Il castello delle donne maledette
Il castello delle donne maledette (The Ghost in the Invisible Bikini) è un film del 1966 diretto da Don Weis.
È una commedia horror statunitense a sfondo musicale con Tommy Kirk, Deborah Walley e Aron Kincaid.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film, diretto da Don Weis su una sceneggiatura di Louis M. Heyward e Elwood Ullman e un soggetto dello stesso Heyward, fu prodotto da Samuel Z. Arkoff e James H. Nicholson[1] per la American International Pictures[2] e girato a Pasadena, California,[3] con un budget stimato in 200.000 dollari.[4] Il titolo di lavorazione fu Beach Party in a Haunted House.[5]
Colonna sonora
[modifica | modifica wikitesto]- Geronimo - parole e musica di Guy Hemric e Jerry Styner, eseguita da Nancy Sinatra
- Swing A-Ma Thing - parole e musica di Guy Hemric e Jerry Styner, eseguita dai The Bobby Fuller Four
- Don't Try to Fight It Baby - parole e musica di Guy Hemric e Jerry Styner, eseguita da Quinn O'Hara
- Stand Up and Fight - parole e musica di Guy Hemric e Jerry Styner, eseguita da Piccola Pupa
- Make the Music Pretty - parole e musica di Guy Hemric e Jerry Styner, eseguita dai The Bobby Fuller Four
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film fu distribuito con il titolo The Ghost in the Invisible Bikini negli Stati Uniti dal 6 aprile 1966[6] (première a Boston[5]) al cinema dalla American International Pictures.[2]
Altre distribuzioni:[6]
- in Germania il 24 luglio 2002 (Erbschaft um Mitternacht, in TV)
- in Brasile (Fantasma de Biquini)
- in Italia (Il castello delle donne maledette)
- in Brasile (O Fantasma de Biquíni)
Critica
[modifica | modifica wikitesto]Secondo Rudy Salvagnini (Dizionario dei film horror) il film è "un tardo incrocio tra beach movie e horror, anche se per la verità una spiaggia vera e propria non c'è. In compenso, ed è ciò che lo accomuna ai beach movie, abbondano i bikini e le canzonette soft rock". Anche il lato orrorifico risulterebbe accantonato a favore delle caratterizzazioni comiche e scanzonate.[7]
Secondo Leonard Maltin il "settimo e ultimo film della serie Beach Party non riesce a decollare malgrado una galleria di personaggi completamente rinnovata".[8]
Promozione
[modifica | modifica wikitesto]- "When a pretty ghoul trades in her bed sheet for a bikini!".
- "There's something blood-curdling for everyone!".
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) IMDb - Cast e crediti completi, su imdb.com. URL consultato il 31 maggio 2013.
- ^ a b (EN) IMDb - Crediti per le compagnie, su imdb.com. URL consultato il 31 maggio 2013.
- ^ (EN) IMDb - Luoghi delle riprese, su imdb.com. URL consultato il 31 maggio 2013.
- ^ (EN) IMDb - Box office / incassi, su imdb.com. URL consultato il 31 maggio 2013.
- ^ a b (EN) American Film Institute, su afi.com. URL consultato il 31 maggio 2013.
- ^ a b (EN) IMDb - Date di uscita, su imdb.com. URL consultato il 31 maggio 2013.
- ^ MYmovies, su mymovies.it. URL consultato il 31 maggio 2013.
- ^ Leonard Maltin, Guida ai film 2009[collegamento interrotto], Dalai editore, 2008, p. 846, ISBN 8860181631. URL consultato il 31 maggio 2013.
- ^ (EN) IMDb - Tagline, su imdb.com. URL consultato il 31 maggio 2013.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Il castello delle donne maledette, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Il castello delle donne maledette, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Il castello delle donne maledette, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Il castello delle donne maledette, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Il castello delle donne maledette, su FilmAffinity.
- (EN) Il castello delle donne maledette, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Il castello delle donne maledette, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Il castello delle donne maledette, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) Il castello delle donne maledette, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).