca/goldenrod_classification_figures.htm |autore=John C. Semple |titolo=Classification and Illustrations of Goldenrods |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110828181616/http://www.jcsemple.uwaterloo.ca/goldenrod_classification_figures.htm |dataarchivio=28 agosto 2011 }}</ref> curato dall'Università canadese di [[Ontario|Waterloo]]. |
Altre informazioni sulla struttura [[Tassonomia|tassonomica]] interna del genere (specialmente per le specie Nordamericane) si trova in un sito<ref>{{cita pubblicazione |url=http://www.jcsemple.uwaterloo.ca/goldenrod_classification_figures.htm |autore=John C. Semple |titolo=Classification and Illustrations of Goldenrods |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110828181616/http://www.jcsemple.uwaterloo.ca/goldenrod_classification_figures.htm |dataarchivio=28 agosto 2011 }}</ref> curato dall'Università canadese di [[Ontario|Waterloo]]. |
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Alcune proprietà medicamentose (secondo la [[medicina popolare]])<ref>{{cita web|url=http://www.pfaf.org/user/Plant.aspx?LatinName=Solidago%20virgaurea|titolo=Plants For A Future|accesso=18 dicembre 2010}}</ref>: |
Alcune proprietà medicamentose (secondo la [[medicina popolare]])<ref>{{cita web|url=http://www.pfaf.org/user/Plant.aspx?LatinName=Solidago%20virgaurea|titolo=Plants For A Future|accesso=18 dicembre 2010}}</ref>: |
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*[[Antielmintici|antielmintica]] (elimina svariati tipi di vermi o elminti parassiti); |
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*anticoagulante; |
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*[[Antimicotico|antifungina]] (blocca la crescita degli organismi fungini); |
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*antinfiammatoria (attenua uno stato infiammatorio); |
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*[[Antisettico|antisettica]] (proprietà di impedire o rallentare lo sviluppo dei [[Microbo|microbi]]); |
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*astringente (limita la secrezione dei liquidi); |
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*carminativa (favorisce la fuoriuscita dei gas intestinali); |
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*catartica (proprietà generiche di purificazione dell'organismo); |
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*diaforetica (agevola la traspirazione cutanea); |
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*emostatica (blocca la fuoriuscita del sangue in caso di emorragia); |
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*febbrifuga (abbassa la temperatura corporea); |
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*stimolante (rinvigorisce e attiva il sistema nervoso e vascolare). |
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Inoltre la ''[[Solidago californica]]'' è utile nel curare le cuti infiammate degli animali domestici |
Inoltre la ''[[Solidago californica]]'' è utile nel curare le cuti infiammate degli animali domestici |
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===Cucina=== |
===Cucina=== |
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Attualmente le piante del genere ''Solidago'' trovano principalmente impiego nel giardino. Sono piante che preferiscono i terreni “sciolti” e silicei; sono di facile coltivazione e riescono a decorare in breve tempo ampie zone<ref name=Motta728/>. |
Attualmente le piante del genere ''Solidago'' trovano principalmente impiego nel giardino. Sono piante che preferiscono i terreni “sciolti” e silicei; sono di facile coltivazione e riescono a decorare in breve tempo ampie zone<ref name=Motta728/>. |
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Sono piante molto visitate dalle [[Apis mellifera|api]]< |
Sono piante molto visitate dalle [[Apis mellifera|api]]<ref>[http://www.florabeilles.org/serie/solidago-virgaurea_apis-mellifera ''Solidago virgaurea'' & ''Apis mellifera'' | FlorAbeilles]</ref> che ne raccolgono abbondante [[Nettare (botanica)|nettare]] e [[polline]] e sono una risorsa molto importante<ref>{{en}} [https://www.beeculture.com/catch-buzz-changes-goldenrod-key-source-honey-bee-nutrition/ Catch the buzz– Changes in Goldenrod, a Key Source of Honey Bee Nutrition | Bee Culture]</ref>, in quanto fioriscono nella tarda estate, quando le api non hanno a disposizione molte fioriture da cui poter produrre delle scorte per l'invernamento. Se ne può ottenere talvolta del [[miele]] uniflorale.<ref>[http://api.entecra.it/mieli/html/5_38_verga.html Mieli Uniflorali Italiani - Miele di verga d'oro | api.entecra]</ref> |
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==Note== |
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==Collegamenti esterni== |
==Collegamenti esterni== |
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*[http://www.efloras.org/florataxon.aspx?flora_id=1&taxon_id=130659 ''Solidago''] eFloras Database |
