Soglia percettiva: differenze tra le versioni

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*[[Legge di Weber-Fechner]]
*[[Legge di Weber-Fechner]]
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ESPERIMENTO DI [[NEUROFISIOLOGIA]]“Misura del potere risolutivo tattile in diverse zone della cute del braccio”.

L’ esperienza di laboratorio consiste nel misurare la capacità di discriminare due [[stimoli]] applicati in cinque parti diverse della [[cute]] del braccio e di calcolarne poi l ‘[[acuità tattile.]] Le parti della cute sono:

1. punta del dito indice

2. [[falange]] del dito indice

3. palmo della mano

4. centro dell’avambraccio

5. braccio (inteso come la cute subito sopra il gomito)

Con le punte di un compasso si applica contemporaneamente due stimoli tattili puntiformi in due punti separati della cute nelle diverse zone del braccio di un soggetto al quale è stato impedito di osservare le zone in esame.

Risulta ovvio che la stimolazione riguardava i [[meccanocettori (recettori tattili)]] della pelle capaci di convertire la deformazione meccanica in segnale elettrico.

Per ogni parte della cute è poi eseguita una serie di misure ripetuta quattro volte per ogni zona in modo da poter calcolare il valore medio del MINIMO DISCRIMINABILE cioè la distanza minima tra le punte del compasso alla quale il soggetto ha percepito i due stimoli tattili come distinti.

Ad ogni valore medio di separazione minima si è calcolato il relativo [[errore standard]] e l’ [[ACUITA’ TATTILE]] intesa come l’inverso del minimo percepibile ( 1/minimo discriminabile ).
Questi valori sono poi utilizzati per la costruzione di opportuni grafici.

I valori calcolati per le diverse zone della cute del braccio sono:


'''MEDIA DEL MINIMO DISCRIMINABILE'''
''2,5 mm'' per punta del dito indice
''3,5 mm'' per falange del dito indice
''5,5 mm'' per palmo della mano
''8,25 mm'' per avambraccio
''13,25 mm'' per braccio

'''RELATIVO ERRORE STANDARD'''
punta del dito indice: ''±0,577 ''
falange del dito indice: ''±1 ''
palmo della mano: '' ±0,577 ''
avambraccio: '' ±0,957 ''
braccio: '' ±0,957 ''

'''ACUITA' TATTILE'''
punta del dito indice: '' 0,400''
falange del dito indice: '' 0,286''
palmo della mano: '' 0,182''
avambraccio: '' 0,121''
braccio: '' 0,075''

Dalle misurazioni fatte si è notato che la [[sensibilità]] maggiore è sulla punta delle dita e man mano che si va verso il braccio questa diminuisce.
[[L’acuità tattile]] è quindi maggiore in quelle zone che hanno una rappresentazione corticale grande (mano,viso) rispetto a zone con rappresentazione corticale più piccola ( v.d.[[mappa somatotopica]]).

Quindi la discriminazione di due punti è risultata migliore in quelle zone della cute dove:

• la densità recettoriale è più alta (difatti la [[cute]] della mano è densamente innervata contiene 15.000/20.000 meccanocettori)

• il grado di convergenza sui [[neuroni]] di ordine superiore è più basso

• l’inibizione laterale, che determina l’entità dell’ inibizione dei recettori circostanti ai [[recettori]] stimolati nella [[corteccia somatosensitiva]], è ben sviluppata.
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Versione delle 02:08, 8 mag 2007

Il Minimo discriminabile è la soglia di percezione al di sotto della quale uno stimolo sensoriale non viene avvertito, ed è una misura di sensibilità in neurofisiologia.

Può essere definito anche come: soglia differenziale, ossia la più piccola differenza discriminabile tra due stimoli.

Per ciascuno dei 5 sensi sono definite delle soglie assolute di percezione:

  • Vista: percezione della luce di una candela a 48 km di distanza, in una notte serena e limpida
  • Udito: percezione di un orologio meccanico a 6 metri di distanza all'interno di una stanza silenziosa
  • Gusto: un cucchiaino di zucchero in 7,5 litri di acqua
  • Olfatto: una goccia di profumo in appartamento di tre stanze
  • Tatto: la pressione di un'ala di ape fatta cadere da 1 cm di altezza

Come metodologia di misura in neurofisiologia è piuttosto antica e discende dagli esperimenti che Ernst. H Weber fece nella metà del 1880 per studiare la relazione tra stimolo e percezione.

Oggi la misura delle soglie di percezione è utilizzata in molte discipline, anche tecniche, come ad esempio le tecnologie audio e video.

Esempio di misura tattile

Potere risolutivo tattile in diverse parti della cute del braccio. Consiste nel misurare la capacità di distinguere due stimoli applicati in cinque parti della cute e quindi calcolare l'acuità tattile.
Le parti su cui applicare gli stimoli possono essere:

  • Punta del dito indice
  • falange del dito indice
  • palmo della mano
  • centro dell'avambraccio
  • braccio, subito sopra il gomito

Per ciascuna di queste parti sono noti i valori medi teorici, derivanti dal numero di recettori tattili presenti nella parte. Una parte offesa reagirà in maniera molto diversa da quanto potrebbero essere i valori medi.

Lo stimolo si applica con un compasso a due punte, ad un soggetto a cui è impedita la vista della zona di stimolo
Si eseguono più applicazioni, man mano diminuendo la distanza tra le punte del compasso, fino a che il soggetto è in grado di distinguere i due stimoli. L'operazione viene ripetuta per tutte le parti, e i risultati sono utilizzati per costruire grafici da confrontare con i valori medi teorici.

Voci correlate