Loxodonta cyclotis
Elefante africano di foresta | |
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Famiglia di Loxodonta cyclotis in un parco della Repubblica Centrafricana | |
Stato di conservazione | |
Critico[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Afrotheria |
Ordine | Proboscidea |
Famiglia | Elephantidae |
Genere | Loxodonta |
Specie | L. cyclotis |
Nomenclatura binomiale | |
Loxodonta cyclotis Matschie, 1900 | |
Sinonimi | |
Loxodonta albertensis | |
Areale | |
Presenza certa Presenza probabile Probabilmente estinto |
L'elefante africano di foresta (Loxodonta cyclotis Matschie, 1900) è un mammifero proboscidato appartenente alla famiglia Elephantidae, diffuso in Africa.[2]
È stato a lungo ritenuto una sottospecie dell'elefante africano (Loxodonta africana). Recentemente, l'analisi del DNA ha mostrato che si tratta di due specie separatesi circa 2-7 milioni di anni fa.[3][4] Nel 2016, le analisi delle sequenze del DNA hanno mostrato che L. cyclotis è più vicino alla specie europea estinta Palaeoloxodon antiquus, di quanto lo sia rispetto all'elefante africano.[5]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'elefante africano di foresta si distingue morfologicamente dall'elefante africano comune per le seguenti caratteristiche: la mandibola è lunga e stretta anziché corta e larga; le orecchie sono più arrotondate; le zanne sono più dritte, più dure, e di un colore vagamente rosato; le dimensioni sono inferiori. Alcuni maschi posseggono zanne così lunghe da toccare il terreno proprio come alcuni antichi mastodonti. L'elefante delle foreste maschio raramente supera i 2,5 metri di altezza, contro i 3 metri (qualche volta 4) del L. africana. L'elefante delle foreste a differenza dell'elefante africano è addomesticabile e può essere utilizzato dall'uomo come animale da lavoro. Come esso invece è privo da adulto di predatori naturali; i cuccioli isolati, invece, possono essere uccisi dai leopardi[6].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La specie è presente nelle foreste dell'Africa centrale. La zona delle foreste pluviali è molto definita, possiamo tranquillamente stabilire che gli elefanti di foresta si trovino in Repubblica del Congo, Gabon, Repubblica Democratica del Congo e nel sud della Repubblica Centrafricana. In alcune classificazioni più o meno discutibili gli elefanti del Ghana fanno parte della sottospecie Elefante africano occidentale (Loxodonta africana oxyotis), in realtà hanno dei tratti molto simili a quelli dei vicini elefanti di foresta come ad esempio la proboscide stretta. Precisiamo che l'attribuzione di tale sottospecie è molto rara e che le classificazioni tradizionali tendono a non soffermarsi sulle varie sottospecie di Loxodonta africana.[2]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]È stato a lungo ritenuto una sottospecie dell'elefante africano (Loxodonta africana). Recentemente, l'analisi del DNA ha mostrato che si tratta di due specie diverse. È possibile che l'elefante nordafricano, oggi estinto, fosse una sottospecie dell'elefante delle foreste; anche l'elefante pigmeo (che è oggetto di controversie presso i paleontologi) viene talvolta considerato una variante dell'elefante delle foreste la cui crescita ridotta potrebbe essere stata dovuta a condizioni ambientali e non a differenze genetiche.
La scoperta delle differenze genetiche fra le due specie di elefanti africani si deve a una serie di test del DNA che avevano originariamente lo scopo di rintracciare l'origine di avorio sequestrato ai bracconieri. Queste analisi dimostrarono che la diversità genetica fra L. africana e L. cyclotis corrisponde a circa 2/3 di quella fra l'elefante africano e quello indiano.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Gobush, K.S., Edwards, C.T.T, Maisels, F., Wittemyer, G., Balfour, D. & Taylor, R.D. 2021, Loxodonta cyclotis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato l'8 aprile 2021.
- ^ a b (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Loxodonta cyclotis, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Africa has two species of elephants, not one, su reuters.com
- ^ Rohland, Nadin; Reich, David; Mallick, Swapan; Meyer, Matthias; Green, Richard E.; Georgiadis, Nicholas J.; Roca, Alfred L.; Hofreiter, Michael (2010). Penny, David, ed. Genomic DNA Sequences from Mastodon and Woolly Mammoth Reveal Deep Speciation of Forest and Savanna Elephants. PLoS Biology, 8 (12) (published December 2010). p. e1000564. doi:10.1371/journal.pbio.1000564.
- ^ E. Callaway, Elephant history rewritten by ancient genomes, in Nature, 16 settembre 2016, DOI:10.1038/nature.2016.20622.
- ^ National Geographic. it
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'elefante africano di foresta
- Wikispecies contiene informazioni sull'elefante africano di foresta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Immagini e filmati dell'elefante delle foreste, su arkive.org. URL consultato il 18 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2006).
- (EN) Alla ricerca dell'elefante della foresta Archiviato il 3 maggio 2008 in Internet Archive., presso PBS Nature
- (EN) Programma di conservazione dell'elefante delle foreste, su wcs.org. URL consultato il 18 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2006).
- Elephant Information Repository Archiviato il 18 marzo 2009 in Internet Archive. Fonte di informazioni su tutte le specie di elefanti
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