*[http://www.efloras.org/florataxon.aspx?flora_id=1&taxon_id=130659 ''Solidago''] eFloras Database |
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*[http://compositae.landcareresearch.co.nz/default.aspx?Page=NameDetails&TabNum=0&NameId=3208579a-5ddd-4d40-bc99-d4e23fbb78a7 ''Solidago''] Global Checklist Compositae |
*[http://compositae.landcareresearch.co.nz/default.aspx?Page=NameDetails&TabNum=0&NameId=3208579a-5ddd-4d40-bc99-d4e23fbb78a7 ''Solidago''] Global Checklist Compositae – Database |
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*[https://web.archive.org/web/20110611163322/http://www.ars-grin.gov/cgi-bin/npgs/html/genus.pl?11278 ''Solidago''] GRIN Database |
*[https://web.archive.org/web/20110611163322/http://www.ars-grin.gov/cgi-bin/npgs/html/genus.pl?11278 ''Solidago''] GRIN Database |
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*[http://www.ipni.org/ipni/idPlantNameSearch.do;jsessionid=5E32E1EA0D15C2B53F785B2210F112DF?id=82444-3 ''Solidago''] IPNI Database |
*[http://www.ipni.org/ipni/idPlantNameSearch.do;jsessionid=5E32E1EA0D15C2B53F785B2210F112DF?id=82444-3 ''Solidago''] IPNI Database |
Versione delle 21:32, 14 lug 2019
Verga d'oro | |
---|---|
Solidago canadensis (Verga d'oro del Canada) | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Tricolpate basali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi II |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Astereae |
Sottotribù | Solidagininae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Astereae |
Sottotribù | Solidagininae |
Genere | Solidago L., 1753 |
Sinonimi | |
Actipsis | |
Specie | |
(Vedi testo)
|
Solidago L. 1753 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, dall'aspetto di medie erbacee con copiose infiorescenza gialle.
Etimologia
L'etimologia del nome generico (Solidago) è controversa ma in ogni caso fa riferimento alle proprietà medicamentose di varie specie di questo genere, e potrebbe derivare dal latino solido il cui significato è “consolidare, rinforzare” e quindi anche “guarire del tutto”[1].
Il nome scientifico attualmente accettato (Solidago) è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione ”Species Plantarum” del 1753[2].
La specie tipo per questo genere è: Solidago virgaurea L. (1753)[2].
Descrizione
I dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane.
Sono piante che possono raggiungere anche i 2 metri di altezza. La forma biologica prevalente (almeno per le specie europee) è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante erbacee perenni con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e dotate di un asse fiorale più o meno eretto.
Radici
Le radici sono secondarie da rizoma.
Fusto
- Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto consiste in un rizoma obliquo o orizzontale.
- Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta con infiorescenza terminale; può essere sia glabra che pubescente e spesso verso l'infiorescenza è striata.
Foglie
In alcune specie non sono presenti le foglie radicali o si formano solamente in alcune particolari condizioni (se ad esempio i fusti fertili non possono svilupparsi per poca luce come nei boschi ombrosi)[3]. Le foglie sono colorate di verde ed hanno uno scarso spessore (la consistenza è membranosa). Quelle inferiori hanno un picciolo alato, mentre quelle superiori sono sessili. Lungo il fusto sono disposte in modo alterno. La forma è semplice da ovalo-allungata a lanceolata con le estremità appuntite: quelle inferiori sono più ovali, le superiori più lineari e progressivamente più piccole. La superficie della lamina è tri-nervia e glabra o pubescente secondo le specie. I margini sono più o meno dentati (specialmente quelli delle foglie inferiori).
Infiorescenza
L'infiorescenza è composta da racemi (raccolti perlopiù in pannocchie) semplici formati ognuno da numerosi capolini peduncolati (in alcuni casi si possono contare fino a 1500 capolini per pianta). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: il peduncolo sorregge un involucro cilindrico/campanulato composto da diverse squame (da 10 a 35) che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: i fiori esterni ligulati (da 2 a 15, massimo 24), e i fiori centrali tubulosi (da 2 a 35, massimo 60). In particolare, quelli periferici sono femminili, mentre quelli centrali sono ermafroditi. I fiori femminili periferici sono disposti in una unica circonferenza; sono fertili ed hanno una corolla ligulata con la ligula molto allargata. Le squame dell'involucro sono diseguali a forme varie (lanceolate, lineari, ovate o oblunghe con 2 – 5 nervi sulla superficie) con margini membranosi disposte in modo embricato su più serie (3 - 5), mentre il ricettacolo è nudo (senza pagliette) o alveolato e convesso. Dimensioni dell'involucro: larghezza 1,7 – 10 mm; lunghezza 3 – 12 mm.
