Tommaso di Villanova
San Tommaso di Villanova | |
---|---|
Bartolomé Esteban Murillo, San Tommaso di Villanova (1638), Siviglia, Museo delle Belle Arti | |
Arcivescovo e religioso | |
Nascita | Fuenllana, novembre 1486 |
Morte | Valencia, 8 settembre 1555 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 7 ottobre 1618 da papa Paolo V |
Canonizzazione | 1º novembre 1658 da papa Alessandro VII |
Ricorrenza | 8 e[1] 22 settembre (messa tridentina) |
Attributi | bastone pastorale |
Patrono di | Genzano di Roma[2] |
Tomás Garcia Martinez di Villanova, O.S.A. arcivescovo della Chiesa cattolica | |
---|---|
Giuseppe De Mattia, L'arcivescovo San Tommaso di Villanova, 1867 | |
Incarichi ricoperti | Arcivescovo metropolita di Valencia (1544-1555) |
Nato | novembre 1486 a Fuenllana |
Ordinato presbitero | 18 dicembre 1518 |
Nominato arcivescovo | 10 ottobre 1544 da papa Paolo III |
Consacrato arcivescovo | 7 dicembre 1544 dal cardinale Juan Pardo de Tavera |
Deceduto | 8 settembre 1555 (68 anni) a Valencia |
Tommaso di Villanova, al secolo Tomás García Martínez (Fuenllana, novembre 1486 – Valencia, 8 settembre 1555), è stato un eremitano di Sant'Agostino spagnolo, divenuto poi arcivescovo di Valencia. Fu anche asceta e predicatore. È stato proclamato santo da papa Alessandro VII nel 1658.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di un mugnaio, nacque nel 1486 a Fuenllana, nella regione della Mancia (Spagna centro-meridionale), e crebbe nel vicino paese di Villanueva de los Infantes (italianizzato come Villanova). Studiò arte e teologia presso l'Università di Alcalá de Henares dove, dopo la laurea, divenne professore di filosofia nel 1514.
Nel 1516 prese la decisione di entrare tra gli agostiniani di Salamanca: prese i voti perpetui nel 1518 e fu ordinato sacerdote; fu superiore in vari conventi, poi priore provinciale per l'Andalusia e la Castiglia: fu il primo ad inviare missionari agostiniani nelle Americhe.
Fu scelto da Carlo V come proprio consigliere spirituale e confessore personale: l'Imperatore lo stimò a tal punto da offrirgli l'arcivescovado di Granada, ma Tommaso di Villanova rifiutò per umiltà; nel 1544, sollecitato anche dal Papa, venne eletto arcivescovo metropolita di Valencia pur continuando a occuparsi del suo ordine religioso.
Malato di angina pectoris, Tommaso di Villanova morì l'8 settembre 1555. I suoi resti sono esposti nella cattedrale di Valencia.
Il culto
[modifica | modifica wikitesto]È stato beatificato il 7 ottobre 1618 da papa Paolo V: papa Alessandro VII lo ha proclamato santo il 1º novembre 1658.
Memoria liturgica l'8 settembre[1] (per la messa tridentina il 22 settembre).
Genealogia episcopale e successione apostolica
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Juan Pardo de Tavera
- Arcivescovo Tommaso di Villanova
La successione apostolica è:
- Arcivescovo Giovanni Cengria (1548)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b San Tommaso da Villanova, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato il 19 settembre 2015.
- ^ Celebrazioni del santo Patrono, su comune.genzanodiroma.roma.it (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2018).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Tommaso di Villanova
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tommaso di Villanova
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Tommaso da Villanova, santo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (ES) Tommaso di Villanova, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
- Opere di Tommaso di Villanova, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Tommaso di Villanova, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Tommaso di Villanova, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) David M. Cheney, Tommaso di Villanova, in Catholic Hierarchy.
- Tommaso di Villanova, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- Tommaso di Villanova, su causesanti.va, Congregazione delle cause dei santi.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 100217282 · ISNI (EN) 0000 0001 1691 7110 · SBN BVEV068547 · BAV 495/43049 · CERL cnp00403156 · LCCN (EN) n88110510 · GND (DE) 11902313X · BNE (ES) XX1137785 (data) · BNF (FR) cb130243076 (data) · CONOR.SI (SL) 257237347 |
---|