Classe Enrico Toti

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Classe Enrico Toti
Il sottomarino Enrico Toti
Descrizione generale
Tiposottomarino
Numero unità4
In servizio con Marina Militare
CostruttoriItalcantieri
CantiereCantiere di Monfalcone
Entrata in servizio1968
Radiazione1991-1996
Caratteristiche generali
Dislocamentoin superficie: 536 t
in immersione: 593
Lunghezza46 m
Larghezza4,75 m
Profondità operativa150 m
di collaudo 300 m
Propulsione2 motori diesel FIAT MB 820-N1 da 570 Cv l'uno
1 motore elettrico da 900 Cv
2 sottobatterie da 56 doppi elementi ciascuna
1 elica a 5 pale
Velocitàin superficie: 9,7 nodi
in immersione: oltre 14 nodi
Autonomiain superficie: 3.500 miglia a 6,5 nodi
in immersione:200 miglia a 4 nodi
Equipaggio4 ufficiali
22 tra sottufficiali e comuni
Armamento
Siluri4 tubi lanciasiluri da 533 mm per siluri filoguidati a testa autocercante Whitehead A184
Note
MottoBagnolini: A montibus in imos una virtus
Toti: Vincere ad ogni costo
Dandolo: Secondo a nessuno
Mocenigo: Per aspera ad astra
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La classe Enrico Toti è stata una serie di sottomarini a propulsione diesel-elettrica costruiti per la Marina Militare italiana tra il 1965 ed il 1968; sono stati i primi battelli subacquei costruiti in Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale. La classe era costituita da quattro battelli di piccole dimensioni il cui scopo era di sorvegliare il passaggio di altri sottomarini nelle acque italiane; si caratterizzavano per una silenziosità notevole per l'epoca, favorita dalle modeste dimensioni dello scafo.

La durata media delle missioni per questi sottomarini era di 14-16 giorni. Alla fine della guerra fredda essi vennero impiegati solamente per l'addestramento degli equipaggi. Classificati "SSK" (Submarine Submarine-Killer), cioè destinati alla lotta antisommergibile con compiti di scoperta e attacco di altre unità subacquee, questi battelli avevano una buona dotazione di sensori, di sistemi di comunicazione e di guerra elettronica.

Il sommergibile Bagnolini in fase di snorkeling

L'armamento era di 4 tubi lanciasiluri prodieri per il lancio di siluri multiruolo antinave-antisommergibile A184 a filoguida e a testa autocercante asserviti a una centrale di lancio elettronica, prodotta e progettata dalla Fiat Mirafiori. Inizialmente erano dotati anche di 12 mine. L'armamento e l'autonomia adatti solo per missioni a media-corta autonomia fece sì che si passasse presto a sottomarini più grandi ed efficienti, sia pure apparentemente meno popolari, la Classe Sauro, sui quali vennero trasferiti esperienze e particolarità dei battelli della classe Toti.

I sommergibili della classe Toti segnarono una svolta di un certo rilievo nella storia dell'arma subacquea italiana: furono progettati e realizzati dalla Italcantieri negli stabilimenti di Monfalcone, le cui maestranze, durante il periodo 1944-45, avevano ottenuto esperienza nella costruzione di alcuni esemplari tedeschi tipo XXI e XXIII. I battelli adottarono lo schnorkel e vennero dotati di tutte le attrezzature e le apparecchiature, che l'esperienza del periodo bellico e la tecnologia postbellica avevano contribuito a migliorare, ottenendo notevoli risultati riguardo alla silenziosità, alla velocità in immersione, all'autonomia e alla quota operativa di immersione.

I battelli erano a semplice scafo totalmente saldato, che comprendeva i tubi lanciasiluri e la garitta d'emergenza, inglobata nella parte anteriore della vela e lo scafo racchiudeva a prora ed a poppa le casse di zavorra. L'elica a cinque pale era azionata solamente dal motore elettrico, alimentato dalle batterie in immersione e dai gruppi elettrogeni in emersione.

Entrati in servizio nel 1968-69, i “Toti” sono stati assegnati inizialmente alla base di La Spezia per essere trasferiti a partire dal 1971 ad Augusta, inquadrati nel 2º Gruppo Sommergibili (GRUPSOM2) del Comando Sommergibili

Musealizzazione

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Dei quattro esemplari due sono stati preservati come navi museali: Il Dandolo è custodito presso l'Arsenale di Venezia, mentre il Toti è custodito al Museo nazionale della scienza e della tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano. Il Bagnolini, in disarmo alla banchina di Punta Cugno della base di Augusta, ha lasciato la Sicilia il 20 agosto 2021 dimorato assieme alla MOC 1201 (Moto Officina Costiera A 5331), la nave cisterna porta acqua Brenta (A 5358), al rimorchiatore Atlante (A 5317) a bordo della nave semisommergibile Yacht Express, della compagnia Dyt Yacht Transport (parte del gruppo Spliethoff) diretta ad Aliaga, in Turchia, dove sono giunte per la demolizione il 22 agosto successivo.[1] A simile sorte è destinato il Moncenigo, trasportato in Turchia nell'agosto 2024 per la demolizione,[2] anche se inizialmente si era pensato alla trasformazione in museo presso il porto di Augusta,[3]

Immagini dei battelli Mocenigo e Dandolo
Marina Militare classe Enrico Toti
Matricola Nome Cantiere Impostazione Varo Entrata in servizio Disarmo
S 505 Attilio Bagnolini Monfalcone (GO) 11 aprile 1965 26 agosto 1967 16 giugno 1968 5 luglio 1991
S 506 Enrico Toti Monfalcone (GO) 11 aprile 1965 12 marzo 1967 22 gennaio 1968 30 settembre 1997
S 513 Enrico Dandolo Italcantieri Monfalcone (GO) 10 marzo 1967 16 dicembre 1967 29 settembre 1968 30 settembre 1996
S 514 Lazzaro Mocenigo Monfalcone (GO) 12 giugno 1967 20 aprile 1968 28 dicembre 1968 15 ottobre 1993

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