Fiori
I fiori sono zigomorfi (quelli periferici ligulati) e attinomorfi(quelli centrali tubolosi). Entrambi sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi)[4].
- Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame quasi inesistenti.
- Corolla: i petali della corolla sono 5; i fiori di tipo tubuloso sono saldati a tubo e terminano in cinque dentelli (o lacinie) appena visibili, quelli ligulati sono saldati a tubo nella parte basale e si prolungano in una ligula nastriforme terminante anche questa in cinque dentelli. La corolla è colorata da bianco a giallo.
- Androceo: gli stami (5) hanno delle antere con appendice triangolare (non filiforme); sono saldate e formano una specie di manicotto avvolgente lo stilo.
- Gineceo: i carpelli sono due e formano un ovario bicarpellare infero uniloculare. Lo stilo è unico terminante in uno stigma profondamente bifido di tipo filiforme e scanalato nei fiori esterni, mentre è breve e conico nei fiori tubulosi più interni. Nei fiori tubulosi lo stilo sporge dalla corolla.
Frutti
I frutti (degli acheni) hanno una forma più o meno cilindrica con le estremità assottigliate. La superficie è percorsa da coste. Ogni achenio è sormontato da un pappo senza coroncina e con i peli (da 25 a 45) disposti in unico rango (raramente due). Dimensione dell'achenio: 1,5 – 5 mm.
Riproduzione
- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Distribuzione e habitat
La distribuzione delle specie di questo genere è relativa al Vecchio Mondo (regioni temperate e fredde dell'Europa e dell'Asia e zone sub-tropicali dell'Africa boreale) e al continente americano. In particolare, a parte l'emisfero settentrionale americano con la maggioranza delle specie, 8 specie si trovano nel Messico, 4 nell'America del Sud e 6 – 10 in Eurasia[7]. In Italia delle quattro specie, tre sono a distribuzione prevalentemente alpina (virgaurea, canadensis e gigantea), anche se la virgaurea è presente su tutto il territorio italiano e la gigantea è considerata specie naturalizzata, mentre la litoralis è presente solamente in Toscana[8].
Delle 4 specie spontanee della nostra flora 3 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione delle specie alpine[9].
Specie | Comunità vegetali |
Piani vegetazionali |
Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
S. canadensis | 5 | collinare | Ca/Si | neutro | medio | medio | A4 B2 B5 B6 B9 | Alpi orientali e centrali |
S. gigantea | 11 | collinare | Ca/Si | neutro | medio | umido | A3 A4 B2 B5 B9 | tutto l'arco alpino (escl. CN) |
S. virgaurea minuta | 10 | alpino subalpino |
Ca/Si | acido | medio | medio | F5 G1 | tutto l'arco alpino (escl. le zone pedemontane e valli vicine alla Pianura Padana) |
S. virgaurea virgaurea | 14 | montano collinare |
Ca/Si | neutro | medio | medio | B6 F7 G2 G4 I1 I2 I3 | tutto l'arco alpino (escl. VA) |
Substrato con “Ca-Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province). |
Sistematica
La famiglia di appartenenza del genere Solidago (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[6] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[10]).
Tradizionalmente il piccolo gruppo di specie spontanee italiane di questo genere veniva diviso (dal botanico toscano Adriano Fiori) in due sezioni:
- sezione DORIA: con infiorescenze a racemi eretti e capolini grandi (10 mm); comprende le specie Solidago gigantea e Solidago litoralis;
- sezione UNILATERALES: con infiorescenze a racemi unilaterali e scorpioidi e con capolini piccoli (meno di 5 mm); comprende le specie Solidago canadensis e Solidago gigantea.
