Bad World Tour
Bad World Tour | |||
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Michael Jackson interpreta Wanna Be Startin' Somethin' durante una tappa del Bad World Tour a Vienna | |||
Tour di Michael Jackson | |||
Album | Bad | ||
Inizio | Tokyo 12 settembre 1987 | ||
Fine | Los Angeles 27 gennaio 1989 | ||
Tappe | 2 | ||
Spettacoli |
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Cronologia dei tour di Michael Jackson | |||
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Il Bad World Tour è stato il primo tour mondiale da solista del cantautore statunitense Michael Jackson, intrapreso tra il 1987 e il 1989 a supporto del suo settimo album in studio, Bad.
Il tour iniziò a Tokyo, in Giappone, il 12 settembre 1987 davanti ad 45,000 spettatori,[1] per poi spostarsi in Australia, Stati Uniti ed Europa facendo tappa anche in Italia, a Roma il 23 e il 24 maggio 1988[2] e a Torino il 29,[3] concludendosi poi a Los Angeles il 27 gennaio 1989.[4]
Jackson eseguì 123 concerti in 15 nazioni in Asia, Oceania, Nord America ed Europa. Il tour ebbe un totale di quasi 4,5 milioni di spettatori,[5] con un incasso complessivo di oltre 125 milioni di dollari dell'epoca, rendendolo all'epoca il tour di maggior successo di tutti i tempi,[6][7][8] e ottenendo tre record nel Guinness dei Primati come "il tour con i maggiori incassi nella storia", "il tour con il più vasto pubblico presente" e "la serie di concerti di maggior successo della storia".[9][10][11]
Nel 2019, il Bad World Tour è stato scelto da Vivid Seats e Consequence of Sound come il "miglior tour di tutti i tempi di un artista solista":[12][13][14]
«Il Bad World Tour è stato il momento in cui Jackson ha conquistato il mondo ed è diventato veramente il Re del Pop. Ha dimostrato che una popstar poteva superare le band più in voga del pianeta e che un concerto poteva essere un'elaborata produzione teatrale su una scala mai vista prima. Jackson ha stabilito i record di presenze e incassi mentre si esibiva per 123 volte in 15 paesi; la sua singolare combinazione di canto distintivo, danza ultraterrena e stile inimitabile lo hanno reso un'icona della cultura pop di prim'ordine da quel momento in poi.»
Il tour
Antefatti, annuncio e promozione
Il 29 giugno 1987 il manager di Jackson, Frank DiLeo, annunciò che il cantante avrebbe intrapreso il suo primo tour mondiale da solista partendo dal Giappone, per proseguire poi in Australia, Stati Uniti ed Europa.[15] Il tour sarebbe stata la sua prima apparizione sul palco dal Victory Tour con i Jacksons nel 1984 e la sua prima visita in Giappone dai tempi dei Jackson 5, nel 1973.[15] Tutti i concerti del tour sarebbero stati eseguiti in stadi, parchi e grandi aree all'aperto; tuttavia per i concerti negli Stati Uniti, Jackson scelse di esibirsi nelle arene, per poter essere più vicino al pubblico e per evitare la confusione mediatica e organizzativa che aveva contraddistinto il tour negli stadi del 1984.[16][17] Pepsi Cola, che aveva già sponsorizzato il Victory Tour, firmò un nuovo contratto con Jackson del valore di 15 milioni di dollari a sostegno del tour americano, estendendolo poi anche agli spettacoli nel resto del mondo.[18] In seguito all'accordo, tra il 1987 e il 1988 furono girati una serie di spot che avevano come protagonista il cantante: nel primo della serie, realizzato nel 1987, Jackson simulava un concerto mentre eseguiva una versione dal vivo di Bad con un testo diverso dall'originale (contenente dei riferimenti alla bevanda), alternata a delle immagini di un giovane ammiratore (James Safechuck) che bussava alla porta del suo camerino per chiedere un autografo e che, alla fine, veniva colto di sorpresa dal suo arrivo. Altri quattro spot vennero realizzati per promuovere la parte europea del tour nel 1988 ed erano divisi in episodi intitolati The Chase, The Chopper, The Museum e The Finale, in cui si vedeva il cantante fuggire dopo un concerto dai fans e dai paparazzi prima a bordo di una Ferrari Testarossa completamente nera, poi appeso ad un elicottero per poi, alla fine dell'ultimo spot, ritrovarsi di nuovo su un palcoscenico.[19] Come conseguenza della sponsorizzazione del tour, le vendite di Pepsi aumentarono del 200% nel solo Giappone alla fine del 1987.[20]
Allestimento
Lo staff "permanente" del tour contava più di 130 persone mentre altre 40 erano reclutate localmente;[21] per trasportare l'entourage, il palco e le attrezzature venne noleggiato un jumbo jet, mentre 22 camion erano necessari per spostarsi da un luogo ad un altro. Il palco pesava 33 tonnellate,[16] e utilizzava 700 luci, 100 altoparlanti, 40 laser, tre specchi e due megaschermi al LED di 7 metri per 5, all'epoca considerati una tecnologia all'avanguardia.[22][23]
Per i concerti del 1988 e del 1989 il palco, lungo oltre 60 metri,[24] fu modificato con l'aggiunta di un piano rialzato per la band con luci intermittenti, parti semovibili che apparivano e scomparivano e un muro di oltre 2,000 luci sul fondo della scena, che venivano controllate da remoto con un pc, anche questo all'avanguardia per l'epoca.[21]
