Ahmad ibn Yahya al-Baladhuri
Aḥmad b. Yaḥyā al-Balādhurī (in arabo أحمد بن يحيى بن جابر البلاذري?; ... – Baghdad, 892) è stato uno storico arabo.
Abū l-Ḥasan Aḥmad b. Yaḥyā b. Jābir b. Dāwūd al-Balādhurī è stato uno storico arabo, vissuto nel IX secolo (III secolo dell'Egira). Uno fra i più importanti storici musulmani di tutti i tempi, passò gran parte della propria vita a Baghdad e godette di grande influenza presso la corte del Califfo al-Mutawakkil.
Viaggiò in Siria e Iraq, studiando sotto la guida di al-Madāʾinī, Ibn Saʿd e Muṣʿab al-Zubayrī, raccogliendo informazioni storiche che travasò poi nei suoi principali lavori sul primissimo Islam e sul periodo delle prime conquiste islamiche.[1]
Nome
[modifica | modifica wikitesto]Al-Baladhuri deve il suo ultimo nome al fatto di essere deceduto[2][3] a causa dell'abuso di una droga chiamata balādhur (Semecarpus anacardium),[3] descritta dagli studiosi musulmani medievali come un potente corroborante della memoria.[4]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Anche se alcuni studiosi gli attribuiscono una dubbia origine iraniana, la sua lingua era l'arabo e in arabo scrisse le sue opere. Agli Arabi inoltre andavano le sue simpatie, tanto da essere rimproverato da Mas'udi come un convinto e accanito nemico del movimento letterario (ma con inevitabili sfumature sociopolitiche) definito Shu'ubiyya,[3] in cui era criticata decisamente la presunzione degli Arabi di una loro superiorità e si rivalutavano, in chiave decisamente nazionalistica, i meriti (faḍāʾil) dei non-Arabi.
Visse alla corte dei Califfi al-Mutawakkil e al-Musta'in e fu tutore del figlio di al-Mu'tazz.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Il suo capolavoro, che condensa una storia più ampia, è il Kitāb futūḥ al-buldān (in arabo فتوح البلدان?), ossia "Il libro delle conquiste delle contrade", edito da Michael Jan de Goeje sotto il titolo Liber expugnationis regionum (Leiden, 1863-66) e poi tradotto in inglese da Philip K. Hitti e F.C. Murgotten sotto il titolo The Origins of the Islamic State (New York, 1916, 1924). Esso riguarda le guerre e le conquiste degli Arabi a partire dal VII secolo, dalle conquiste dell'Arabia, della Siria-Palestina, dell'Egitto e del Nordafrica (Ifriqiya), a quelle della Spagna (al-Andalus), della Mesopotamia (futuro Iraq), dell'Iran e del Sind.
Un'altra sua opera, rimasta incompleta e a lungo non edita in lingue occidentali, è rappresentata dagli Ansāb al-Ashrāf (in arabo أنساب الأشراف?), ossia le Genealogie delle persone illustri, un ampio lavoro biografico sulla cosiddetta aristocrazia arabo-islamica, da Muhammad e dai suoi contemporanei ai Califfi omayyadi e abbasidi, riguardante le imprese da essi realizzate e i fatti più rilevanti che hanno caratterizzato i primi secoli dell'Islam politico.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ The Columbia Encyclopedia, Sixth Edition. Copyright 2001-05 Columbia University Press The Columbia Encyclopedia (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2008).
- ^ Translation of Futūḥ al-Buldān by Hitti
- ^ a b c (EN) Hugh Chisholm (a cura di), Balādhurī, in Enciclopedia Britannica, XI, Cambridge University Press, 1911.
- ^ Bos, Gerrit: " 'Baladhur' (Marking-Nut): A Popular Medieval Drug for Strengthening Memory", in Bulletin of the School of Oriental and African Studies, University of London, Vol. 59, No. 2 (1996), pp. 229-236. (full-text via JSTOR; la prima pagina dell'articolo è disponibile per tutti)
- ^ "Balādhurī, al-". Encyclopædia Britannica. Encyclopædia Britannica 2007 Ultimate Reference Suite. Chicago, Encyclopædia Britannica, 2006.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carl Brockelmann, Geschichte der Arabischen Litteratur (sic!), Leide, 1942, I, 147 f.
- Lemma «al-Balādhurī» (C.H. Becker - [F. Rosenthal]), su: Encyclopaedia of Islam (II ed.).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Ahmad ibn Yahya al-Baladhuri
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ahmad ibn Yahya al-Baladhuri
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- al-Baladhuri, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) al-Balādhurī, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 90053109 · ISNI (EN) 0000 0001 1798 0998 · CERL cnp00405384 · LCCN (EN) n84028358 · GND (DE) 119312360 · BNF (FR) cb12987833h (data) · J9U (EN, HE) 987007256715705171 |
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