Hatim al-Ta'i
Ḥātim al-Ṭāʾī (in arabo حاتم بن عبد الله بن سعد الطائي?, Ḥātim b. ʿAbd Allāh b. Saʿd al-Ṭāʾī; ... – Ha'il, 578[1]) è stato un poeta arabo della Jāhiliyya, noto per la sua grande generosità.
Fu padre del noto Sahaba ʿAdī b. Ḥātim e di Safana bint Ḥātim. Era cristiano[2] della tribù dei Banu Tayy. La sua straordinaria generosità e ospitalità (una delle virtù che costituivano la tanto apprezzata muruwwa) era talmente grande da tramutarsi in autentica prodigalità, sì da farla diventare proverbiale fino ai giorni d'oggi. È infatti normale dire nel mondo arabo la frase "essere più generoso di Ḥātim" (in arabo أكرم من حاتم?, akram min Ḥātim). Per queste virtù, viene ricordato anche nelle Mille e una notte.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Ḥātim al-Ṭāʾī visse a Ha'il (Penisola araba). Viene ricordato in alcuni ʾaḥādīth dal profeta islamico Maometto. Fu inumato a Toran (Ha'il) e la sua tomba è descritta nelle Mille e una notte.[3]
Il celebre poeta persiano Saʿdī, nel suo Golestan (1259) scrive:
«Ḥātim al-Ṭāʾī non esiste più ma il suo onorato nome rimarrà famoso per la sua virtù l'eternità. Distribuisci la decima della tua ricchezza in elemosina, perché quando l'agricoltore pota i rami esuberanti dalla vite, vi sarà un incremento dei grappoli.»
Viene anche ricordato nel Bustan di Saʿdī (1257).[5] Secondo la leggenda, raccolta in varie opere e storie, fu una personalità di spicco a Tāʾi (provincia di Hāʾil, nella zona centrale della Penisola araba. È anche una ben nota figura in tutto il Vicino e Medio Oriente, così come in India e in Pakistan.
Viaggiò in posti pericolosi e distanti per risolvere sette problemi, per motivi di giustizia e verità, a servizio del povero e del debole.
Numerosi libri in vari paesi e in diverse lingue lo hanno descritto e anche numerosi film e serie televisive hanno parlato delle sue mitiche avventure.
Il componimento Rawḍat al-Safāʾ ricorda che “nell'ottavo anno dopo la nascita dell'eccellente [nostro] Profeta, morirono Anoshirvān il Giusto e Ḥātim al-Ṭāʾī il Generoso, entrambi famosi per le loro virtù.”[6] ca. nel 579. Secondo l'orientalista francese del XVII secolo, Barthélemy d'Herbelot, la sua tomba era visibile in un piccolo villaggio, chiamato Anwarz, in Arabia.[7]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Poemi:
- On Avarice by Hatem Taiy[8]
Film
[modifica | modifica wikitesto]- Hatimtai (1990) - Un film in hindi di Bollywood con Jeetendra [1]. video clip
- Hatamtai (1967) - Un film pakistano in Urdu con l'attore Mohammad Ali.
- Hatimtai (1956) - Un film in hindi interpretato da Jayraj e Shakila [2].
- Hatimtai (1933) - Un film in hindi di Bollywood con Pran [3].
Serie televisive
[modifica | modifica wikitesto]- Dastaan-e Hatim Tai - Una serie indiana messa in onda su DD National.[9]
- Hatim - Una serie indiana sul canale Star Plus, andata in onda nel 2003-2004
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Abū l-Faraj al-Iṣfahānī, Kitāb al-Aghānī
- ^ Biography of Sheikh Bahi Dadiza (Arabic)
- ^ E. J. Brill's First Encyclopaedia of Islam, 1913-1936
- ^ http://www.sacred-texts.com/isl/arp/arp159.htm Hatim Tai, the generous Arab chief
- ^ The Bustan of Sadi, tr. di A. Hart Edwards, 1911, The Bustan of Sadi: Chapter II. Concerning Benevolence
- ^ Copia archiviata, su persian.packhum.org. URL consultato il 22 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2015).
- ^ Persian Portraits: A Sketch of Persian History, Literature and Politics - F. F. Arbuthnot - Google Libri
- ^ Arabian Poetry, di W. A. Clouston, 1881
- ^ PVR per la release del fil d'animazione Adventures of Sinbad, Farida Khanzada, Mumbai, Indian Express (accesso 18 gennaio 2013) http://www.indianexpress.com/news/PVR-to-release-animation-film-Adventures-of-Sinbad/1060773/
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- La storia di Hatim in Le mille e una notte.
- Le avventure di Hatim Tai (Qissa-e Hatim Tai), da un manoscritto persiano del 1824, edito da Duncan Forbes.
- (UR) Avventure del secondo darwish in Bagh-o Bahar o Qissa Chahar Darvesh, Mir Amman di Delhi, 1804, trad. da Duncan ForbesBAGH-O-BAHAR, Tales of the Four Darweshes translated from the Hindustani of MIR AMMAN OF DIHLI, by DUNCAN FORBES (London, 1857)
- Edward FitzGerald, traduzione delle Rubaʿiyyāt di Omar Khayyam.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 95193993 · ISNI (EN) 0000 0000 8167 885X · BAV 495/16286 · LCCN (EN) n82123496 · J9U (EN, HE) 987007272398005171 |
---|