Gallio (famiglia)

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Gallio
Nel 1º d'argento, al leone illeopardito al naturale accostato da due rami fogliati di verde, incurvati e affrontati; nel 2º d'argento a tre bande di rosso ordinate in fascia; il tutto abbassato sotto il capo d'oro caricato di un'aquila di nero coronata d'oro
Stato
Ducato di Milano
Regno di Napoli
Titoli
  • Duchi di Alvito
  • Marchesi di Scaldasole (1613)
  • Feudatari di Gravedona, Dongo e Sorico
  • Nobili di Como
  • Principi del Sacro Romano Impero (1679) e della Val Mesolcina (1678)
  • Conti di Musocco (1678)
  • Baroni di Retegno (1678)
  • Signori di Bettola, Casalpustarlengo e Triulza (1678)
  • Grandi di Spagna di I classe (1678)
Data di fondazioneXVI secolo
Etniaitaliana
Rami cadetti

I Gallio (anche Gallo o Gallii nella forma antica) furono una famiglia della nobiltà comasca e poi milanese. Ebbero in possedimento anche il ducato di Alvito in Terra di Lavoro.

Origini e storia

Le origini della famiglia Gallio risalgono al XIV secolo quando un antenato comune dei vari rami, Niccolò, fece fortuna col commercio con la Germania, iniziando parallelamente un'attività di concessione di crediti e prestiti finanziari a titol oneroso che fruttarono in pochi anni molto denaro alla famiglia.[1]

Le fortune della famiglia Gallio ebbero però inizio con Marco, che nel 1561 venne eletto cancelliere della comunità di Como e suo decurione, proseguendo con Tolomeo che venne creato cardinale da papa Pio IV nel 1565, Decano e Camerlengo del Collegio Cardinalizio. Un altro Marco venne creato cardinale da papa Innocenzo XI nel 1684.

La famiglia, nel secolo successivo, riuscì a ricoprire posizioni di gran rilievo grazie ad una sapiente opera di intrecci e legami mdi natura matrimoniale con le principali famiglie della nobiltà milanese dell'epoca, tra cui i Trivulzio ed i Borromeo, ma giungendo anche a legarsi coi Farnese, coi Gonzaga e coi Grimaldi di Monaco. A partire dalla fine del Seicento, la famiglia ad ogni modo si divise in due rami collaterali che perseguirono fortuna in diversi ambiti: il ramo di Milano rimase nella capitale del ducato fino alla seconda metà del XVIII secolo, acquisendo nella seconda metà del Seicento i titoli ed i possedimenti della famiglia Trivulzio per eredità, estinguendosi con Antonio Tolomeo Gallio Trivulzio, fondatore del Pio Albergo Trivulzio e filantropo. L'altro ramo ottenne il ducato di Alvito, nel Regno di Napoli, all'estinzione del quale il titolo di duca passò alla famiglia dei Carafa di Colubrano.

Nel nativo territorio comasco, precisamente a Gravedona, ebbe il possesso di Palazzo Gallio. A Como, il cardinale Tolomeo fece erigere il Pontificio Collegio Gallio che ancora oggi porta il cognome della sua casata ed opera come ente scolastico parificato.

Albero genealogico della famiglia Gallio

Sono riportati i membri titolati della famiglia[2].

 Melchiorre
 
 
 Ottavio
nobile di Como
*c.1490
Elisabetta Vailati
 
   
 Girolamo
nobile di Como
*c.1520
?
 Marco
nobile di Como
*15251575
Elisabetta Valle

Tolomeo
I duca di Alvito
*15271607
cardinale
  
    
 Marco
1632
abate commendatario di Sant'Abbondio
Onorio
1612
capitano delle tre pievi superiori del lago di Como
 Tolomea
*15651594
Urbano Malvicini Fontana
DUCHI DI ALVITO

