Jacques Chaban-Delmas

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Jacques Chaban-Delmas
Jacques Chaban-Delmas nel 1969

Primo ministro della Francia
Durata mandato20 giugno 1969 –
6 luglio 1972
PresidenteGeorges Pompidou
PredecessoreMaurice Couve de Murville
SuccessorePierre Messmer

Presidente dell'Assemblea nazionale
Durata mandato9 dicembre 1959 –
24 giugno 1969
PredecessoreAndré Le Troquer
SuccessoreAchille Peretti

Durata mandato3 aprile 1978 –
2 luglio 1981
PredecessoreEdgar Faure
SuccessoreLouis Mermaz

Durata mandato2 aprile 1986 –
23 giugno 1988
PredecessoreLouis Mermaz
SuccessoreLaurent Fabius

Ministro della difesa nazionale e delle forze armate
Durata mandato6 novembre 1957 –
13 maggio 1958
PresidenteRené Coty
Capo del governoFélix Gaillard
PredecessoreAndré Morice
SuccessorePierre de Chevigné

Sindaco di Bordeaux
Durata mandato19 ottobre 1947 –
19 giugno 1995
PredecessoreJean-Fernand Audeguil
SuccessoreAlain Juppé

Dati generali
Partito politicoUDR (1968-1976)
In precedenza:
PR (1940-1947)
RPF (1947-1955)
CNRS (1955-1958)
UNR (1958-1968)
Università
ProfessioneGiornalista, ispettore delle finanze, generale di brigata
FirmaFirma di Jacques Chaban-Delmas
Jacques Chaban-Delmas
Chaban-Delmas come generale nel 1944
NascitaParigi, 7 marzo 1915
MorteParigi, 10 novembre 2000
Dati militari
Paese servito Terza Repubblica francese
France libre
Francia (bandiera) Francia
Forza armata Armée française

France libre
Forces françaises de l'intérieur
Anni di servizio1938 – 1945
GradoGenerale di brigata
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieCampagna di Francia
Liberazione di Parigi
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Jacques Chaban-Delmas (Parigi, 7 marzo 1915Parigi, 10 novembre 2000) è stato un politico, partigiano, generale, giornalista e rugbista a 15 francese. Fu Primo ministro francese dal 1969 al 1972, deputato e presidente dell'Assemblea nazionale e sindaco di Bordeaux per quasi 48 anni dal 1947 al 1995. Nel suo passato sportivo c'è anche una parentesi rugbistica: nel ruolo di tre quarti ala rappresentò la Francia in un test match nel 1945. Al suo nome è intitolato lo stadio di Bordeaux un tempo noto come Parc Lescure.

Carriera politica

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La Resistenza e la Quarta Repubblica

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Laureato in legge e in scienze politiche, funzionario dell'amministrazione finanziaria, entrato giovanissimo nella Resistenza e nominato generale a 29 anni, diventa un fedelissimo del generale Charles de Gaulle. Dopo un'iniziale adesione al partito radical-socialista, nel 1947 entra nell'RPF, il partito di De Gaulle. Entra ben presto a far parte della ristretta cerchia dei "baroni del gollismo".[1]

È più volte ministro nei governi della Quarta Repubblica francese:

  • ministro dei lavori pubblici, dei trasporti e del turismo nel governo Pierre Mendès France (19 giugno-14 agosto 1954);
  • ministro della casa e della ricostruzione nel governo Pierre Mendès France (3 settembre-12 novembre 1954);
  • ministro dei lavori pubblici, dei trasporti e del turismo nel governo Pierre Mendès France (3 settembre 1954-23 febbraio 1955);
  • ministro di Stato nel governo Guy Mollet (21 febbraio 1956-13 giugno 1957);
  • ministro della difesa nazionale e delle forze armate nel governo Félix Gaillard (6 novembre 1957-14 maggio 1958).

È deputato all'Assemblea Nazionale dal 1946 al 1958.

La Quinta Repubblica

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Nel 1958, si adopera in prima persona per l'avvento della Quinta Repubblica francese. La sua ripetuta presenza nei governi della Quarta Repubblica gli pregiudica tuttavia l'ingresso nei governi sotto la presidenza di Charles de Gaulle. Oltre a essere deputato dal 1958 al 1969 e dal 1972 al 1997[2], è presidente dell'Assemblea Nazionale dal 1958 al 1969, e poi dal 1978 al 1981 e dal 1986 al 1988.

Primo ministro

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Una volta eletto alla presidenza della Repubblica nel giugno 1969, Georges Pompidou – già sotto accusa presso una parte dell'opinione pubblica, che gli imputava di voler rinnegare, sia pure con gradualità, l'eredità ideologica del gollismo – si trovò nella necessità di nominare alla seconda carica dello Stato il fedelissimo di De Gaulle, appunto Chaban-Delmas. Visto come un simbolo di continuità col generale De Gaulle, il governo Chaban-Delmas rimase in carica dal 22 giugno 1969 al 6 luglio 1972.

La nouvelle société

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Il 18 settembre 1969 presenta all'Assemblea Nazionale il suo programma di governo[3], denunciando una società bloccata dalla fragilità dell'economia, dal funzionamento spesso carente dello Stato, dall'arcaismo e conservatorismo delle strutture sociali, auspicando una nuova società prospera, giovane, generosa e libera e insistendo sulla liberalizzazione della televisione di Stato, l'autonomia delle imprese pubbliche, il decentramento, la formazione professionale e la promozione di nuove relazioni sociali. Ottiene il consenso della maggioranza del parlamento, ma irrita Pompidou, che da una parte paventa un discostarsi dai princìpi fondamentali del gollismo e dall'altra vede il Primo ministro attribuirsi un ruolo di determinatore dell'indirizzo politico che la costituzione della Quinta Repubblica non gli riconosce.

Personaggio consensuale, nel corso dei tre anni di permanenza alla guida del governo Chaban-Delmas attua alcuni provvedimenti di notevole rilevanza sociale, come, per esempio, l'istituzione dello Smic (il salario minimo garantito), l'estensione del salario mensile ad alcune delle categorie di lavoratori che ne erano escluse,[4] i contratti di programma nelle imprese nazionali e la formazione permanente. Nel gennaio 1971 istituisce il ministero dell'Ambiente[5]. A capo dei programmi d'informazione della televisione di Stato[6] colloca Pierre Desgraupes, un giornalista d'idee progressiste che svecchierà la programmazione, ma la cui nomina provoca la collera di Pompidou[7]. Nel 1972 introduce una cauta riforma delle autonomie regionali.

La sua attività di capo di governo è messa in crescente difficoltà a causa dei frequenti contrasti con Georges Pompidou e, soprattutto, dell'ostilità manifesta di due membri influenti del circolo presidenziale: Marie-France Garaud e Pierre Juillet.[8] Chaban-Delmas tende del resto a sottovalutare i malumori del gruppo parlamentare e del gruppo dirigente del suo stesso partito,[9] ed è anche vittima di una campagna di stampa, e perfino di una campagna diffamatoria,[10] probabilmente alimentata da esponenti del centrodestra, che riprenderà quota in occasione delle elezioni presidenziali anticipate del 1974.

Le dimissioni

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L'avvicinarsi della data delle elezioni legislative del 1973 rende ancor più fragile la poltrona di Chaban-Delmas. Insoddisfatto dai risultati del referendum del 23 aprile 1972 sull'adesione alla futura Unione europea, approvata dai francesi con una debole maggioranza e una massiccia astensione, Pompidou incomincia a prendere in considerazione l'ipotesi di nominare un nuovo Primo ministro.[11] Chaban-Delmas decide di prendere in contropiede le mosse presidenziali, chiedendo la fiducia all'Assemblea Nazionale. Il 22 maggio il parlamento vota la fiducia al governo a schiacciante maggioranza: 368 favorevoli, 96 contrari e 6 astensioni. Nondimeno, il 5 luglio Jacques Chaban-Delmas è costretto da Pompidou a rassegnare le dimissioni. È sostituito da Pierre Messmer.[12]

Candidato alle presidenziali del 1974

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Alla morte improvvisa di Pompidou, il 2 aprile 1974, Chaban-Delmas è il candidato unico[13] del partito gollista alle elezioni presidenziali. I primi sondaggi sembrano darlo in vantaggio, ma col passare dei giorni i pronostici si fanno sempre più sfavorevoli. Il 5 maggio, giorno del primo turno, ha solo il 15,1%, e arriva terzo dietro al socialista François Mitterrand (43,24%) e a Valéry Giscard d'Estaing (32,60%), venendo così escluso dal ballottaggio. Numerose le ragioni della sconfitta. Indebolito in partenza dalla campagna diffamatoria e da alcuni errori tattici,[14] Chaban-Delmas deve anche incassare il voltafaccia del collega di partito Jacques Chirac, il quale, anziché sostenerlo, il 13 aprile, insieme ad altri 3 ministri e a 39 deputati gollisti, invita pubblicamente a votare per il candidato liberale Valéry Giscard d'Estaing (l'"appello dei 44")[15]. Al secondo turno, Giscard sarà eletto presidente della Repubblica battendo, sia pure di misura, François Mitterrand.

Il ritorno alla presidenza dell'Assemblea nazionale

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Nel 1978 torna alla presidenza dell'Assemblea nazionale, battendo il presidente uscente Edgar Faure, sostenuto da Chirac, ora a capo del Raggruppamento per la Repubblica, il partito neogollista. All'inizio del 1981 Valéry Giscard d'Estaing gli prospetta riservatamente la possibilità di una nomina a Primo ministro al posto di Raymond Barre, travolto dall'impopolarità. Chaban-Delmas, che non ha mai digerito la sconfitta del 1974, si dichiara indisponibile.[16]

Probabile Primo ministro della coabitazione

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Dopo le elezioni politiche del marzo 1986, che vedono l'affermazione di una maggioranza di centrodestra in parlamento, François Mitterrand, presidente della Repubblica dal 1981, è sul punto di nominare Chaban-Delmas Primo ministro di un governo di coabitazione. Chaban, infatti, è amico di Mitterrand fin dai tempi della Resistenza. Ma, a causa delle pressioni di Jacques Chirac, il presidente della Repubblica deve ripiegare su quest'ultimo.

Nell'aprile 1986 torna alla presidenza dell'Assemblea nazionale, grazie anche a un accordo con Chirac a spese di Giscard, che puntava a quella carica. Lo scioglimento anticipato, nel 1988, porrà fine alla sua presidenza, durata complessivamente 16 anni.

Presidente onorario dell'Assemblea nazionale

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Dopo le elezioni legislative del giugno 1988, benché il centrodestra non abbia più la maggioranza, Chaban-Delmas tenta di farsi rieleggere presidente dell'Assemblea Nazionale, facendo assegnamento soprattutto sulle defezioni dei socialisti dissidenti. Ma l'operazione non gli riesce, ed è eletto il socialista Laurent Fabius. Ritenta nel gennaio 1992, ma stavolta saranno le defezioni dei deputati di centrodestra a impedirgli di prendere più voti del candidato socialista Henri Emmanuelli. Nel marzo 1993 la sua candidatura a guidare un nuovo governo di coabitazione è nuovamente scartata, questa volta a causa dei problemi di salute che lo costringono per diversi mesi ad assentarsi dalla scena politica nel 1996 è eletto per acclamazione e all'unanimità presidente onorario dell'Assemblea nazionale.

Sindaco di Bordeaux per quasi cinquant'anni

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Fu dal 1947 al 1995 sindaco di Bordeaux, città che nel corso della prima metà del suo mandato quasi cinquantennale egli contribuì a rilanciare, grazie ad ambiziosi programmi urbanistici e culturali. È anche più volte presidente della regione Aquitania e della comunità urbana di Bordeaux.

Pubblicazioni e vita privata

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Chaban-Delmas ha scritto alcuni libri di argomento storico o politico, fra cui un volume di memorie, Mémoires pour demain (Flammarion, 1998). Appassionato sportivo, è stato anche campione di tennis e di rugby. È stato sposato tre volte e ha avuto quattro figli.

Gli omaggi a Parigi e a Bordeaux

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Dal 27 agosto 2004, un'esplanade del VII arrondissement di Parigi porta il nome di Jacques Chaban-Delmas. L'iniziativa è del sindaco socialista Bertrand Delanoë.[17] Un'ala dell'Assemblea Nazionale è stata battezzata "immeuble Chaban-Delmas".