Preparazione e dettagli
I costumi
I costumi per il tour vennero disegnati e realizzati dagli stilisti Michael Lee Bush e Dennis Tompkins, conosciuti da Jackson due anni prima sul set di Captain EO. Per il tour Jackson indossava una giacca e dei pantaloni di pelle nera in stile militare, entrambi abbondantemente decorati da cinghie in pelle, cerniere, fibbie, borchie, stemmi e decorazioni militari, e un ampio cinturone metallico finemente decorato. La giacca era indossata solamente per il brano di apertura; sotto ad essa, Jackson aveva un costume in spandex, con una sola decorazione in pelle nera borchiata. Durante i tre concerti iniziali del tour a Tokyo il colore del costume era diverso ogni sera: Jackson voleva sperimentare quale tinta fosse migliore, per essere ben visibile da tutti i fan nello stadio, tra il rosso, il nero e l'argento; alla fine scelse l'ultimo colore, che avrebbe mantenuto per tutto il resto del tour. In Workin' Day and Night Jackson indossava una tuta violacea di velluto e velcro, impreziosita da strass, fibbie e cerniere ribattezzata magic jumpsuit, perché in realtà si trattava di una tuta da trasformista, che permetteva a Jackson di cambiarsi velocemente alla fine della canzone, dopo un trucco di magia.[25] Per Thriller l'artista indossava una giacca simile a quella del video che includeva fibre ottiche luminose che si illuminavano a comando.[26]
Nella seconda parte del tour, numerosi abiti furono cambiati, in particolare quelli di Jackson; il cantante mantenne la giacca con i pantaloni borchiati e il cinturone, indossando però un nuovo costume argentato dal design maggiormente militare, anch'esso abbellito da cinture, fibbie e decorazioni metalliche.[27] Una seconda magic jumpsuit fu realizzata per Workin' Day and Night, stavolta di colore bianco, impreziosita da cinghie e cinturini.[28] Anche per Thriller fu realizzata una seconda giacca tecnologicamente all'avanguardia per l'epoca, contenente 11,000 luci che si accendevano a distanza durante l'esibizione, andando a ritmo con il brano e la coreografia. Per realizzare il pezzo, Bush e Tompkins lavorarono con tre ingegneri per cablare la giacca con delle batterie posteriori, una scheda del computer e cavi che si estendevano fino alle maniche. Le pesanti batterie necessarie ad accendere la giacca non permettevano a Jackson di indossarla per tutto il pezzo, pertanto iniziava la canzone con una diversa giacca (simile a quella da college vista all'inizio del videoclip) che cambiava a metà esibizione con quella luminosa, poco prima della coreografia con gli zombi.[26][29]
In totale, i costumi realizzati per il tour, inclusi quelli per i ballerini e la band, furono oltre 70.[30]
La band e i ballerini
Per comporre la sua nuova band, Jackson indisse una lunga serie di audizioni a Los Angeles nell'estate del 1987. Furono scelti tre coristi maschili, Kevin Dorsey, Dorian Holley e Darryl Phinnessee; la quarta corista scelta, Siedah Garrett, era la cantante che aveva registrato I Just Can't Stop Loving You con Jackson. A causa di altri impegni discografici, fu tuttavia costretta a rinunciare all'incarico,[31][32][33] e venne sostituita dall'emergente Sheryl Crow.[34] Come direttore musicale, Jackson scelse Greg Phillinganes, che aveva collaborato a tutti i suoi album e a quelli dei Jacksons fin dal 1978,[35] mentre alla batteria venne chiamato Jonathan Moffett, storico batterista dei Jacksons fin dal 1979;[36] essendo però ancora impegnato nel Who's That Girl Tour di Madonna, che si era prolungato più del previsto, venne sostituito da Ricky Lawson.[37] La chitarrista Jennifer Batten fu scelta tra più di 100 persone; Jackson rimase particolarmente impressionato dalla sua esecuzione di Beat It, che Batten aveva imparato a suonare anni prima con la sua cover band. Il cantante ideò per lei anche l'iconico look androgino, che ne avrebbe contraddistinto l'immagine negli anni successivi. Le prove del tour, svoltesi sempre a Los Angeles, durarono più di due mesi.[38][39][40][41]
Jackson selezionò 5 ballerini per il tour, tra cui LaVelle Smith Jr., che aveva partecipato al video di Smooth Criminal nei mesi precedenti, e che sarebbe rimasto il suo co-coreografo principale per tutto il resto della sua carriera.[42][43]
La prima parte del tour
Il tour partì a meno di un mese dalla pubblicazione dell'album. Impegnato nella promozione del disco e poi nella realizzazione dei primi videoclip, il cantante non aveva avuto modo di provare le nuove canzoni, pertanto i concerti giapponesi e australiani del tour somigliavano nella scaletta e nelle coreografie di molti brani al precedente Victory Tour con i fratelli: le uniche differenze sostanziali consistevano negli arrangiamenti dei brani, nella nuova band, coi ballerini al posto dei fratelli Jackson, e nei costumi. Le uniche due tracce dal nuovo album erano il duetto I Just Can't Stop Loving You e Bad, con cui i concerti si chiudevano.
