Multiplo di zecchino

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Multiplo da 12 zecchini
San Marco porge la croce al doge inginocchiato, lungo l'asta dux, intorno s·m·venet pavl·rainer· Cristo benedicente racchiuso in una mandorla cosparsa di stelle, attorno sit·t·xpe·dat·q·tv regis·iste·dvcat·

Il multiplo di zecchino è una tipologia di monete di ostentazione coniate nella Repubblica di Venezia tra il XVII e il XVIII secolo dal valore multiplo dello zecchino e dal disegno analogo. I valori emessi erano compresi tra il multiplo da 2 zecchini e il multiplo da 105 zecchini.

Storia

Lo zecchino di doppio peso

Di fatto le prime monete multiple dello zecchino sono i cosiddetti zecchini di doppio peso, delle prove coniate dalla zecca di Venezia caratterizzate dall'avere diametro (21 mm) e disegno simili rispetto a un normale zecchino, ma peso doppio. Queste particolari monete erano coniate in numero molto limitato e venivano presentate al doge e ai provveditori della zecca per la loro approvazione. Il primo documento che parla di questa tipologia di moneta di prova risale al dogado di Leonardo Loredan ed è datato 18 gennaio 1502, ma esemplari di queste monete non sono mai stati rinvenuti.[1] Questa tipologia di moneta fu coniata alternativamente da molti dei dogi fino a Ludovico Manin, ultimo doge della Repubblica di Venezia.[2][3]

Sempre nell'ambito delle prove di zecca figura una moneta da due zecchini coniata durante il dogado di Alvise I Mocenigo conservata al museo Bottacin di Padova che differisce rispetto allo zecchino da doppio peso in quanto di diametro pari a 29 mm. Riguardo al disegno le scritte del dritto e del rovescio sono concentriche e in esergo presenta con il numero romano II l'indicazione del valore. L'autorizzazione alla coniazione di questa moneta è contenuta in documento della zecca del 2 settembre 1575 in cui si autorizzava la coniazione del pezzo da quattro zecchini.[1]

Lo zecchino d'argento

Il vero e proprio precursore del multiplo di zecchino è lo zecchino d'argento, i cui coni sono gli stessi impiegati per la battitura dei primi multipli.[1] Gli zecchini d'argento erano caratterizzati da un grande modulo e da un disegno simile a quello dei normali zecchini, trattandosi però di monete inadatte alla circolazione e coniate in numero limitato, non sono presenti documenti di zecca che ne certifichino l'emissione. La moneta più antica di questa tipologia è un zecchino d'argento coniato durante il dogado di Leonardo Donà che riporta le lettere zps, iniziali di Zan Piero Sagredo, massaro all'argento e all'oro tra il 1606 e il 1607, con un diametro di 44 mm e un peso di circa 45 g e con un disegno simile allo zecchino sul rovescio e alla giustina al dritto. Esistono anche le frazioni da ½ e ¼ di zecchino d'argento.[2]

I multipli di zecchino

Il primo multiplo di zecchino d'oro è subito successivo allo zecchino d'argento e fu coniato con lo stesso conio dello zecchino d'argento durante il dogado di Leonardo Donà, con un diametro di 42 mm e un peso di 52,15 g aveva un valore pari a 15 zecchini. I multipli furono battuti fino alla caduta della Serenissima con valori compresi tra il multiplo da 2 zecchini e il multiplo da 105 zecchini.[2]

Descrizione

L'elenco dei multipli di zecchino coniati dalla zecca di Venezia:

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti