Eintracht Frankfurt: differenze tra le versioni
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Versione delle 12:11, 2 lug 2014
Eintracht Frankfurt Calcio | |
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SGE, Die Adler (Le Aquile), Die Diva vom Main (La Diva dal Meno) | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | rosso-nero-bianco |
Simboli | Aquila |
Inno | Im Herzen von Europa K.Westphal e H.Böcher |
Dati societari | |
Città | Francoforte sul Meno |
Nazione | Germania |
Confederazione | UEFA |
Federazione | DFB |
Campionato | Bundesliga |
Fondazione | 1899 |
Presidente | Peter Fischer |
Allenatore | Thomas Schaaf |
Stadio | Commerzbank-Arena (51.500 posti) |
Sito web | www.eintracht.de |
Palmarès | |
Titoli di Germania | 1 |
Trofei nazionali | 4 Coppe di Germania |
Trofei internazionali | 1 Coppe UEFA/Europa League 1 Coppa delle Alpi |
Si invita a seguire il modello di voce |
L'Eintracht Frankfurt (letteralmente Concordia Francoforte), è una società polisportiva tedesca con sede a Francoforte sul Meno. La sezione più conosciuta è quella calcistica, che è stata fondata nel 1899, e che nella stagione 2013-2014 milita nella Bundesliga, la prima serie del campionato tedesco.
Nella sua storia ha vinto un campionato tedesco e quattro Coppe di Germania. A livello internazionale ha conquistato la Coppa UEFA 1979-1980, inoltre ha partecipato alla finale della Coppa dei Campioni 1959-1960, venendo però sconfitto dal Real Madrid.
Storia
Dalle origini alla seconda guerra mondiale
Le origini del club risalgono al 1899, quando vengono fondati sia il Frankfurter Fußball-Club Viktoria von 1899, considerato l'originaria squadra di calcio nella storia del club, che il Frankfurter Fußball-Club Kickers von 1899. Queste due squadre si uniscono nel maggio 1911 per dar vita al Frankfurter FV (Kickers-Viktoria), che si unisce a sua volta nel 1920 al club di ginnastica Frankfurter Turngemeinde von 1861 per formare il TuS Eintracht Frankfurt von 1861; le due squadre si separarono nuovamente nel 1927, dando vita al Turngemeinde Eintracht Frankfurt von 1861 e allo Sportgemeinde Eintracht Frankfurt (FFV) von 1899.
Prima della nascita della Bundesliga il campionato tedesco è composto da vari tornei locali e regionali, che selezionano le squadre partecipanti alla fase nazionale ad eliminazione. L'Eintracht dalla fine degli anni venti accede varie volte alla fase nazionale, dove però non fa mai molta strada. Solo nell'edizione 1931-1932, trascinato anche dai gol del capocannoniere Karl Ehmer giunge alla finale; qui viene però battuto 2-0 dal Bayern Monaco.
Nel 1933 la Germania nazista riorganizza il calcio tedesco: vengono create sedici Gauligen, e l'Eintracht gioca nella Südwest. Qui i rossoneri finiscono quasi sempre nella prima metà della classifica, e arrivano a vincere il campionato nel 1938[1]. Si qualificano in questa occasione al campionato nazionale, ma si fermano alle fasi eliminatorie.
Dal dopoguerra alla Bundesliga
Dopo la seconda guerra mondiale il formato del campionato non cambia di molto, con l'Eintracht viene inserito nell'Oberliga Süd. I rossoneri vincono questo torneo una prima volta nel 1953, e sono secondi l'anno successivo; in entrambi questi anni la squadra partecipa al campionato nazionale, ma senza troppa fortuna. Nell'estate del 1954, poi, si disputano i mondiali svizzeri, che vengono vinti dalla nazionale tedesca a cui appartiene anche Alfred Pfaff. I rossoneri vincono nuovamente l'Oberliga nel 1959, e a questa vittoria segue il titolo tedesco, sconfiggendo in finale i rivali del Kickers Offenbach per 5-3.