Per l'ingresso in scena di Jackson, una parete di luci emergeva dal palco, avvolto in una cortina di fumo; al suo diradarsi apparivano improvvisamente il cantante e i suoi ballerini, che iniziavano il concerto lanciandosi in Wanna Be Startin' Somethin'. La performance di This Place Hotel, che comprendeva effetti pirotecnici, era preceduta dalla silhouette di Jackson che danzava dietro ad un telo, mentre i coristi recitavano alcuni versi in sottofondo. Ad ogni tappa, durante She's Out of My Life, Jackson faceva salire sul palco una fan diversa e cantava una parte della canzone abbracciato a lei. Alla fine di Workin' Day and Night Jackson scompariva con un numero di illusionismo, per riapparire pochi secondi dopo completamente cambiato nel costume di Beat It dalla parte opposta del palco, su di un braccio meccanico che lo sollevava sopra il pubblico. Nei concerti giapponesi, verso la fine dello spettacolo, Jackson scendeva a sorpresa dal palco sulle note di Bad per avvicinare i fan delle prime file.
La seconda parte del tour
Nei circa tre mesi che separarono la prima e la seconda parte del tour, Jackson ebbe modo di provare nuove coreografie e aggiunse in scaletta numerosi brani dal nuovo album: fecero così il loro esordio dal vivo le canzoni Another Part of Me, Smooth Criminal, Dirty Diana, The Way You Make Me Feel e Man in the Mirror, che chiudeva lo spettacolo con un appello umanitario, che sarebbe divenuto una consuetudine nelle successive tournée di Jackson. Rispetto alla prima parte del tour, l'ingresso di Jackson era preceduto da un'introduzione più elaborata: il muro di luci sul fondo si illuminava improvvisamente, disegnando l'immagine dei piedi di Jackson che effettuavano il moonwalk, al termine del quale partivano una serie di fragorosi rumori metallici ed esplosioni, seguiti quindi dal consueto ingresso sul palco con la cortina fumogena.[44][45] This Place Hotel inoltre veniva eseguita senza l'introduzione col telo e la silhouette, utilizzati invece come apertura per Smooth Criminal, al termine della quale i ballerini cadevano a terra "crivellati" di colpi, tramite effetti pirotecnici inseriti nei loro costumi.[45] All'inizio di Thriller, Jackson indossava una maschera da licantropo ed eseguiva un altro numero di illusionismo, scomparendo in una nuvola di fumo e apparendo subito dopo dall'altro lato del palco, calandosi con una fune.[46][16] L'esibizione di Bad era preceduta da nuove immagini create dal muro di luci, mentre sul finale del brano Jackson presentava ogni membro della band al pubblico e veniva raggiunto da un gruppo di bambini che ballavano assieme a lui. Al termine di Man In the Mirror, il concerto veniva concluso da uno spettacolo pirotecnico.
Scaletta
Scaletta prima parte - 1987
- 1. Wanna Be Startin' Somethin'
- 2. Things I Do For You
- 3. Off the Wall
- 4. Human Nature
- 5. This Place Hotel (a.k.a. Heartbreak Hotel)
- 6. She's Out of My Life
- 7. The Jackson 5 Medley:
- 8. Rock with You
- 9. Lovely One
- 10. Bad Groove strumentale
- 11. Workin' Day and Night
- 12. Beat It
- 13. Billie Jean
- 14. Shake Your Body (Down to the Ground)
- 15. Thriller
- 16. I Just Can't Stop Loving You (duetto con Sheryl Crow)
- 17. Bad
Scaletta seconda parte - 1988/1989
- 1. Wanna Be Startin' Somethin'
- 2. This Place Hotel (a.k.a. Heartbreak Hotel)
- 3. Another Part of Me
- 4. I Just Can't Stop Loving You (duetto con Sheryl Crow)
- 5. She's Out of My Life
- 6. The Jackson 5 Medley:
- 7. Rock with You
- 8. Human Nature 1
- 9. Smooth Criminal 1
- 10. Dirty Diana 2
- 11. Thriller
- 12. Bad Groove strumentale
- 13. Workin' Day and Night
- 14. Beat It
- 15. Billie Jean
- 16. Bad
- 17. The Way You Make Me Feel 3
- 18. Man in the Mirror
Variazioni
1 Human Nature e Smooth Criminal sono state eseguite subito dopo Another Part of Me solamente allo spettacolo del 13 novembre 1988,[47] e negli spettacoli tra il 16 e il 27 gennaio 1989.[48]
2 Dirty Diana non è stata eseguita solamente allo spettacolo del 27 gennaio 1989.[49]
3 The Way You Make Me Feel non è stata eseguita solamente allo spettacolo del 16 luglio 1988.[50]
Accoglienza
Giappone ed Australia
