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Enrico Letta

Presidente del Consiglio dei ministri
In carica
Inizio mandato28 aprile 2013
PresidenteGiorgio Napolitano
PredecessoreMario Monti

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Durata mandato17 maggio 2006 –
8 maggio 2008
PresidenteRomano Prodi
PredecessoreGianni Letta
SuccessoreGianni Letta

Ministro dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato
Durata mandato22 dicembre 1999 –
11 giugno 2001
PresidenteMassimo D'Alema,
Giuliano Amato
PredecessorePier Luigi Bersani
SuccessoreAntonio Marzano

Ministro per le Politiche comunitarie
Durata mandato21 ottobre 1998 –
22 dicembre 1999
PresidenteMassimo D'Alema
PredecessoreLamberto Dini[1]
SuccessorePatrizia Toia

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico (dal 2007)
Precedenti:
DC (fino al 1994)
PPI (1994-2002)
DL (2002-2007)
Titolo di studiodottorato di ricerca
UniversitàUniversità di Pisa
FirmaFirma di Enrico Letta

Template:Membro delle istituzioni italiane Template:Membro delle istituzioni europee Enrico Letta (Pisa, 20 agosto 1966) è un politico italiano, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 28 aprile 2013.

Nel 1998 è stato nominato ministro per le politiche comunitarie del governo D'Alema I, diventando il più giovane, fino ad allora, ministro della storia della Repubblica.[2] È stato successivamente ministro dell'industria nei Governi D'Alema II ed Amato II, e poi sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri del governo Prodi II.

Europarlamentare dal 2004 al 2006 nel gruppo liberaldemocratico, dal 2001 è deputato, iscritto dapprima al gruppo parlamentare della Margherita e poi a quello del PD, partito del quale è stato vicesegretario nazionale dal 2009 al 2013.

Il 24 aprile 2013, Giorgio Napolitano, appena rieletto presidente della Repubblica, gli conferisce l'incarico di formare un nuovo governo.[3] Letta accetta l'incarico con riserva, che scioglierà positivamente il 27 aprile 2013; lo stesso giorno presenta la lista dei ministri al Presidente della Repubblica. Il 28 aprile giura fedeltà alla Costituzione dinanzi al Presidente della Repubblica.

Studi e vita familiare

Enrico Letta è figlio di Anna Banchi e di Giorgio, professore di Calcolo delle probabilità all'Università di Pisa, socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei e dell'Accademia Nazionale delle Scienze. Inoltre è nipote di Gianni Letta, uno dei principali collaboratori di Silvio Berlusconi.

Trascorre parte dell'infanzia a Strasburgo dove frequenta la scuola dell'obbligo. Si laurea in Scienze politiche (indirizzo politico-internazionale) all'Università di Pisa nel 1994. Consegue il perfezionamento (equivalente al dottorato di ricerca, in base alla legge N. 41/1987) in Diritto delle comunità europee presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa[4].

È sposato in seconde nozze con la giornalista Gianna Fregonara e ha tre figli.

Carriera politica

Primi passi

È stato presidente dei Giovani democristiani europei (1991-1995), segretario generale del Comitato Euro del Ministero del Tesoro (1996-1997), vicesegretario nazionale del Partito Popolare Italiano (1997-1998), ministro per le politiche comunitarie del governo D'Alema I (1998-1999), ministro dell'industria nei Governi D'Alema II ed Amato II (1999-2001).

Dal 2001 al 2004, Letta è responsabile nazionale per l'economia della Margherita.

Alle elezioni europee del 2004 è stato eletto parlamentare europeo per la lista di Uniti nell'Ulivo nella circoscrizione nord-est, ricevendo 176 000 preferenze. Iscritto al gruppo parlamentare dell'Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa, è stato membro della Commissione per i problemi economici e monetari; della Commissione temporanea sulle sfide e i mezzi finanziari dell'Unione allargata nel periodo 2007-2013; della Delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e l'Unione del Maghreb arabo (compresa la Libia).

Nel 2006, viene nominato Segretario del Consiglio dei ministri del Governo Prodi, succedendo allo zio Gianni Letta, e abbandona l'incarico europeo per accettare quello di deputato nazionale.

