Stramazzo
Nell'ambito delle correnti a pelo libero, uno stramazzo è un dispositivo che sbarrando inferiormente la sezione di un fiume o di un canale, costringe la corrente a creare un rigurgito a monte e a dare origine a una vena fluida che si stacca dal contorno superiore dello sbarramento e stramazza, cioè cade, a valle.[1]
Suddivisione
[modifica | modifica wikitesto]Tra gli stramazzi si distinguono quelli a spigolo vivo e quelli a larga soglia.
Stramazzi a spigolo vivo
[modifica | modifica wikitesto]Gli stramazzi a spigolo vivo, anche detti "stramazzi in parete sottile"[2], sono solitamente realizzati con soglia verticale in metallo, in cui la vena liquida si distacca dalla soglia e il deflusso avviene a pressione atmosferica.
Sono installati dove si vuole una misura abbastanza precisa della portata e devono essere realizzati in modo che vi sia comunicazione tra l'aria al di sotto della vena fluida e l'atmosfera, in caso contrario, infatti, l'acqua discioglie l'aria attraverso la superficie inferiore provocando una depressione che disturba il moto.[3]
Stramazzi a larga soglia
[modifica | modifica wikitesto]Gli stramazzi a larga soglia, anche detti "stramazzi in parete grossa"[2], sono solitamente realizzati in muratura o calcestruzzo; in questo caso la vena liquida sormonta la soglia e aderisce al paramento di valle.
Equazione dello stramazzo
[modifica | modifica wikitesto]L'equazione dello stramazzo è la relazione univoca tra portata e il carico piezometrico sullo stramazzo.
Dimensionamento
[modifica | modifica wikitesto]Il dimensionamento di uno stramazzo è determinato dalla portata che si vuole allontanare dal flusso. Essa, per definizione, è data dalla seguente relazione:
dove Q rappresenta la portata, v la velocità del flusso in uscita dalla sezione considerata e A la sezione stessa.
Nel caso particolare la sezione da considerare è la sezione contratta, cioè quella sezione subito oltre l'ostacolo in cui si possa considerare un andamento delle pressioni lineare. L'equazione precedente prenderà, quindi, questa forma:
dove è il coefficiente di contrazione relativo alla velocità (pari a 0,98), è la velocità torricelliana (velocità teorica) e è il coefficiente di contrazione relativo alla sezione (pari a 0,61).
Da cui, sapendo che e che (dove dh è l'infinitesimo relativo all'altezza del pelo libero al di sopra dell'ostacolo e L è la lunghezza dell'apertura), si ricava che:
Da ciò, integrando:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Çengel et al. (2007), p. 480.
- ^ a b Cipriano Pidatella, Delia Pidatella e Giampietro Ferrari Aggradi, 23, in Corso di meccanica, macchine ed energia, vol. 1, Zanichelli, 2012, ISBN 978-88-08-12819-5, OCLC 963850890. URL consultato il 18 giugno 2021.
- ^ Citrini et al. (1987), pp. 437-438.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Yunus A. Çengel e John M. Cimbala, Meccanica dei fluidi, a cura di Giuseppe Cozzo e Cinzia Santoro, McGraw-Hill, 2007, ISBN 978-88-386-6384-0, OCLC 799749775.
- Duilio Citrini e Giorgio Noseda, Idraulica, 2ª ed., Milano, Casa Editrice Ambrosiana, 1987, ISBN 8808081044.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stramazzo
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007565832905171 |
---|