Il giorno dell'arrivo di Jackson in Giappone, il 9 settembre 1987, le autorità chiusero metà dell'aeroporto internazionale Narita di Tokyo;[1] oltre 600 giornalisti e fotografi,[51] e centinaia di fan avevano invaso il luogo per accogliere il cantante.[52] Parlando con i giornalisti, Frank DiLeo disse che il pubblico giapponese non sarebbe più stato lo stesso: la presenza di Jackson provocò infatti un'isteria di massa mai vista prima nel paese e i 9 concerti inizialmente previsti, sold out da settimane, furono aumentati a 14 per l'ingente richiesta.[53] I primi tre concerti del tour al Korakuen Stadium furono visti da 45,000 spettatori a sera, un record di presenze senza precedenti per la città di Tokyo,[54][1] e simili cifre si registrarono in tutte le altre città. In tutto, il tour giapponese di Jackson registrò oltre 570,000 spettatori totali, battendo ogni precedente record; fino a quel momento nessun artista, straniero o giapponese, era mai riuscito a radunare più di 200,000 persone in un intero tour.[55][56][57] Jackson guadagnò oltre 2 milioni di dollari tra sponsorizzazioni e diritti tv, e oltre 20 milioni di dollari dagli incassi dei biglietti.[58] Due speciali televisivi su Jackson e sui concerti di Tokyo registrarono ascolti del 20% alla tv nazionale.[59] La stampa giapponese soprannominò il cantante "Typhoon Jackson" ("tifone Jackson"), definendo il suo tour "il più grande spettacolo della terra".[60][61][62][63]
Jackson dedicò il tour giapponese a Yoshiaki Hagiwara, un bambino di cinque anni che era stato rapito e assassinato poco tempo prima, e donò 1,6 milioni di yen ai suoi genitori.[64]
In Australia il tour registrò simili entusiasmi e Jackson venne soprannominato dalla stampa "Crocodile Michael" ("coccodrillo Michael").[65] Durante il secondo concerto a Brisbane, Stevie Wonder salì a sorpresa sul palco, duettando con Jackson nel finale di Bad.[66]
Stati Uniti e performance ai Grammy Awards 1988
La seconda parte del tour iniziò a fine febbraio 1988 negli Stati Uniti, facendo registrare sold out ovunque, con biglietti esauriti in 4 ore.[67] Inizialmente, la tournée sarebbe dovuta partire da Atlanta, ma i funzionari della Pepsi obiettarono perché la città ospitava la sede della rivale Coca-Cola;[68] Jackson aprì quindi il tour a Kansas City, la stessa città dove era cominciato il Victory Tour.[16]
Il 2 marzo Jackson partecipò ai Grammy Awards 1988 dove Bad ricevette 5 nomination tra le quali quella di Album dell'anno, vincendo solo il premio per Best Engineered Recording.[69][70] Jackson tuttavia rubò la scena a ogni altro artista presente con la sua prima esibizione televisiva in 5 anni:[71] nella sua storica performance di chiusura, considerata una delle migliori nella storia del premio,[72][73][74][75][76] Jackson eseguì The Way You Make Me Feel e Man in the Mirror, dove venne accompagnato da un coro gospel, comprendente anche la cantante, e co-autrice del pezzo, Siedah Garrett.[77][78]
Il giorno successivo si esibì nel primo di tre concerti al Madison Square Garden di New York davanti a 20,000 persone,[79] dove, trattandosi di un concerto benefico, venne raggiunto sul palco da diversi ospiti: Siedah Garrett duettò con Jackson durante I Just Can't Stop Loving You; Tatiana Thumbtzen, la modella presente nel video di The Way You Make Me Feel, apparve durante la performance della canzone, mentre il chitarrista Steve Stevens, che aveva già suonato nel videoclip, accompagnò Jackson in Dirty Diana. La performance del brano tratta dal concerto fu in seguito rilasciata come versione alternativa del video originale.[80] L'incasso del concerto, oltre 600,000 dollari, venne donato in beneficenza allo United Negro College Found.[81] Dal 1985, Jackson aveva donato oltre 450,000 dollari alla fondazione, garantendo borse di studio a più di 130 giovani afroamericani.[82] Pochi giorni dopo il cantante ricevette una laurea honoris causa in Lettere dalla fondazione,[83] seguita da un analogo riconoscimento da parte della Fisk University.[84]
Nel 2010, i tre concerti di Jackson del 1988 sono stati votati come il "migliore evento musicale di sempre" nella storia del Madison Square Garden.[85][86]
Europa
A fine maggio il tour arrivò in Europa, provocando un'isteria collettiva superiore persino a quella registrata in Giappone e in Australia.[87][88] Jackson inaugurò il tour europeo in Italia, con due serate allo Stadio Flaminio di Roma, davanti a 70,000 persone;[89] la polizia dovette soccorrere centinaia di fan che rischiavano di essere schiacciati nella calca della folla.[24] In Austria, i 40,000 spettatori del concerto al Gugl Stadion di Linz stabilirono il record di presenze per la città,[90] mentre la stampa riportò ampiamente gli oltre 130 svenimenti di ragazze tra il pubblico di 55,000 persone durante il concerto al Praterstadion di Vienna.[91][87]
