Mazar-i Sharif: differenze tra le versioni
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'''Mazar-i Sharif''' (in {{farsi|مزار شریف}}) è la quarta maggiore città [[Afghanistan|afghana]], con una popolazione di 300.600 abitanti (stima del 2006). È il capoluogo della provincia di [[Balkh]] ed è collegata con [[Kabul]] a sud-est, con [[Herat]] a ovest e con l'[[Uzbekistan]] a nord. |
'''Mazar-i Sharif''' (in {{farsi|مزار شریف}}) è la quarta maggiore città [[Afghanistan|afghana]], con una popolazione di 300.600 abitanti (stima del 2006). È il capoluogo della provincia di [[Balkh]] ed è collegata con [[Kabul]] a sud-est, con [[Herat]] a ovest e con l'[[Uzbekistan]] a nord. |
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Mazar-i Sharif che in lingua afghana significa "Nobile<ref>Sharīf''.</ref> Santuario",<ref>[[Mazar]].</ref>) in riferimento al grande santuario-[[moschea]], colorato di [[azzurro]], dedicato alla memoria del quarto [[Califfo]] e primo [[Imam |
Mazar-i Sharif che in lingua afghana significa "Nobile<ref>Sharīf''.</ref> Santuario",<ref>[[Mazar]].</ref>) in riferimento al grande santuario-[[moschea]], colorato di [[azzurro]], dedicato alla memoria del quarto [[Califfo]] e primo [[Imam]] [[Ali ibn Abi Talib]] che si erge al centro della città e che è chiamato "Santuario di Sua Eccellenza ( ''Hazrat'' ) ʿAlī" o "Moschea Blu" ( ''al-Masjid al-Azraq''). |
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L'improbabile luogo di sepoltura del cugino e genero del [[Maometto|Profeta]] fu "scoperto" all'epoca dello [[Scià|Shāh]] [[Impero timuride|timuride]] Ḥusayn, anche se la collocazione appare assolutamente fantasiosa, essendo ʿAlī stato assassinato nel 661 a [[Kufa]] ed essendo nei suoi pressi sollecitamente sorto un santuario poco distante, a [[Najaf]]: luogo in cui (non a caso) risiede l'[[Ayatollah]] che gode di maggior prestigio all'interno del mondo sciita [[Duodecimani|duodecimano]]<ref>Non a caso, proprio a Najaf si esiliò l'[[Ayatollah]] [[Ruhollah Khomeini]].</ref> e [[Ismailismo|ismailita]]. |
L'improbabile luogo di sepoltura del cugino e genero del [[Maometto|Profeta]] fu "scoperto" all'epoca dello [[Scià|Shāh]] [[Impero timuride|timuride]] Ḥusayn, anche se la collocazione appare assolutamente fantasiosa, essendo ʿAlī stato assassinato nel 661 a [[Kufa]] ed essendo nei suoi pressi sollecitamente sorto un santuario poco distante, a [[Najaf]]: luogo in cui (non a caso) risiede l'[[Ayatollah]] che gode di maggior prestigio all'interno del mondo sciita [[Duodecimani|duodecimano]]<ref>Non a caso, proprio a Najaf si esiliò l'[[Ayatollah]] [[Ruhollah Khomeini]].</ref> e [[Ismailismo|ismailita]]. |
Versione delle 14:08, 9 feb 2015
Mazar-i Sharif città | |
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Localizzazione | |
Stato | Afghanistan |
Provincia | Balkh |
Distretto | Mazar-i Sharif |
Territorio | |
Coordinate | Il template {{Coord}} ha riscontrato degli errori (istruzioni):
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Altitudine | 380 m s.l.m. |
Superficie | 83 km² |
Abitanti | 300 600 (2006) |
Densità | 3 621,69 ab./km² |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+4:30 |
Cartografia | |
Mazar-i Sharif (in in persiano مزار شریف) è la quarta maggiore città afghana, con una popolazione di 300.600 abitanti (stima del 2006). È il capoluogo della provincia di Balkh ed è collegata con Kabul a sud-est, con Herat a ovest e con l'Uzbekistan a nord.
Mazar-i Sharif che in lingua afghana significa "Nobile[1] Santuario",[2]) in riferimento al grande santuario-moschea, colorato di azzurro, dedicato alla memoria del quarto Califfo e primo Imam Ali ibn Abi Talib che si erge al centro della città e che è chiamato "Santuario di Sua Eccellenza ( Hazrat ) ʿAlī" o "Moschea Blu" ( al-Masjid al-Azraq).
L'improbabile luogo di sepoltura del cugino e genero del Profeta fu "scoperto" all'epoca dello Shāh timuride Ḥusayn, anche se la collocazione appare assolutamente fantasiosa, essendo ʿAlī stato assassinato nel 661 a Kufa ed essendo nei suoi pressi sollecitamente sorto un santuario poco distante, a Najaf: luogo in cui (non a caso) risiede l'Ayatollah che gode di maggior prestigio all'interno del mondo sciita duodecimano[3] e ismailita.
Uno dei più importanti centri del periodo aureo dell'Islam, Balkh, sorge nelle immediate vicinanze della città.
Note
Bibliografia
- L. Golombek, Mazār-i Šarīf-- A case of mistaken identity?, in: M. Rosen-Ayalon (ed.), Studies in memory of
Gaston Wiet, Gerusalemme, 1977, pp. 335–43
Altri progetti
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