Altri sistemi di classificazione comprendenti un numero più vasto di specie sono basati su altre chiavi analitiche, come quelle proposte dal botanico e naturalista americano Jacob Whitman Bailey (1811-1857)[3]:
- capolini con fiori con fiori ligulati (periferici – da 12 a 20) in numero maggiore di quelli tubulosi (centrali – meno di 12): Solidago graminifolia;
- capolini con fiori con fiori ligulati minori di quelli del disco centrale;
- corolla biancastra: Solidago bicolor;
- corolla giallastra;
- infiorescenza di tipo spiga composta a forma cilindrica: Solidago latifolia, Solidago hispida;
- infiorescenza di tipo corimboso con capolini inseriti in rami laterali e terminali;
- capolini tutti disposti più o meno su un unico piano: Solidago rigida, Solidago ridelli;
- capolini disposti diversamente;
- capolini disposti in tutti i sensi su rami eretti: Solidago speciosa, Solidago virgaurea;
- capolini disposti unilateralmente su rami patenti o arcuati: Solidago sempervirens, Solidago gigantea, Solidago canadensis.
Sono soprattutto le specie del gruppo Nordamericano (molto numerose: 70 – 80) che vengono suddivise in sezioni e sottosezioni (una dozzina e più), alcune delle quali sono elencate di seguito[7]: Multiradiate Semple, Ptarmicoidei (House) Semple & Gandhi, Argutae (Mackenzie) G. L. Nesom, Thyrsiflorae (A. Gray) A. Gray, Glomeruliflorae (Torrey & A. Gray) A. Gray e altre ancora.
Il numero cromosomico di base per il genere è: 2n = 18[7]; sono presenti anche diversi livelli di poliploidia nelle specie spontanee italiane con valori di 2n=36 e 54 (Solidago gigantea).
Filogenesi
Studi filogenetici basati sul DNA dei cloroplasti hanno dimostrato collegamenti con altri generi come Chrysoma, Oreochrysum, Chrysothamnus, Petradoria appartenenti alla stessa sottotribù delle Solidagininae (J.B.Beck et altri - 2004[11] - Figura 3 pag.695, clade III). Mentre il genere Euthamia, che in passato condivideva alcune specie col genere di questa voce, non sembra così strettamente legato come si credeva. Un altro genere controverso è Brintonia le cui specie a volte sono state incluse in Solidago e a volte no; attualmente è considerato un sinonimo di Solidago[7].
Elenco delle specie europee
La seguente lista è stata compilata in base alle specie europee riconosciute come valide dalla Checklist dei Royal Botanic Garden Edinburgh[12](i nomi comuni in italiano sono evidenziati in grassetto accanto al nome scientifico):
- Solidago altissima L. (1753)
- Solidago canadensis L. (1753) - Verga d'oro del Canada
- Solidago gigantea Aiton (1789) - Verga d'oro maggiore
- subsp. gigantea
- subsp. serotina (Kuntze) McNeill (1973)
- Solidago graminifolia (L.) Salisb. (1796)
- Solidago litoralis Savi (1804) - Verga d'oro dei litorali
- Solidago macrorrhiza Lange (1865)
- Solidago sempervirens L. (1753)
- var sempervirens
- var. azorica (Hochst.) H.St.John
- Solidago virgaurea L. (1753) - Verga d'oro comune
- subsp. virgaurea
- subsp. centiflora Velen. (1891)
- subsp. minuta (L.) Arcang. (1882)
Altre informazioni sulla struttura tassonomica interna del genere (specialmente per le specie Nordamericane) si trova in un sito[13] curato dall'Università canadese di Waterloo.
Sinonimi e binomi obsoleti
Le specie sopraelencate hanno avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
- Solidago alpestris Waldst. & Kit. ex Willd. (sinonimo di S. virgaurea subsp. minuta)
- Solidago canadensis L. var. scabra Torr. & A.Gray (sinonimo di S. altissima)
- Solidago glabra Desf., non Mill. (sinonimo di S. gigantea)
- Solidago gigantea Aiton subsp. gigantea var. leiophylla Fernald (sinonimo di S. gigantea)
- Solidago gigantea Aiton subsp. gigantea var. serotina (Kuntze) Cronquist (sinonimo di S. gigantea subsp. serotina)
- Solidago jailarum Juz. (sinonimo di S. virgaurea subsp. minuta)
- Solidago lapponica With. (sinonimo di S. virgaurea subsp. minuta)
- Solidago lapponica With. subsp. lapponica (sinonimo di S. virgaurea subsp. minuta)
- Solidago lapponica With. subsp. stenophylla G.E.Schultz (sinonimo di S. virgaurea)
- Solidago minuta L. (sinonimo di S. virgaurea subsp. minuta)
- Solidago serotina Aiton, non Retz. (sinonimo di S. gigantea)
- Solidago taurica Juz. (sinonimo di S. virgaurea)
- Solidago virgaurea L. subsp. alpestris (Waldst. & Kit. ex Willd.) Hayek (sinonimo di S. virgaurea subsp. minuta)
- Solidago virgaurea L. subsp. macrorrhiza (Lange) Nyman (sinonimo di S. macrorrhiza)
Usi
Farmacia
- Sostanze presenti: inulina, saponina, resine varie, oli essenziali, tannino e mucillagine[3][14].