In Germania Jackson divenne il primo artista ad esibirsi all'Hockehheimring, davanti a 100,000 persone,[92] mentre a Monaco di Baviera 77,000 spettatori stabilirono il record di presenze all'Olympiastadion.[93] Il 19 giugno 1988 Jackson avrebbe dovuto tenere un concerto a Berlino Ovest nel parco antistante il Palazzo del Reichstag, accanto al confine del Muro; per questo motivo il governo della Repubblica Democratica Tedesca ordinò alla Stasi di compiere azioni di spionaggio contro il cantante durante la sua permanenza in città e organizzò una trasmissione del concerto in differita di due minuti per Berlino Est, in modo da censurare possibili "provocazioni politiche" o, in alternativa, una trasmissione di un precedente spettacolo del cantante.[94] La sera dello spettacolo Jackson si esibì davanti a 50,000 fan, mentre diverse decine di migliaia di persone si erano radunate dall'altra parte del Muro; da parte sua Jackson aveva fatto alzare al massimo il volume delle apparecchiature e l'illuminazione per cercare di intrattenere anche i berlinesi dell'Est. All'ultimo minuto, nel timore di azioni antigovernative, la polizia disperse la folla e annullò la trasmissione in differita;[88] il governo della DDR lo considerò "uno dei momenti più minacciosi per la sicurezza della Germania orientale".[95][96] A Parigi Jackson divenne il primo artista ad esibirsi al Parc des Princes,[97] cantando davanti a 70,000 spettatori a sera,[98] mentre il concerto al Camp Nou di Barcellona fu visto da 95,000 spettatori, il pubblico più grande nella storia dello stadio per un artista solista.[99][100] I due concerti di Jackson al Páirc Uí Chaoimh di Cork, davanti a 130,000 persone, restano il più grande evento musicale mai avvenuto nella città irlandese.[101][102]
Nel luglio 1988 Jackson eseguì 7 concerti sold out al Wembley Stadium di Londra davanti a oltre 504,000 spettatori, ottenendo un nuovo record nel Guinness dei primati per "la serie di concerti di maggior successo della storia".[103][9][10] Il 29 novembre 1987 iniziarono le vendite dei biglietti dei primi due concerti e oltre 6,000 persone si accamparono fuori dallo stadio la notte precedente per poterseli assicurare. I primi cinque concerti furono immediatamente sold out con più di sei mesi d'anticipo: fino a quel momento nessun artista o band era mai riuscito a vendere biglietti per più di tre spettacoli nello stadio;[55] la richiesta per Jackson fu superiore ad 1,5 milioni di biglietti, una cifra tale da poter fare 21 concerti sold out. Furono quindi aggiunte altre due date, anch'esse esaurite immediatamente; in totale, oltre 2 milioni di persone tentarono di comprare i biglietti per vedere Jackson a Wembley. Tuttavia, nonostante l'enorme richiesta e la disponibilità di Jackson, non furono aggiunte ulteriori date londinesi al tour, poiché Io stadio aveva raggiunto la quota massima annuale per le performance live.[104] Oltre al riconoscimento del Guinness, Jackson fu premiato anche dai funzionari dello stadio per lo storico record ottenuto e mai più eguagliato da nessun altro artista solista.[88] Al concerto del 16 luglio Jackson consegnò al Principe Carlo e alla Principessa Diana Spencer un assegno di 450,000 dollari per la loro fondazione benefica. La coppia reale, che assistette al concerto, gli consegnò in cambio una speciale targa commemorativa per le vendite dei suoi album Off the Wall, Thriller e Bad in Gran Bretagna.[105] Mentre si trovava a Londra, il cantante ricevette un trattamento fino ad allora riservato solo ai reali: in occasione di una cena in suo onore alla Guildhall, Jackson divenne il primo commoner della storia ad entrare nello storico edificio attraverso l'ingresso reale, grazie ad un permesso concesso dalla Regina Elisabetta II in persona, venendo accompagnato da trombettieri e guardie reali a cavallo.[106]
Anche gli altri concerti nel paese stabilirono record senza precedenti: il suo spettacolo al Cardiff Arms Park, davanti a 55,000 persone, divenne il più grande evento mai visto in Galles fino a quel momento,[107] mentre a Leeds Jackson attirò una folla di oltre 90,000 persone al Roundhay Park, infrangendo tutti i precedenti record del luogo;[108] il concerto si svolse il 29 agosto 1988, nel giorno del suo 30º compleanno: in un momento di pausa il pubblico gli cantò Happy Birthday.[109] All'ultimo concerto britannico ed europeo del tour, tenuto l'11 settembre all'ippodromo di Liverpool, assistette una folla di 225,000 persone, la più grande mai vista nel paese per un artista straniero, e la più grande della carriera di Jackson.[110]
In tutto, il tour europeo fu seguito da oltre 2,5 milioni di fan, diventando all'epoca il tour di maggior successo di sempre nel continente.[111][112]