L'impegno nel Partito Democratico

Dal 23 maggio 2007 è uno dei 45 membri del Comitato nazionale per il Partito Democratico che riunisce i leader delle componenti del futuro PD. Il 24 luglio 2007 annuncia la sua candidatura alle primarie per la segreteria del PD[5] tramite un video su YouTube.[6] In seguito ha dichiarato:

«Vorrei fare in modo che il nuovo partito sia costruito un po' come l'enciclopedia Wikipedia, un po' come un quadro di Van Gogh. Come accade con Wikipedia, anche nel Pd ognuno delle centinaia di migliaia di partecipanti deve portare il proprio contributo, le proprie competenze, che in certi campi sono di sicuro maggiori delle mie e di quelle dei leader del centrosinistra. E, come i quadri di Van Gogh, il nuovo partito deve avere tinte forti: un giallo che sia giallo, un blu che sia blu.»

La sua candidatura raccoglie il sostegno di varie personalità e gruppi del centrosinistra:

Raccogliendo 391.775 voti (l'11,02%), si piazza terzo alle spalle di Rosy Bindi e Walter Veltroni, che viene eletto segretario col 75,82% dei voti. Dal 9 maggio 2008 al febbraio 2009 è "ministro ombra" del Lavoro, salute e politiche sociali del PD.[12]

L'8 maggio 2008 restituisce l'incarico di Segretario del Consiglio allo zio Gianni Letta, a causa della caduta del Governo Prodi e della successiva elezione a Presidente del Consiglio di Silvio Berlusconi. È eletto alla Camera nelle fila del Partito Democratico.

Tra le principali proposte di legge che ha presentato nella XVI legislatura (2008-2013), quella sull'abolizione dei vitalizi dei parlamentari.[13]

Primo firmatario, insieme con Guglielmo Vaccaro, della Legge 238/2010 Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia rientrante nel progetto "Controesodo - Talenti in movimento".

Vicesegretario del PD (2009-2013)

Alle elezioni primarie del 2009 sostiene la mozione vincente di Pier Luigi Bersani ed il 7 novembre 2009 viene eletto vicesegretario nazionale del PD.[14]

Il 20 aprile 2013, contestualmente alla effettività delle dimissioni del segretario Bersani a causa dell'esito fallimentare delle candidature a Presidente della Repubblica di Franco Marini e Romano Prodi, tutta la segreteria del PD, e quindi anche il vicesegretario Letta, rassegna le dimissioni dai propri incarichi nel partito.

Deputato PD nella XVII Legislatura (2013)

L'8 gennaio 2013 la direzione nazionale del PD candida Letta alla Camera dei Deputati come capolista della lista PD nelle circoscrizioni Marche e Campania II in vista delle Elezioni politiche italiane del 2013[15].

A marzo, in seguito alle elezioni, insieme con molti altri colleghi del Parlamento, aderisce al progetto "Riparte il futuro", firmando la petizione che ha lo scopo di revisionare la legge anti-corruzione modificando la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare.[16]

Presidente del Consiglio

Lo stesso argomento in dettaglio: Governo Letta.

Il 24 aprile 2013 riceve l'incarico come presidente del Consiglio dei ministri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, incarico che accetta con riserva.

Dopo un rapido giro di consultazioni nella giornata di giovedì 25 aprile,[17] Il 27 aprile scioglie la riserva e forma il 62° governo della Repubblica Italiana, composto da 21 ministri, di cui 7 donne, con un'età media di 54 anni.[18] Il governo è inoltre composto da esponenti del Partito Democratico, Popolo della Libertà e Scelta Civica.

Il 29 aprile ottiene la fiducia della Camera dei Deputati con 453 voti favorevoli e 153 contrari su 623 votanti; solo 17 gli astenuti[19]. Il giorno successivo ha ottenuto la fiducia anche al Senato con 233 sì, 59 no e 18 astenuti.[20]

Il suo governo si configura come il primo esecutivo di grande coalizione della storia della Repubblica, in quanto comprende esponenti di entrambe le principali coalizioni che si contrapponevano prima delle elezioni. In particolare, la stessa carica di vicepresidente del Consiglio dei ministri è stata affidata al segretario politico del Popolo della libertà Angelino Alfano.

Incarichi associativi

Letta è segretario generale dell'Arel - Agenzia di Ricerche e Legislazione, fondata da Beniamino Andreatta; fondatore delle associazioni Trecentosessanta e VeDrò[21].