A Chaban-Delmas sono stati intitolati lo stadio di Bordeaux, l'aeroporto di Bordeaux-Mérignac e il nuovo ponte sulla Garonna, sempre a Bordeaux, inaugurato nel marzo 2013.

L'omaggio di Nicolas Sarkozy

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Sepoltura, ad Ascain.

Nel discorso d'investitura pronunciato il 14 gennaio 2007 alla Porta di Versailles, Nicolas Sarkozy, candidato dell'Unione per un Movimento Popolare alle presidenziali del 2007, rese un omaggio commosso a Jacques Chaban-Delmas e alla nouvelle société.

Chaban-Delmas inizialmente si chiamava soltanto Delmas: Chaban (dal nome di un castello della Dordogna) fu lo pseudonimo che si scelse durante la Resistenza. Al termine della guerra, come riconoscimento dei suoi meriti e quale onorificenza d'eccezione, gli venne concesso di legare ufficialmente al proprio cognome la parola Chaban.

Fino a oltre i cinquant'anni d'età si mantenne sempre in perfetta forma fisica, tanto da piacere molto alle donne: per non ingrassare, quasi ogni mattina, in tuta sportiva, correva lungo i viali dell'Eliseo o giocava a tennis (sport del quale era stato finalista, a un torneo disputato a Cannes). Nel 1945, d'altronde, aveva giocato nella nazionale di rugby nel ruolo di "tre quarti ala".*

Nel film "Parigi brucia?" di René Clément, del 1966, Alain Delon presta il volto a Chaban-Delmas, il quale in effetti era divenuto generale per nomina di De Gaulle all'età di 29 anni, assai precoce per un generale (eccettuata l'epoca napoleonica). Come generale, Chaban-Delmas diresse i collegamenti tra le varie forze partigiane e il comando supremo in Algeri. Egli svolse anche un ruolo di primissimo piano nella liberazione di Parigi.

Al termine del secondo conflitto mondiale, aveva la qualifica d'ispettore generale dell'esercito.

Jacques Chaban-Delmas fu l'ultimo a uniformarsi a una consuetudine del cerimoniale parlamentare che voleva che alle sedute della mattina e del pomeriggio il presidente dell'Assemblea Nazionale indossasse il tight, e in quelle serali e notturne la marsina senza decorazioni. Tale consuetudine, infatti, fu abbandonata nel luglio del 1981 dal suo successore, il socialista Louis Mermaz.[18]

Onorificenze francesi

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Commendatore dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
Compagno dell'Ordre de la Libération - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale del Merito - nastrino per uniforme ordinaria
Croix de guerre 1939-1945 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia della Resistenza con rosetta - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere

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Gran Decorazione d'Onore in Oro con Fascia dell'Ordine al merito della Repubblica Austriaca (Austria) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di Leopoldo II (Belgio) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Commendatore dell'Ordine Virtuti Militari (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore della Legion of Merit (Stati Uniti) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa per il 2500º anniversario dell'impero persiano (Impero d'Iran) - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ I gollisti della prima ora. Tra i più noti, Michel Debré, Jacques Foccart, Roger Frey e Olivier Guichard. Tranne Foccart, a partire dagli anni settanta questi personaggi saranno gradualmente emarginati da Jacques Chirac.
  2. ^ Una volta nominato Primo ministro nel 1969, si dovrà dimettere per l'incompatibilità con il mandato parlamentare. Tuttavia nel 1970, a causa della scomparsa del suo supplente, dovrà ripresentarsi a una suppletiva, avendo come avversario Jean-Jacques Servan-Schreiber, che riuscirà a battere senz'alcuna difficoltà.
  3. ^ La nouvelle société, ispirata alle idee dei suoi consiglieri, fra cui Simon Nora e Jacques Delors.
  4. ^ La generalizzazione del salario mensile sarà attuata nel 1977, durante la presidenza Giscard.
  5. ^ Il primo titolare del nuovo dicastero è l'esponente gollista Robert Poujade.
  6. ^ All'epoca i servizi radiotelevisivi erano gestiti in regime di monopolio dall'Ortf, all'interno del quale dopo il maggio 1968 era stata attuata un'epurazione pesante degli elementi considerati ostili alla maggioranza.
  7. ^ Robert Poujade: Avec De Gaulle et Pompidou, l'Archipel 2011, pag. 201. Dopo il maggio 1981, Desgraupes sarà nominato alla presidenza di Antenne 2 dal governo socialista di Pierre Mauroy.
  8. ^ I due consiglieri, infatti, attribuivano a Chaban-Delmas il proposito di far entrare nel governo alcuni esponenti dell'ala moderata dell'allora declinante Partito socialista (l'ouverture, che sarà attuata a quasi quarant'anni di distanza durante la presidenza di Nicolas Sarkozy).
  9. ^ Robert Poujade, op. cit., pag. 203.
  10. ^ Le insinuazioni ai danni di Chaban-Delmas verteranno soprattutto sulla sua situazione fiscale.
  11. ^ Forse anche in previsione di questo, il 21 febbraio 1972 il presidente della Repubblica aveva fatto rientrare nel governo Pierre Messmer.
  12. ^ Tuttavia, sul piano della politica sociale Messmer opterà per la continuità.
  13. ^ Pierre Juillet, Marie-France Garaud e, ancor più dietro le quinte, Jacques Chirac e Charles Pasqua avrebbero preferito un candidato d'unione, ossia in grado di far convergere su di sé il consenso di tutte le componenti del movimento gollista, nella persona di Pierre Messmer. Quest'ultimo, tuttavia, davanti all'intenzione di Chaban-Delmas di candidarsi a tutti i costi, rinuncerà a presentarsi. Di qui il disincanto di numerosi esponenti gollisti nei confronti della sua candidatura. Non solo: a parte l'ostilità dei più conservatori nei riguardi della sua politica riformista, Chaban-Delmas è considerato da Chirac e Pasqua come destinato in partenza a esser escluso dal ballottaggio con François Mitterrand.
  14. ^ Per esempio, la presentazione affrettata della candidatura e un'infelice sortita televisiva a fianco di un André Malraux visibilmente alticcio.
  15. ^ La freddezza con cui il primo ministro Pierre Messmer inviterà a votare per Chaban-Delmas dètte l'impressione che in seno alla formazione gollista si fosse formata una fronda risoluta a prendere il sopravvento sui capi storici. Quello che avverrà in seguito confermerà in pieno questa impressione.
  16. ^ Valéry Giscard d'Estaing: Le pouvoir est la vie. Choisir (2006).
  17. ^ Alla cerimonia di scopertura della targa assisterono l'allora presidente della Repubblica Jacques Chirac, il suo successore Nicolas Sarkozy, Alain Delon e numerose altre personalità.
  18. ^ Marie-France Lecherbonnier, Le protocole, histoire et coulisses, 2001.
  19. ^ Chaban fu insignito della legion d'onore da De Gaulle, e per questo motivo rifiutò la promozione a grand'ufficiale, così come altre decorazioni che gli furono offerte dai successori del generale.
  20. ^ Badraie Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive.
  • Patrick e Philippe Chastenet, Chaban (éditions du Seuil 1991).
  • Christiane Rimbaud, Traversées du désert (Albin Michel, 1997).
  • Pierre Cherruau, Chaban de Bordeaux (Sud Ouest 1999).
  • Jacques Mousseau, Chaban-Delmas (Perrin, 2000).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Primo ministro della Francia Successore
Maurice Couve de Murville 20 giugno 1969 – 6 luglio 1972 Pierre Messmer

Predecessore Presidente dell'Assemblea nazionale Successore
André Le Troquer 9 dicembre 1958 – 20 giugno 1969 Achille Peretti I
Edgar Faure 3 aprile 1978 – 21 maggio 1981 Louis Mermaz II
Louis Mermaz 2 aprile 1986 – 21 giugno 1988 Laurent Fabius III

Predecessore Ministro della difesa nazionale e delle forze armate Successore
André Morice 6 novembre 1957 – 13 maggio 1958 Pierre de Chevigné

Predecessore Sindaco di Bordeaux Successore
Jean-Fernand Audeguil 19 ottobre 1947 – 19 giugno 1995 Alain Juppé
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