Dopo la vittoria del campionato i tedeschi partecipano alla Coppa dei Campioni 1959-1960; arrivati in semifinale sconfiggono 12-4 i Rangers nel doppio confronto, e accedono così alla finale. Questa si gioca il 18 maggio 1960 a Glasgow davanti a 127.621 spettatori, e vede opposti ai rossoneri i vincitori di tutte le quattro edizioni precedenti del torneo, gli spagnoli del Real Madrid. I rossoneri, che possono contare sul trio d'attacco formato da Richard Kreß, Dieter Lindner e Erwin Stein[2] si portano in vantaggio con Kreß, ma successivamente subiscono due gol di Alfredo Di Stéfano e quattro di Ferenc Puskás. Alla fine l'incontro finisce 7-3 per i madrileni: segna infatti un altro gol Di Stéfano, mentre per i tedeschi va due volte a segno Stein, in quella che è la finale con più reti della manifestazione.
L'esperienza in Bundesliga
La stagione 1963-1964 segna la nascita della Bundesliga, e l'Eintracht è una delle sedici formazioni che prende parte al nuovo campionato. Si classifica subito terzo, ottenendo il miglior risultato di sempre, inoltre nella stessa stagione arriva a disputare la finale della coppa nazionale; qui è però sconfitto dal Monaco 1860.
I tedeschi partecipano nelle stagioni successive alla Coppa delle Fiere, ottenendo in questa competizione un risultato di tutto rispetto: il raggiungimento delle semifinali nell'edizione 1966-1967, dove sono sconfitti dai futuri vincitori della Dinamo Zagabria. Però solo quattro anni più tardi, al termine del campionato 1970-1971, la squadra finisce quindicesima ad un solo punto dalla zona retrocessione. Tuttavia già l'anno seguente l'Eintracht si classifica al quinto posto, e in questo modo partecipa alla Coppa UEFA 1972-1973; qui però affronta subito la squadra che sarà poi campione, il Liverpool, e viene così eliminato.
Il primo trofeo nazionale, la coppa, arriva nella stagione 1973-1974 battendo l'Amburgo 3-1 ai tempi supplementari; in estate poi, anche Jürgen Grabowski e Bernd Hölzenbein si laureano campioni del mondo, mentre i rossoneri conquistano la coppa anche nell'edizione successiva. Grazie a questo successo la squadra partecipa alla Coppa delle Coppe 1975-1976, e raggiunge un'altra volta le semifinali in una manifestazione europea: viene qui eliminata dal West Ham.
L'Eintracht conquista un trofeo continentale nella stagione 1979-1980, quando, allenato da Friedel Rausch vince la Coppa UEFA; tra i giocatori c'è anche Karl-Heinz Körbel, il giocatore con più presenze in Bundesliga[3]. I tedeschi eliminano durante il loro cammino anche il Feyenoord ed arrivano poi in semifinale, dove trovano altre tre squadre della Germania Ovest; eliminano prima il Bayern, e sconfiggono poi in finale i detentori del trofeo, il Borussia Mönchengladbach.
Nella stagione 1980-1981 l'Eintracht vince la terza coppa nazionale, e l'anno successivo viene eliminato ai quarti della Coppa delle Coppe 1981-1982 dal Tottenham. In Bundesliga, però, negli anni a seguire la squadra si trova spesso nella parte inferiore della graduatoria, tanto che nella stagione 1983-1984 si rende necessario disputare uno spareggio promozione-retrocessione contro il Duisburg. L'Eintracht sconfigge i rivali per 6-1 nel doppio confronto, ma un'analoga situazione si verifica nella stagione 1988-1989: questa volta ad essere sconfitto è il Saarbrücken. Intanto i rossoneri, complice la vittoria della quarta coppa nazionale dell'anno precedente raggiungono un'altra volta i quarti di finale in Coppa delle Coppe; sono qui sono eliminati dai campioni in carica del Mechelen.
Gli anni novanta si aprono con il terzo posto conquistato nel campionato 1989-1990, quando Jørn Andersen è capocannoniere e Uwe Bein diventa campione del mondo. In seguito arrivano altri due terzi posto, nel 1991-1992 a soli due punti[4] dai campioni dello Stoccarda, e nel 1992-1993. Sempre in questo periodo i tedeschi raggiungono per due volte i quarti di finale in Coppa UEFA, nella stagione 1993-1994 e in quella successiva; curiosamente vengono eliminati in entrambi i casi dalla squadra che sarà vice-campione, rispettivamente il Casino Salisburgo e la Juventus, ma riescono ad eliminare il Napoli.
