Lorenzino Sossio: differenze tra le versioni

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Versione delle 15:38, 2 nov 2023

Beato Lorenzino Sossio
MorteMarostica, 15 aprile 1485
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione14 ottobre 1488 (culto soppresso da papa Paolo VI nel 1965)
Santuario principalea Marostica
Ricorrenza15 aprile

Lorenzino Sossio è il nome tardivamente attribuito al bambino il cui cadavere fu rinvenuto nel 1485 nei pressi di Marostica. La tradizione popolare ne fece un martire ucciso dagli ebrei di Bassano divenendo oggetto di culto fino al 1965, quando il Concilio Vaticano II ne decretò la soppressione.[1][2] È noto anche con il nome di Lorenzino da Marostica.

Storia

Nell'aprile 1485, nelle campagne tra Bassano e Marostica, fu rinvenuto il cadavere di un bambino, deceduto in circostanze ignote.[3][4] Quella dell'infanticidio rituale era una accusa calunniosa diffusa in tutta Europa contro le comunità ebraiche sin dal medioevo e portò la popolazione, anche in questo caso, ad accusare la locale comunità di ebrei di Bassano del Grappa; tale accusa portò all'espulsione degli ebrei da Vicenza e dal suo territorio, decretata dal doge Marco Barbarigo il 21 aprile 1486.[3]

Non si hanno fonti certe su un eventuale processo ma è certo che il bambino, che fonti di molto successive ai fatti chiamarono Lorenzino Sossio e il cui corpo fu trasportato a Marostica, divenne oggetto di venerazione in quanto ritenuto martire di ebrei, analogamente a casi simili di altri presunti martiri bambini come Simonino di Trento, Andrea di Rinn, Varnerio di Oberwesel e molti altri casi analoghi.[4]

Il vescovo di Padova, Pietro Barozzi, il 14 ottobre 1488, si recò in visita pastorale e dai verbali poi redatti si sa che nella chiesa di S. Sebastiano era stato portato il corpo di un bambino senza nome che gli abitanti del luogo ritenevano vittima degli ebrei e quindi era oggetto di grande venerazione; il vescovo ritenne che non ci fosse nulla di miracoloso e, nonostante ne avesse vietato il culto, questo continuò con il consenso tacito dei vescovi di Padova e poi di Vicenza.[4][5]

Successivamente Papa Benedetto XIV, nella Bolla "Beatus Andreas" del 22 febbraio 1755 confermando il culto del beato Andrea di Rinn, ricordò anche il nome di Lorenzino.[4][5]

Nel 1810, le leggi napoleoniche decretarono la soppressione del convento e della annessa chiesa di S. Sebastiano e il corpo del bambino fu trasferito in una ricca cappella della chiesa di Santa Maria Assunta a Marostica.[4][5] La congregazione dei riti, il 31 agosto 1867, ne confermò il culto fissando la festa liturgica, che si celebrava nelle diocesi di Padova e Vicenza, il 15 aprile e concedendo una festa esterna la seconda domenica dopo Pasqua. Nel 1965, il Concilio Vaticano II decretò la soppressione del culto.[4][5]

Note

  1. ^ Marostica. URL consultato il 3 marzo 2022.
  2. ^ Gemma Volli, Il beato Lorenzino da Marostica presunta vittima d'un omicidio rituale, in La Rassegna Mensile di Israel, vol. 34, n. 9, 1968, pp. 513–526. URL consultato il 3 marzo 2022.
  3. ^ a b Benedetto Cignitti, BSS, vol. XI (1968), col. 1318.
  4. ^ a b c d e f Beato Lorenzino Sossio, su Santiebeati.it. URL consultato il 3 marzo 2022.
  5. ^ a b c d Benedetto Cignitti, BSS, vol. XI (1968), col. 1319.

Bibliografia

  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
  • Gemma Volli, Il beato Lorenzino da Marostica, presunta vittima d'un omicidio rituale, collana Roma: La rassegna mensile di Israel, 1968.[1]
  • Nardello. M, Il presunto martirio del beato Lorenzino Sossio da Marostica, collana ArchivioVeneto XCV (1972), pp. 25-45., 1972.
  • Salomone Giuseppe Radzik, Gli ebrei e il culto del beato Lorenzino venerato a Marostica ed a Valrovina, 1985.
  • T. Caliò, Un omicidio rituale tra storia e leggenda. Il caso del Beato Lorenzino da Marostica, collana Studi e Materiali di Storia delle Religioni (n. 19), 1995, p. 55-82.

Voci correlate

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