Giappone e Stati Uniti
A dicembre Jackson tornò ad esibirsi in Giappone, con altri 9 concerti sold out al Tokyo Dome davanti a 405,000 persone.[113][114] In totale, quasi 1 milione di giapponesi assistette ai 23 concerti sold out del Bad World Tour, la tournée di maggior successo di tutti i tempi nel paese.[112] Il tour si concluse a Los Angeles, dopo una seconda serie di concerti sold out negli Stati Uniti, nel gennaio del 1989.[7][4]
Date
Data | Città | Paese | Luogo | Spettatori | |
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Prima Parte | |||||
Asia | |||||
12 settembre 1987 | Tokyo | Giappone | Korakuen Stadium | 45,000[115] | |
13 settembre 1987 | 45,000[115] | ||||
14 settembre 1987 | 45,000[115] | ||||
19 settembre 1987 | Nishinomiya | Hankyu Nishinomiya Stadium | 35,000[116] | ||
20 settembre 1987 | 35,000[116] | ||||
21 settembre 1987 | 35,000[116] | ||||
25 settembre 1987 | Yokohama | Yokohama Stadium | 48,000[116] | ||
26 settembre 1987 | 48,000[116] | ||||
27 settembre 1987 | 48,000[116] | ||||
3 ottobre 1987 | 48,000[116] | ||||
4 ottobre 1987 | 48,000[116] | ||||
10 ottobre 1987 | Osaka | Osaka Stadium | 32,000[117] | ||
11 ottobre 1987 | 32,000[117] | ||||
12 ottobre 1987 | 32,000[117] | ||||
Oceania | |||||
6 novembre 1987 | Melbourne | Australia | Olympic Park Stadium | 40,000[118] | |
20 novembre 1987 | Sydney | Parramatta Stadium | 45,000[119] | ||
21 novembre 1987 | 45,000[119] | ||||
25 novembre 1987 | Brisbane | Entertainment Centre | 13,000[120] | ||
28 novembre 1987 | 13,000[120] | ||||
Seconda Parte | |||||
Nord America | |||||
23 febbraio 1988 | Kansas City | Stati Uniti | Kemper Arena | 17,000[121] | |
24 febbraio 1988 | 17,000[121] | ||||
3 marzo 1988 | New York | Madison Square Garden | 20,000[122] | ||
5 marzo 1988 | 20,000[122] | ||||
6 marzo 1988 | 20,000[122] | ||||
12 marzo 1988 | Saint Louis | St. Louis Arena | 19,000[123] | ||
13 marzo 1988 | 19,000[123] | ||||
18 marzo 1988 | Indianapolis | Market Square Arena | 17,500[124] | ||
19 marzo 1988 | 17,500[124] | ||||
20 marzo 1988 | Louisville | Freedom Hall | 18,000[116] | ||
24 marzo 1988 | Denver | McNichols Sports Arena | 20,000[116] | ||
25 marzo 1988 | 20,000[116] | ||||
26 marzo 1988 | 20,000[116] | ||||
30 marzo 1988 | Hartford | Hartford Civic Center | 15,000[125] | ||
31 marzo 1988 | 15,000[125] | ||||
1º aprile 1988 | 15,000[125] | ||||
8 aprile 1988 | Houston | Summit Arena | 17,500[126] | ||
9 aprile 1988 | 17,500[126] | ||||
10 aprile 1988 | 17,500[126] | ||||
13 aprile 1988 | Atlanta | Omni Coliseum | 16,500[116] | ||
14 aprile 1988 | 16,500[116] | ||||
15 aprile 1988 | 16,500[116] | ||||
19 aprile 1988 | Rosemont | Rosemont Horizon Arena | 18,500[116] | ||
20 aprile 1988 | 18,500[116] | ||||
21 aprile 1988 | 18,500[116] | ||||
25 aprile 1988 | Dallas | Reunion Arena | 18,500[116] | ||
26 aprile 1988 | 18,500[116] | ||||
27 aprile 1988 | 18,500[116] | ||||
4 maggio 1988 | Minneapolis | Metropolitan Center | 17,000[116] | ||
5 maggio 1988 | 17,000[116] | ||||
6 maggio 1988 | 17,000[116] | ||||
Europa | |||||
23 maggio 1988 | Roma | Italia | Stadio Flaminio | 35,000[89] | |
24 maggio 1988 | 35,000[89] | ||||
29 maggio 1988 | Torino | Stadio Olimpico | 60,000[127] | ||
2 giugno 1988 | Vienna | Austria | Prater Stadion | 50,000[128] | |
5 giugno 1988 | Rotterdam | Paesi Bassi | Feijenoord Stadion | 50,000[129] | |
6 giugno 1988 | 50,000[129] | ||||
7 giugno 1988 | 50,000[129] | ||||
11 giugno 1988 | Göteborg | Svezia | Eriksberg Dock Grounds | 55,000[130] | |
12 giugno 1988 | 55,000[130] | ||||
16 giugno 1988 | Basilea | Svizzera | St. Jakob Stadion | 55,000[131] | |
19 giugno 1988 | Berlino | Germania | Reichstag Grounds | 50,000[132] | |
27 giugno 1988 | Parigi | Francia | Parc des Princes | 70,000[133] | |
28 giugno 1988 | 70,000[133] | ||||
1º luglio 1988 | Amburgo | Germania | Volksparkstadion | 58,000[134] | |
3 luglio 1988 | Colonia | Müngersdorfer Stadion | 70,000[135] | ||
8 luglio 1988 | Monaco di Baviera | Olympiastadion | 77,000[136] | ||
10 luglio 1988 | Hockenheim | Hockenheimring | 100,000[137] | ||
14 luglio 1988 | Londra | Inghilterra | Wembley Stadium | 72,000[104] | |
15 luglio 1988 | 72,000[104] | ||||
16 luglio 1988 | 72,000[104] | ||||
22 luglio 1988 | 72,000[104] | ||||
23 luglio 1988 | 72,000[104] | ||||
26 luglio 1988 | Cardiff | Galles | Cardiff Arms Park | 55,000[138] | |
30 luglio 1988 | Cork | Irlanda | Páirc Uí Chaoimh | 65,000[139] | |
31 luglio 1988 | 65,000[139] | ||||
5 agosto 1988 | Marbella | Spagna | Estadio Municipal | 30,000[140] | |
7 agosto 1988 | Madrid | Estadio Calderón | 60,000[141] | ||
9 agosto 1988 | Barcellona | Camp Nou | 95,000[142] | ||
12 agosto 1988 | Nizza | Francia | Stade de l'Ouest | 48,000[143] | |
14 agosto 1988 | Montpellier | Stade Richter | 35,000[144] | ||
19 agosto 1988 | Losanna | Svizzera | Stade Olympique | 45,000[145] | |
21 agosto 1988 | Würzburg | Germania | Mainwiesen | 43,000[146] | |
23 agosto 1988 | Werchter | Belgio | Werchter Park | 60,000[147] | |
26 agosto 1988 | Londra | Inghilterra | Wembley Stadium | 72,000[104] | |
27 agosto 1988 | 72,000[104] | ||||
29 agosto 1988 | Leeds | Roundhay Park | 90,000[148] | ||
2 settembre 1988 | Hannover | Germania | Niedersachsenstadion | 60,000[149] | |
4 settembre 1988 | Gelsenkirchen | Parkstadion | 52,000[150] | ||
6 settembre 1988 | Linz | Austria | Linzer Stadion | 40,000[151] | |
10 settembre 1988 | Milton Keynes | Inghilterra | National Bowl | 60,000[152] | |
11 settembre 1988 | Liverpool | Aintree Racecourse | 225,000[110] | ||
Nord America | |||||
26 settembre 1988 | Pittsburgh | Stati Uniti | Civic Arena | 16,000[116] | |
27 settembre 1988 | 16,000[116] | ||||
28 settembre 1988 | 16,000[116] | ||||
3 ottobre 1988 | East Rutherford | Meadowlands Arena | 20,000[116] | ||
4 ottobre 1988 | 20,000[116] | ||||
5 ottobre 1988 | 20,000[116] | ||||
10 ottobre 1988 | Richfield | Richfield Coliseum | 19,000[116] | ||
11 ottobre 1988 | 19,000[116] | ||||
14 ottobre 1988 | Landover | Capital Centre | 17,500[116] | ||
17 ottobre 1988 | 17,500[116] | ||||
18 ottobre 1988 | 17,500[116] | ||||
19 ottobre 1988 | 17,500[116] | ||||
24 ottobre 1988 | Auburn Hills | Palace of Auburn Hills | 16,500[116] | ||
25 ottobre 1988 | 16,500[116] | ||||
26 ottobre 1988 | 16,500[116] | ||||
7 novembre 1988 | Irvine | Irvine Meadows Amphitheater | 15,000[116] | ||
8 novembre 1988 | 15,000[116] | ||||
9 novembre 1988 | 15,000[116] | ||||
13 novembre 1988 | Los Angeles | Memorial Sports Arena | 18,000[116] | ||
Asia | |||||
9 dicembre 1988 | Tokyo | Giappone | Tokyo Dome | 45,000[153] | |
10 dicembre 1988 | 45,000[153] | ||||
11 dicembre 1988 | 45,000[153] | ||||
17 dicembre 1988 | 45,000[153] | ||||
18 dicembre 1988 | 45,000[153] | ||||
19 dicembre 1988 | 45,000[153] | ||||
24 dicembre 1988 | 45,000[153] | ||||
25 dicembre 1988 | 45,000[153] | ||||
26 dicembre 1988 | 45,000[153] | ||||
Nord America | |||||
16 gennaio 1989 | Los Angeles | Stati Uniti | Memorial Sports Arena | 18,000[116] | |
17 gennaio 1989 | 18,000[116] | ||||
18 gennaio 1989 | 18,000[116] | ||||
26 gennaio 1989 | 18,000[116] | ||||
27 gennaio 1989 | 18,000[116] |
Cancellazioni e modifiche
- 8 ottobre 1987: Osaka, Giappone, Osaka Stadium; Riprogrammato per il 10 ottobre 1987 (Jackson aveva la laringite)
- 9 ottobre 1987: Osaka, Giappone, Osaka Stadium; Riprogrammato per il 12 ottobre 1987 (Jackson aveva la laringite)
- 17 e 18 ottobre 1987: Hong Kong, Hong Kong, Hong Kong Coliseum: CANCELLATI[154][155]
- 3 novembre 1987: Perth, Australia, W.A.C.A. Oval; CANCELLATO (per il rifiuto dell'associazione di cricket a concedere l'uso dell'impianto)
- 8 novembre 1987: Adelaide, Australia, Thebarton Oval; CANCELLATO (per il rifiuto dell'associazione di cricket a concedere l'uso dell'impianto)
- 25 e 28 novembre 1987: Brisbane, Australia, Queen Elizabeth II Stadium; Spostati all'Entertainment Centre (per problemi di organizzazione)
- 2 dicembre 1987: Wellington, Nuova Zelanda, Athletic Park; CANCELLATO (per il rifiuto dell'associazione di cricket a concedere l'uso dell'impianto).[156]
- 6 dicembre 1987: Auckland, Nuova Zelanda, Mt Smart Stadium; CANCELLATO (per il rifiuto dell'associazione di cricket a concedere l'uso dell'impianto).[156]
- 14 marzo 1988: St. Louis, Stati Uniti, St. Louis Arena; CANCELLATO (Jackson aveva la laringite).[123]
- Giugno 1988: Milano, Italia, Stadio Giuseppe Meazza; Spostati in un'unica data allo Stadio Olimpico di Torino (Jackson voleva fare due concerti a Roma e due a Milano tra fine maggio e inizio giugno, ma lo stadio milanese era inagibile a causa di ristrutturazioni).[157]
- 23 giugno 1988: Lione, Francia, Stade de Gerland; CANCELLATO (a causa dei pochi biglietti venduti).[158]
- 9 agosto 1988: Montpellier, Francia, Stade Richter; Riprogrammato per il 14 agosto 1988 (per problemi di organizzazione)
- 31 ottobre, 1° e 2 novembre 1988: Tacoma, Stati Uniti, Tacoma Dome; CANCELLATI (Jackson aveva la laringite. I tre concerti non furono mai riprogrammati nonostante fossero tutti sold out, con 72,000 biglietti venduti).[159][160]