Alcune proprietà medicamentose (secondo la medicina popolare)[15]:
- antielmintica (elimina svariati tipi di vermi o elminti parassiti);
- anticoagulante;
- antifungina (blocca la crescita degli organismi fungini);
- antinfiammatoria (attenua uno stato infiammatorio);
- antisettica (proprietà di impedire o rallentare lo sviluppo dei microbi);
- astringente (limita la secrezione dei liquidi);
- carminativa (favorisce la fuoriuscita dei gas intestinali);
- catartica (proprietà generiche di purificazione dell'organismo);
- diaforetica (agevola la traspirazione cutanea);
- emostatica (blocca la fuoriuscita del sangue in caso di emorragia);
- febbrifuga (abbassa la temperatura corporea);
- stimolante (rinvigorisce e attiva il sistema nervoso e vascolare).
Inoltre la Solidago californica è utile nel curare le cuti infiammate degli animali domestici
Cucina
Le foglie della Verga d'oro del Canada (Solidago canadensis) viene considerata commestibile; anche i semi possono essere usati eventualmente in tempo di carestia. In alcune zone (America del Nord) i rizomi della specie Solidago gigantea sono considerati commestibili. Con le foglie di Solidago odora nel Texas si usa preparare degli infusi tipo tè[3].
Giardinaggio
Attualmente le piante del genere Solidago trovano principalmente impiego nel giardino. Sono piante che preferiscono i terreni “sciolti” e silicei; sono di facile coltivazione e riescono a decorare in breve tempo ampie zone[3].
Sono piante molto visitate dalle api[16] che ne raccolgono abbondante nettare e polline e sono una risorsa molto importante[17], in quanto fioriscono nella tarda estate, quando le api non hanno a disposizione molte fioriture da cui poter produrre delle scorte per l'invernamento. Se ne può ottenere talvolta del miele uniflorale.[18]
Note
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 13 dicembre 2010.
- ^ a b Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 13 dicembre 2010.
- ^ a b c d e Motta, Vol. 3 - p. 728.
- ^ Pignatti, Vol. 3 - p. 1.
- ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 13 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
- ^ a b Botanica Sistematica, p. 520.
- ^ a b c d eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 20 dicembre 2010.
- ^ Checklist of the Italian Vascular Flora, p. 168.
- ^ AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004.
- ^ Strasburger, vol. 2 - p. 858.
- ^ James B. Beck1, Guy L. Nesom, Patrick J. Calie, Gary I. Baird, Randall L. Small & Edward E. Schilling, Is subtribe Solidagininae (Asteraceae) monophyletic? (PDF), in TAXON - 53 (3) • August 2004: 691–698.
- ^ Checklist of Royal Botanic Garden Edinburgh, su 193.62.154.38. URL consultato il 20 dicembre 2010.
- ^ John C. Semple, Classification and Illustrations of Goldenrods (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2011).
- ^ Chej: Piante medicinali – Mondadori.
- ^ Plants For A Future, su pfaf.org. URL consultato il 18 dicembre 2010.
- ^ Solidago virgaurea & Apis mellifera | FlorAbeilles
- ^ (EN) Catch the buzz– Changes in Goldenrod, a Key Source of Honey Bee Nutrition | Bee Culture
- ^ Mieli Uniflorali Italiani - Miele di verga d'oro | api.entecra
Bibliografia
- Jose L. Panero and Vicki A. Funk, Toward a phylogenetic subfamilial classification for the Compositae (Asteraceae), in Proceeding of the biological society of Washington. 115(a):760 – 773. 2002.
- Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume terzo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 727-728.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume terzo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 16-17, ISBN 88-506-2449-2.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 426-428.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume 2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 168-169, ISBN 88-7621-458-5.
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