Storia recente
Il campionato 1995-1996 vede i rossoneri finire al diciassettesimo posto, e questo costa al club la prima retrocessione; ad accompagnare l'Eintracht in Zweite Bundesliga c'è anche il Kaiserslautern, un'altra delle squadre che fino a questo momento ha sempre militato in Bundesliga. Tornato in massima divisione nella stagione 1998-1999 l'Eintracht si ritrova all'ultima giornata a non essere ancora matematicamente salvo; tuttavia la vittoria per 5-1 sui campioni uscenti del Kaiserslautern e la contemporanea sconfitta interna del Norimberga fanno sì che a retrocedere siano proprio questi ultimi[5] a causa degli scontri diretti. L'anno seguente il club viene penalizzato di due punti dalla Federcalcio tedesca per violazioni finanziarie, ma si salva grazie alla vittoria in extremis sul SSV Ulm all'ultima giornata[6]. La retrocessione arriva però al termine del campionato 2000-2001.
I rossoneri tornano in Bundesliga dopo due anni, ma retrocedono immediatamente, venendo poi nuovamente promossi. Nella stagione 2005-2006 disputano la finale della coppa nazionale, nella quale vengono sconfitti dal Bayern Monaco, che però vince anche il campionato. Per questo motivo l'Eintracht può partecipare alla Coppa UEFA 2006-2007, dove arriva alla fase a gruppi; viene qui eliminato insieme al Palermo. La stagione 2007-2008 fa registrare il miglior piazzamento degli ultimi tredici anni, il nono posto, che era stato ottenuto l'ultima volta nella stagione 1994-1995.
La retrocessione arriva nuovamente al termine della stagione 2010-2011: dopo uno dei migliori gironi di andata nella storia, in cui i rossoneri riescono a sconfiggere 1-0 i futuri campioni del Borussia Dortmund all'ultima giornata[7], la squadra inizia il girone di ritorno mettendo in fila otto partite senza riuscire segnare. Da qui alla fine del campionato l'Eintracht vince una sola partita, quella con il St. Pauli, che sarà anch'esso retrocesso.
Per la stagione 2011-2012 viene assunto Armin Veh in panchina, e sotto la sua guida la squadra torna immediatamente in Bundesliga; qui l'Eintracht disputa il campionato 2012-2013 ad alti livelli: dopo esser stato a lungo al quarto posto valevole per i preliminari di Champions League, i rossoneri chiudono il campionato al sesto posto, qualificandosi così per i play-off dell'Europa League 2013-2014. In questa manifestazione i tedeschi arrivano alla fase a gruppi, che concludono vincendo il proprio raggruppamento; accedono poi ai sedicesimi, e qui sono eliminati dal Porto: ad Oporto l'incontro finisce 2-2, ma il 3-3 a Francoforte sul Meno premia i portoghesi, che avanzano grazie alla regola dei gol fuori casa.
Cronistoria
Cronistoria dell'Eintracht Frankfurt | |
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File:Coppagermania.png Vince la Coppa di Germania (1º titolo).
File:Coppagermania.png Vince la Coppa di Germania (2º titolo).
File:Coppagermania.png Vince la Coppa di Germania (3º titolo).
File:Coppagermania.png Vince la Coppa di Germania (4º titolo).
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Strutture
Stadio
Allenatori
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Giocatori
Vincitori di titoli
I seguenti giocatori hanno ottenuto risultati di prestigio con le loro nazionali nel periodo di militanza nella società:
- Campionato mondiale
Palmarès
Competizioni nazionali
- Campionato della Germania Meridionale: 4
- Bezirksliga Main-Hessen: 5
- Gauliga Südwest/Mainhessen: 1
- Hesse Cup: 2
Competizioni internazionali
- Coppa UEFA: 1
Competizioni giovanili
- Campionati tedeschi Under-19: 3
- 1982, 1983, 1985
- Campionati tedeschi Under-17: 4
- 1977, 1980, 1991, 2010
Statistiche e record
Partecipazioni ai campionati
Tifoseria
Nel 2007 Eintracht ha risultato avere in Germania 10 milioni di tifosi e simpatizzanti.[8]. I tifosi dell'Eintracht sono discutibilmente conosciuti come i tifosi più facinorosi della Germania. Il gruppo ultrà del club è chiamato Ultras Frankfurt (UF97) ed è stato fondato il 7 luglio 1997.