È inoltre membro del comitato europeo della Commissione Trilaterale[22] e del comitato esecutivo dell'Aspen Institute Italia[23]. Nel 2012 ha partecipato alla riunione del Gruppo Bilderberg presso Chantilly, Virginia, USA.[24]

Controversie

Lo stesso argomento in dettaglio: Luigi Lusi § Inchieste giudiziarie.

Nel gennaio 2012 l'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi, iscritto nel registro degli indagati per aver sottratto, secondo la procura di Roma, ingenti somme di denaro dalle casse del partito, ha sostenuto che parte di tali soldi sia andata a diversi appartenenti al partito, tra i quali Enrico Letta[25].

Opere

Note

  1. ^ Ministro per gli Affari Esteri con delega alle Politiche comunitarie; Sottosegretario di Stato delegato Piero Fassino
  2. ^ Il record è stato superato da Giorgia Meloni, ministro nel 2008 a 31 anni.
  3. ^ Federica Seneghini, Letta nuovo premier incaricato «Siamo in terra incognita , ma sono fiducioso», in Corriere della Sera, 24 aprile 2013. URL consultato il 25 aprile 2013.
  4. ^ Non è chiaro se il dottorato sia stato conseguito in Diritto Internazionale nel 1997 come riportato sul suo sito personale oppure in Scienze politiche nel 1999 come riportato dall'ANSA.
  5. ^ Pd: Letta: «Mi candido». Video sul web - Corriere della Sera
  6. ^ Enrico Letta si candida alle primarie del Partito Democratic - YouTube
  7. ^ De Castro: «Candidatura Letta grande occasione per coinvolgere società» - EnricoLetta.it
  8. ^ con il Pd Corritore appoggia Letta
  9. ^ ds Ranieri «Pronto a sostenere Letta»
  10. ^ qui il Pd non si fara - Cronaca - Trentino Corriere Alpi
  11. ^ Gli Innovatori Europei sostengono la candidatura di Enrico Letta in tutta Italia - Innovatori Europei- Info
  12. ^ Governo ombra, tutti i nomi, in Corriere della Sera, 09 maggio 2008. URL consultato il 01-11-2009.
  13. ^ La nostra battaglia per l’abolizione dei vitalizi, in Sito ufficiale Enrico Letta, 24 ottobre 2011. URL consultato il 25 aprile 2013.
  14. ^ Bersani indica la rotta "Partito dell'alternativa" Enrico Letta eletto vice, in Quotidiano Nazionale, 07 novembre 2009. URL consultato il 07-11-2009.
  15. ^ Elezioni Politiche - Ordine di lista della Camera dei deputati (PDF), in Sito ufficiale Partito Democratico, 8 gennaio 2013. URL consultato il 9 gennaio 2013.
  16. ^ parlamento italiano riparteilfuturo.it
  17. ^ Letta: "Nodi restano, ci vuole tempo"Alfano: "Difficoltà, ma spirito costruttivo", in la Repubblica, 25 aprile 2013. URL consultato il 26 aprile 2013.
  18. ^ Nasce il governo Letta, ora la fiducia. Il premier: «Sobria soddisfazione», in Corriere della Sera, 27 aprile 2013.
  19. ^ 453 sì, 153 no: il governo Letta ottiene la fiducia alla Camera, in Corriere della Sera, 29 aprile 2013. URL consultato il 29 aprile 2013.
  20. ^ Letta incassa la fiducia anche al Senato, in Corriere della Sera, 30 aprile 2013. URL consultato il 30 aprile 2013.
  21. ^ Noi, in Associazione TrecentoSessanta. URL consultato il 10-03-2010.
  22. ^ Trilateral.org. URL consultato il 23-09-2011.
  23. ^ "Comitato Esecutivo dell'Aspen Institute Italia"
  24. ^ bilderbergmeetings.org/, su bilderbergmeetings.org.
  25. ^ Lusi si difende e parla di E. Letta "Non potevo verificare le fatture", in la Repubblica, 24 maggio 2012. URL consultato il 26 aprile 2013.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana Successore
Mario Monti dal 28 aprile 2013 In carica

Predecessore Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Segretario del Consiglio dei ministri
Successore
Gianni Letta 17 maggio 2006 - 8 maggio 2008 Gianni Letta

Predecessore Ministro dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato Successore
Pier Luigi Bersani 22 dicembre 1999 - 11 giugno 2001 Antonio Marzano

Predecessore Ministro per le Politiche comunitarie Successore
Lamberto Dini 21 ottobre 1998 - 22 dicembre 1999 Patrizia Toia

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