Paradipus ctenodactylus
Gerboa dalle dita a pettine | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Euarchontoglires |
Ordine | Rodentia |
Famiglia | Dipodidae |
Sottofamiglia | Dipodinae |
Genere | Paradipus |
Specie | P.ctenodactylus |
Nomenclatura binomiale | |
Paradipus ctenodactylus Vinogradov, 1929 |
Il gerboa dalle dita a pettine (Paradipus ctenodactylus Vinogradov, 1929) è un roditore della famiglia dei Dipodidi, unica specie del genere Paradipus (Vinogradov, 1930), diffuso nell'Asia centrale.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Roditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 140 e 165 mm, la lunghezza della coda tra 180 e 225 mm, la lunghezza del piede tra 75 e 84 mm, la lunghezza delle orecchie tra 32 e 40 mm e un peso fino a 185 g.[3]
Caratteristiche craniche e dentarie
[modifica | modifica wikitesto]Il cranio presenta un rostro corto, le ossa nasali che si estendono anteriormente, le bolle timpaniche non sono particolarmente rigonfie e le arcate zigomatiche sottili. La mandibola è perforata sul processo angolare. Gli incisivi sono bianchi, lisci ed opistodonti, ovvero con le punte rivolte verso la parte interna della bocca, i molari hanno le cuspidi modificate in lamine.
Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:
3 | 1 | 0 | 1 | 1 | 0 | 1 | 3 |
3 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 |
Totale: 18 | |||||||
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari; |
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]L'aspetto è quello di un topo con la testa grande, piedi allungati e una lunga coda. Le parti dorsali variano dal color nocciola al rosato, mentre le parti inferiori sono bianche. Intorno ad ogni occhio è presente una macchia biancastra, su ogni guancia e sul petto invece sono presenti macchie giallo-rossicce. Il muso è breve, in naso è appiattito, gli occhi sono grandi. Le orecchie sono lunghe e strette. Le zampe posteriori sono allungate con i tre metatarsi centrali fusi tra loro in un unico osso denominato cannone e terminano con tre dita, delle quali quella centrale è la più lunga. Lungo i loro margini sono presenti delle frange di lunghe setole, la cui funzione è quella di facilitare i movimenti su terreni sabbiosi. Le zampe anteriori sono poco sviluppate, le loro dita sono munite di artigli relativamente robusti adatti per scavare. La coda è molto più lunga della testa e del corpo e termina con un grosso pennacchio bianco.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]È una specie notturna e terricola con andatura saltante, tuttavia può arrampicarsi su cespugli e piccoli alberi. È tra i gerboa più veloci essendo in grado di compiere balzi fino a tre metri e di coprire distanze di 180 metri in un minuto. Percorre 7–11 km a notte alla ricerca di cibo. Costruisce tane relativamente semplici che si estendono in profondità quasi ad angolo retto con i fianchi delle dune sabbiose. Le entrate larghe 10 cm sono tenute sempre aperte, solitamente non sono presenti passaggi secondari o uscite d'emergenza. I nidi sono situati in camere alla profondità di 1,5-2,5 m in estate quando talvolta non vengono utilizzate per più di un giorno, mentre in inverno durante il letargo queste vengono posizionate fino a 4–5 m di profondità sui lati protetti delle dune e vengono rivestite con foglie e steli d'erba. Entra in ibernazione dai primi di dicembre fino a metà febbraio. Ogni individuo ha un raggio d'azione di 1,5–2 km che si sovrappone a quello di altri consimili. Sono stati registrati all'interno delle tane caratteristici suoni formati da due battiti rapidi seguiti da una lunga pausa.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si nutre di semi, germogli, bacche, fiori e frutta di piante desertiche.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Sono presenti due stagioni riproduttive, la prima tra aprile e maggio e la seconda a luglio. Danno alla luce 2-6 piccoli alla volta.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa nell'Asia centrale, dalle sponde del fiume Syr Darya, nel Kazakistan centro-meridionale fino alle rive del Mar Caspio nel Turkmenistan sud-occidentale.
Vive nei deserti sabbiosi con una copertura sparsa di boscaglia.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la mancanza di minacce, classifica P.ctenodactylus come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Tsytsulina, K. 2008, Paradipus ctenodactylus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Paradipus ctenodactylus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Shenbrot & Al., 1995.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Shenbrot GI, Sokolov VE, Geptner VG, Kovalskaya YuM, Mammals of Russia and adjacent regions: Jerboas, Dipodoidea, Nauka, 1995.
- Ronald M. Novak, Walker's Mammals of the World, 6th edition, Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 9780801857898
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikispecies contiene informazioni su Paradipus ctenodactylus