Gemellaggi e rivalità
Gemellaggi e amicizie
Le amicizie più sentite attualmente sono quelle con i tifosi della Atalanta, nata anni fa col gruppo Nomadi e sviluppatasi nel corso degli anni con tutta la CurvaNord, con i Diablos del Sachsen Leipzig, con gli Ultras Mannheim ed i Verrückte Köpfe del Wacker Innsbruck.
Rivalità
L'Eintracht disputa il derby del Meno con l'Offenbacher Kickers. L' altra partita sentita tra i tifosi è quella contro il Kaiserslautern. Vengono considerate come derby anche tutte le altre partite contro squadre assiane. Storicamente, le principali rivalità (maturate negli anni caldi del tifo) sono quelle con Darmstadt e Kassel.
Organico 2013-2014
Rosa
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Staff tecnico
Allenatore: | Thomas Schaaf |
Vice-Allenatore: | - |
Allenatore portieri: | Manfred Petz |
Medico sociale: | Dr. Christoph Seeger |
Rose degli anni precedenti
Rosa 2012-2013
|
Rosa 2009-2010
Template:Inizio rosa di calcio
|- | style="text-align: right;" |1 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |P |Oka Nikolov
|- | style="text-align: right;" |2 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |D |Patrick Ochs
|- | style="text-align: right;" |3 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |D |Nikola Petković
|- | style="text-align: right;" |4 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |D |Maik Franz
|- | style="text-align: right;" |5 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |D |Aleksandar Vasoski
|- | style="text-align: right;" |6 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |C |Selim Teber
|- | style="text-align: right;" |7 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |C |Benjamin Köhler
|- | style="text-align: right;" |8 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |C |Zlatan Bajramović
|- | style="text-align: right;" |10 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |A |Nikos Liberopoulos
|- | style="text-align: right;" |11 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |C |Ümit Korkmaz
|- | style="text-align: right;" |13 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |C |Markus Steinhöfer
|- | style="text-align: right;" |14 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |C |Alexander Meier
|- | style="text-align: right;" |15 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |C |Mehdi Mahdavikia
|- | style="text-align: right;" |16 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |D |Christoph Spycher (Vice-capitano)
|- | style="text-align: right;" |17 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |A |Martin Fenin
|- | style="text-align: right;" |18 | style="text-align: center;" | | style="text-align: center;" |A |Ioannis Amanatidis (Capitano) |} | style="vertical-align:top; width:50%" |
N. | Ruolo | Calciatore | ||
---|---|---|---|---|
20 | C | Christoph Preuß | ||
21 | P | Markus Pröll | ||
22 | P | Ralf Fährmann | ||
23 | D | Marco Russ | ||
24 | D | Sebastian Jung | ||
25 | A | Marcel Heller | ||
26 | A | Juvhel Tsoumou | ||
27 | C | Pirmin Schwegler | ||
28 | P | Jan Zimmermann | ||
29 | D | Chris | ||
30 | C | Caio | ||
32 | C | Faton Toski | ||
34 | A | Cenk Tosun | ||
35 | A | Marcos Alvarez | ||
36 | C | Marcel Titsch-Rivero |
|}
Note
- ^ (EN) Germany - Championships 1902-1945, in www.rsssf.com. URL consultato il 06-03-2014.
- ^ Il Pallone racconta : Real Madrid - Eintracht 7-3, finale Coppa Campioni 1960, in www.ilgiornaledellosport.net. URL consultato il 06-03-2014.
- ^ (EN) Germany - All-Time Most Matches Played in Bundesliga, in www.rsssf.com. URL consultato il 06-03-2014.
- ^ La Bundesliga assegnava allora due punti a vittoria: l'introduzione dei tre punti risale solo alla stagione 1995-1996.
- ^ (DE) 1. Bundesliga - Spieltag / Tabelle, in www.kicker.de. URL consultato il 06-03-2014.
- ^ (DE) 1. Bundesliga - Spieltag / Tabelle, in www.kicker.de. URL consultato il 06-03-2014.
- ^ (DE) 1. Bundesliga - Spieltag / Tabelle, in www.kicker.de. URL consultato il 06-03-2014.
- ^ Frankfurter Neue Preise: Eintracht wird den Deutschen sympathisch
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