Tolomeo I
II duca di Alvito
*15681623
1.Barbara Borromeo
2.Partenia Bonelli
  
   
 MARCHESI D'ISOLA
Carlo, I marchese d'Isola
1644
 2.Francesco I
III duca di Alvito
*c.15901660
Giustina Borromeo
2.Ortensia
*15941639
Francesco Girolamo Cicogna Mozzoni, conte di Terdobbiate
  
       
 Giacomo, II marchese d'Isola
1686

Estinzione del ramo
Ottavia

Scaramuzza Visconti Aicardi
Partenia
*16161698
1.Consalvo Geronimo Rodriguez de Salamanca
2.Francesco Arese, conte
3.Girolamo Francesco Ignazio Serbelloni
Tolomeo II
IV duca di Alvito
*16181687
Ottavia Trivulzio

Marco
*16191683
cardinale
Ersilia
*16201695
1.Giambattista Omodei, nobile dei marchesi di Piovera
2.Pier Luchino dal Verme, conte di Sanguinetto
Chiara
*1623 †?
Girolamo Caimi
 
   
 Giustina
*16441679
Gregorio Boncompagni, V duca di Sora
Francesco II
V duca di Alvito
*16461702
Maria Alfonsa Diaz Pimienta
 GALLIO TRIVULZIO

Gaetano (Antonio Teodoro Gaetano), IV principe della Val Mesolcina
*16581705
Lucrezia Borromeo
  
            
 Tolomeo III Saverio
VI duca di Alvito
*16851711
Beatrice di Tocco
Nicola
*16861744
poeta arcade e teologo
Maria Ottavia
*1687
monaca agostiniana del Monastero di San Giuseppe dei Ruffi di Napoli
Carlo
*16891744
chierico regolare teatino
Partenia
*1690 †?
monaca agostiniana del Monastero di San Giuseppe dei Ruffi di Napoli
Domenico
*16921751
Giuseppe
*16931719
monaco benedettino a Monte Cassino
Antonio
*16951720
poeta arcade Agillo Cinosario
Vincenza
*1697 †?
monaca agostiniana del Monastero di San Giuseppe dei Ruffi di Napoli
Giustina
*1690 †?
monaca clarissa ad Arona
Antonio Tolomeo, V principe della Val Mesolcina
*16921767
Maria Archinto
Olimpia
*16931715
Pietro Maria VI Rossi di San Secondo, marchese di San Secondo
  
  
 Francesco III Ignazio
VII duca di Alvito
*17101749
Maria Caterina Rospigliosi
 Lucrezia
*17231727
 
   
Alfonsina
*17341779
Michele Carafa, principe di Colubrano
Marianna
*17391780
Carlo Pignatelli, duca di Montecalvo
Carlo Tolomeo
VIII duca di Alvito
*17411800
Elisabetta Capece Minutolo

Duchi di Alvito (1606-1800)

Lo stesso argomento in dettaglio: Ducato di Alvito.
  • Tolomeo (1527-1607), cardinale, I duca di Alvito
  • Tolomeo I (1568-1623), II duca di Alvito, nipote del precedente
  • Francesco I (1590-1660), III duca di Alvito
  • Tolomeo II (1618-1687), IV duca di Alvito
  • Francesco II (1646-1702), V duca di Alvito
  • Tolomeo III Saverio (1685-1711), VI duca di Alvito
  • Francesco III Ignazio (1710-1749), VII duca di Alvito
  • Carlo Tolomeo (1741-1800), VIII duca di Alvito
Estinzione della casata

Principi del Sacro Romano Impero (1679-1767)

Estinzione della casata

Note

  1. ^ AA.VV. Le crisi finanziarie, Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica "F. Datini" di Prato, Firenze, 2016
  2. ^ V. Spreti, Enciclopedia Storico-nobiliare italiana, Milano 1928-1930, rist. Bologna, 1969; Consulta araldica del Regno d'Italia, Libro d'Oro della nobiltà italiana-Serie aggiornata, annate varie

Bibliografia

  • L. Tettoni e S. Saladini, Teatro araldico, Lodi, 1844