- 14 novembre 1988: Los Angeles, Stati Uniti, Memorial Sports Arena; Riprogrammato per il 16 gennaio 1989 (Jackson aveva la laringite).[161][162]
- 15 novembre 1988: Los Angeles, Stati Uniti, Memorial Sports Arena; Riprogrammato per il 17 gennaio 1989 (Jackson aveva la laringite)
- 20 novembre 1988: Los Angeles, Stati Uniti, Memorial Sports Arena; Riprogrammato per il 18 gennaio 1989 (Jackson aveva la laringite)
- 21 novembre 1988: Los Angeles, Stati Uniti, Memorial Sports Arena; Riprogrammato per il 26 gennaio 1989 (Jackson aveva la laringite)
- 22 novembre 1988: Los Angeles, Stati Uniti, Memorial Sports Arena; Riprogrammato per il 27 gennaio 1989 (Jackson aveva la laringite)
- Agosto 1989: Seul, Corea del Sud, Stadio Olimpico; CANCELLATI (Jackson firmò con un produttore locale per esibirsi in 4 concerti, ma gli spettacoli non ebbero mai luogo).[163][164]
Piani iniziali prevedevano concerti anche a Cincinnati, Birmingham, Chapel Hill, Miami, Orlando e Tampa negli Stati Uniti;[55][165] a Mannheim e Darmstadt in Germania, a Modena o Bologna in Italia,[166] e a Shanghai in Cina.[167]
Home video
Ufficiali
In occasione del venticinquesimo anniversario dell'uscita dell'album Bad, il 18 settembre 2012, è stato pubblicato un cofanetto commemorativo contenente il concerto allo Stadio Wembley di Londra del 16 luglio 1988 col titolo Michael Jackson Live at Wembley July 16, 1988, comprensivo di album rimasterizzato e CD con l'audio del concerto.[168][169][170]
Bootleg
Sin dalla messa in onda televisiva in Giappone, nel 1987, del concerto che Jackson tenne a Yokohama il 26 settembre 1987, iniziarono a circolare VHS, MC e CD bootleg di tale concerto. Dal 2005 è in circolazione un DVD bootleg, Bad Tour Live in Yokohama Stadium, contenente la registrazione completa del concerto tenuto dal cantante allo stadio di Yokohama. Nello stesso periodo è uscito un altro DVD bootleg dei video tratti dall'album Bad. Questi due DVD sono stati stampati in un numero ristretto di copie e non in tutti i paesi. Nel 2009, anno della morte dell'artista, la Immortal Records ha pubblicato One Night in Japan, album dal vivo sempre bootleg che contiene nuovamente il concerto di Yokohama[171].
Altri concerti reperibili
Ogni tappa del Bad World Tour, così come per tutti i tour da solista di Jackson, è stata filmata e montata in diretta per gli schermi giganti dalla Nocturne Productions e, alla fine di ogni tappa, salvata su una U-matic, VHS professionale ad alta definizione[169], qui di seguito sono elencate, in ordine per data di esecuzione, solo le tappe che è possibile reperire nella loro interezza o quasi-interezza:
- La maggior parte della tappa di Tokyo del 12 settembre 1987 è trapelata on-line nel 2012.[172]
- La tappa di Tokyo del 13 settembre 1987 è trapelata online nel 2015.[173]
- La maggior parte della tappa di Yokohama del 4 ottobre 1987 è trapelata on-line nel 2008.[174]
- La maggior parte della tappa di Osaka dell'10 ottobre 1987 è trapelata on-line 2008.[175]
- La prima metà della tappa di Brisbane del 28 novembre 1987 è trapelata on-line nel 2012.[176]
- La prima metà della tappa di Roma del 23 maggio 1988 è trapelata on-line nel 2016.[177]
- La prima mezz'ora della tappa di Tokyo del 9 dicembre 1988 è trapelata on-line nel 2013.[178]
- La tappa conclusiva del tour a Los Angeles del 27 Gennaio 1989 è trapelata in formato audio nella sua interezza on-line nel 2021.[179]
Staff
Artista principale
- Michael Jackson: cantante, ballerino, direttore musicale, direttore esecutivo
Membri della band
- Direttore musicale: Greg Phillinganes
- Batteria: Ricky Lawson
- Basso: Don Boyette
- Chitarra: Jennifer Batten, Steve Stevens (ospite a New York)
- Chitarra ritmica: Jon Clark
- Tastiere: Greg Phillinganes, Chris Currell e Rory Kaplan
- Coristi: Sheryl Crow (anche cantante principale assieme a Jackson in I Just Can't Stop Loving You), Kevin Dorsey, Dorian Holley, Darryl Phinnessee, Stevie Wonder (ospite a Brisbane), Siedah Garrett (ospite a New York)
Ballerini
- LaVelle Smith Jr
- Damon Navandi
- Randy Allaire
- Evaldo Garcia
- Dominic Lucero
- Tatiana Thumbtzen (ospite a New York)
Altri
- Ideazione e creazione spettacolo: Michael Jackson
- Coreografie: Michael Jackson, Vincent Paterson
- Assistente direttore: Jolie Levine
- Scenografia: Tom McPhilips
- Luci: Allen Branton
- Direttore della sicurezza: Bill Bray
- Costumi: Dennis Tompkins e Michael Lee Bush
- Hair & Makeup: Karen Faye
- Personal Manager: Frank Dileo
Note
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